Fifth chapter

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Sono qui a scuola,che ascolto la noiosissima lezione di Matematica.

Sono passati due giorni da quella sera,e ne Nathan e ne Alan si sono avvicinati a me.
In realtà on li ho proprio visti.

<signorina Benson vuole stare attenta alla lezione? È la quarta volta che la riprendo, alla quinta la caccio direttamente fuori>mi sgrida la professoressa ed io faccio spallucce.

Odio la matematica.
Ma chi l'ha fatto fare ad Euclide, Archimede, Talete, Pitagora, Aristotele, a chi prima e chi dopo, a studiare la matematica? Ma farsi i cazzi loro e passare il giorno sul divano(o quello che poteva essere un divano) a mangiare e pensare ad altro, no eh?

No, dovevano pur rovinare la vita ai giovani del futuro.
Chissà come rideranno ora, nelle loro tombe!

<professoressa posso farle una domanda?> chiedo

<almeno è sensata?> chiede con le braccia incorniciate

<dipende dai punti di vista>rispondo e lei sbuffa mettendosi in posizione d'ascolto

<ma a lei: chi gliel'ha fatto fare di diventare insegnante di matematica? Non credo che da giovane saltava dalla gioia nell'ora di matematica> le dico sorridendo.

Adoro farla arrabbiare anche perché le sto simpatica.

Quante gliene ho dette, o quante ne ho combinate nella sua ora (niente di grave ovviamente) e non mi ha mai messo note o buttato fuori dalla classe. Mi sgrida giusto per non avere delle ripercussioni da parte degli altri alunni.

La vedo sorridere e scuotere la testa

<nella vita si cambia>risponde tornando a scrivere.

Passo il resto dell'ora in uno stato di dormiveglia.

Suona la campanella ed io salto per aria facendo cadere tutto dal banco.

<peggio della sveglia>borbotto raccogliendo le cose cadute.

<sempre la solita>dice la professoressa aiutandomi a tirare su il mio materiale.

<mi scusi, è che...>mi blocca.

<lo so tranquilla, mi sono accorta che un periodo un po' così. Ho visto che a casa studi e hai ottimi risultati, perciò ti puoi permettere di non stare attenta in classe. Ma che non accada troppo spesso, perché in tal caso dovrò prendere dei provvedimenti >dice mettendo il diario sul banco.

<oh, grazie>rispondo.

<ci vediamo domani>dice accarezzandomi il viso per poi uscire.

Adoro quella donna.
È dolce, gentile, severa al punto giusto, paziente e amorevole.

Entra la bidella con un foglio in mano

<mancano i professori:Brown,Davies,Wilson e White,perciò da Martinez a Zace possono uscire. Invece da Adams a Lloyd,verranno divisi per classe>dice iniziando a scrivere alla lavagna le classi in cui dovremo andare.

Che fortuna.

Perché mi chiamo Benson e non Zace? O qualcosa dalla M alla Z?

Il miglior nemico di mio fratello.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora