Cammino dritta dritta verso casa di Nathan.
In realtà mi viene spontaneo,automaticamente.
Cammino tutta incazzata borbottando insulti e maledizioni.
Arrivo al cancello che non trovando aperto scavalco.
Attraverso il sentiero e arrivo alla porta d'ingresso,dove suono il campanello insistentemente.
Aspetto imprecando finché la porta non si apre e mi ritrovo un Nathan assonnato,in boxer e capelli spettinati.
Non lo degno di uno sguardo sorpassandolo ed entrando in casa sua,andando verso il divano.<quanto lo odio>sbraito buttandomi sul divano.
Devo essere sincera,in questo momento non sto pensando al fatto che lui non si ricorda di me e che potrebbe decisamente denunciarmi.
È come se fosse del tutto normale,come se nulla sia successo.<tu che ci fai qui? E come hai fatto ad entrare dal cancello? Non dovevamo incontrarci più tardi? Capisco che si fa fatica a resistere dal starmi lontano ma vorrei anche dormire.>dice strofinandosi gli occhi venendo verso di me.
In questo momento torno con i piedi per terra e mi rendo conto del mio essere stata maleducata e inappropriata.
Scendo subito dal divano imbarazzata e lo fisso.
Ora mi rendo realmente conto delle sue condizioni e sento che potrei avere un'infarto.
Lui mi guarda con gli occhi gonfi e anche assonnati aspettando una risposta.<beh...scusa...è...è...solo che ho litigato con mio fratello e...beh...insomma....ero...come posso dire...>inizio a balbettare come un'idiota mentre ridacchia guardandomi con tenerezza.
<eri abituata e venire qui?>domanda alzando un sopracciglio.
<non proprio qui qui>rispondo spostando lo sguardo da tutt'altra parte mordendomi l'intento del labbro.
<va bene,ho capito. A questo punto se vuoi risieduto sul divano,io torno a dormire,c'è qualcuno che mi aspetta di sopra >dice dandomi una pacca sulla spalla avviandosi alle scale.
Correggo la fronte guardandolo salire.
Mi starà sicuramente prendendo in giro perciò mi appoggio allo schienale del divano con le braccia incrociate e aspetto che da un momento all'altro torni.
Ma passano dieci minuti e lui ancora non torna.
È andato davvero a dormire.
Ma che stronzo.<non ci posso credere>sussurro incredula.
Mi ributto sul divano guardando la TV spenta davanti a me.
Ora che faccio?
Di certo non vado a svegliarlo...aspetta un'attimo.
Ha detto che c'è qualcuno ad aspettarlo?
Si riferiva ad una ragazza?
Beh,certo non penso se la faccia con i ragazzi.
Oh merda!
La fiamma della gelosia si accende dentro di me e aumenta di secondo in secondo.
Non posso rimanere qui.
Ho fatto male a venire da lui devo andarmene.
Mi alzo di nuovo e corro alla porta aprendola.<stai scappando?>mi sento chiedere.
Mi blocco istantaneamente,e strizzo gli occhi.
Se mi giro e lo ritrovo in compagnia di un essere vivente di sesso femminile probabilmente non finirebbe bene.Mi giro di colpo pronta a vedere la bella ragazza accanto a lui,ma l'unica persona che vedo è proprio lui.
Vestito,lavato e profumato ma ancora con gli occhi gonfi.<non dovevi tornare a dormire? E poi non hai ospiti?>chiedo cercando di sembrare il più tranquilla possibile e non sollevata dal vederlo da solo.
<ti ho presa in giro,angioletto>risponde ammiccando.
Sentirmi chiamare da lui in quel modo provoca in me sensazioni uniche.
Vorrei tanto che lo ripetesse all'infinito.Lo guardo male e lui si avvicina.
<anticipiamo il nostro incontro,così abbiamo più tempo per stare insieme>dice prendendo le chiavi dell'auto e poi si avvicina al mio viso.
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Il miglior nemico di mio fratello.
RomancePerdere entrambi i genitori e doversi trasferire in un'altro Continente è stato difficile per Ashley e suo fratello Troy, all'età di 12 e 14 anni. Ormai sono passati quattro anni e le loro vite sembrano essere tornate quelle di prima: amici, scuola...