Seventy-third chapter

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Sono passati due giorni dall'ultima volta che ho visto Nathan in quel bar e anche la spiaggia. Ho cercato di evitare tutti i luoghi in cui ci fosse la possibilità di incontrarlo. L'ho bloccato anche nella rubrica e su ogni social esistente.
Federico è tornato in Italia ieri sera dopo una leggera discussione a cui non voglio dare importanza e che non voglio ricordare.
Ora sono chiusa in camera mia,sul letto a fissare il muro di fronte a me nel totale silenzio.
Sono le 7.15 di mattina e sono sveglia dalle 5.00.
Non riesco a riprendere sonno,la mia mente non mi è d'aiuto.
Gli occhi iniziano a bruciarmi fino a quando delle lacrime silenziose non mi solcano le guance.
Mi sento completamente oppressa da tutto.
Mi sento sola.
Ho perso tutto e tutti in così poco tempo.
I miei genitori,mio fratello,Kate,Francesca,le mie amiche,mia zia,Federico,Nathan,Londra e tutta la mia vita da quattro anni a questa parte.

Fisso il muro bianco che diventa sempre più sfocato ad ogni lacrima.
Non mi sento più a mio agio e a casa da nessuna parte.
Mi sento fuori posto,come se non appartenessi a questo posto.
Mi guardo i polsi passandoci delicatamente i polpastrelli sopra e pensando per un millesimo di secondo che forse la lametta mi avrebbe fatta stare meglio.
Scaccio questo pensiero immediatamente e al mio pianto si aggiungono anche i singhiozzi.

<voglio scomparire>sussurra nascondendo la faccia tra le ginocchia singhiozzando.

Sono così debole.
Invece di reagire sono qui a crogiolarmi nel mio dolore.
Ma sono stanca,non ne posso più.
È inutile anche solo pensarci,tanto non appena le cose prenderanno una buona piega andrà di nuovo tutto in rovina. Ormai lo so e mi arrendo.
Non ne vale la pena e non ho più nessuna ragione per cui farlo.

Se ci fosse Francesca qui e sapesse a quello che sto pensando mi prenderebbe a schiaffi.
A quest'ora mi avrebbe sollevato di certo il morale facendomi capire e ripetere quanto fosse bella la vita e che avevo molto più di quanto io pensassi.

Prendo il telefono e cerco il suo numero nella rubrica.
Schiaccio su "chiama" e lo porto all'orecchio.
Dopo diversi squilli mi risponde con la voce impastata dal sonno.
Non ci siamo mai sentite da quando sono partita .

•Ash,che ci fai sveglia a quest'ora?•chiede sbadigliando.

Mi mordo il labbro trattenendo un singhiozzo.

•perché me l'hai tenuto nascosto?•chiedo tirando su col naso e portandomi una mano sulla bocca.

•A cosa ti riferisci? Stai piangendo?•domanda preoccupata.

•ho incontrato Nathan,e guarda un po' era vivo. A quanto pare lo sapevano tutti tranne me•rispondo con voce tremante.

Lei non risponde subito.
Sono certa che stia cercando le parole giuste per "spiegarmelo".

•appena l'ho saputo volevo dirtelo. Sono scoppiata a piangere ed ero già pronta per venire da te...ma poi mi hanno detto che non aveva la minima idea di chi tu fossi. Eri completamente sparita dai tuoi ricordi e io non avevo il coraggio e le forze per dirtelo. Ho pensato che sarebbe stato meglio non farlo,stavi riuscendo a superare la "perdita" e questo non avrebbe fatto altro che portarti indietro•dice tutto d'un fiato.

•...sto malissimo•dico scoppiando in un pianto isterico.

•che succede? Ashley stai bene? Ti è successo qualcosa?•chiede allarmata.

•ho pensato di nuovo di tagliarmi•rispondo semplicemente tentando di trattenermi le lacrime in un tentativo invano.

•non l'hai fatto però•dice speranzosa anche se sembra più una domanda.

Il miglior nemico di mio fratello.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora