Scendo dall'auto di corsa,fregandomi di mia zia o di mio fratello.
Corro verso l'entrata,e proprio qui una fitta al cuore mi fa portare la mano al petto.
Le gambe iniziano a tremare e non riesco a muovermi.Le porta automatiche si aprono,facendomi tornare con i piedi per terra.
Tutto sembra andare a rallentatore.
Mi guardo intorno e sembra tutto bloccato.Mi faccio strada tra i corridoi nonostante le lacrime mi offuschino la vista.
Più mi avvicino più mi sento morire.La scena che mi ritrovo davanti la sua stanza vorrei tanto fosse un'allucinazione.
Aaron,Josh,tutta la sua banda,Cat,Abbey... .
Tutti che piangono.Scuoto la testa non credendoci.
Non è quello che penso.<Ashley>mi sento chiamare da mia zia che corre verso di me,seguita da Troy.
Aaron allora si accorge di me.
Mi guarda e mi basta guardare i suoi occhi per capire tutto.<Nathan!>urlo spalancando la porta.
Aaron tenta di trattenermi,di non farmi entrare.
Ma in questo momento non mi importa nulla.Lo spingo via ed entro.
I medici circondando il suo corpo,sussurrando e controllando.
Dora ,la mia infermiera,è nell'angolo con le mani sul viso che piange.
<Nathan no>sussurro rimanendo immobile sulla porta.
Lei si gira verso di me,scoppiando a piangere ancora di più.
Mi viene incontro abbracciandomi.Rimango impassibile.
Deve essere tutto uno scherzo.
Non può essere morto.
Non Nathan.<tra un ora verremo a staccare tutto. Se vuole la famiglia può entrare>dice il dottore,per poi uscire dalla stanza seguito da tutta la sua equipe.
<mi dispiace così tanto>sussurra la donna stringendo a se.
La allontano avvicinandomi lentamente al suo corpo.
Li sfioro il viso con la mano tremante.
È così...così...non lo so.
Mi siedo prendilo la mano e avvicinandola al mio viso.
Inizio a singhiozzare.<non puoi andartene. Non puoi lasciarmi sola.
Ora come farò senza di te,me lo spieghi?
Tu...tu...non puoi farmi una cosa del genere.
Non puoi darla vinta alla morte.
Sei ancora attaccato qui,ti prego lotta.
Non mollare.
Io sono qui,e non ti lascerò mai andare.
Ma ti prego,non farlo neanche tu.
Te ne ho dette tante.
Ti ho fatto del male.
E mi dispiace.
Sento che in qualche modo è tutta colpa mia.
Non mi sarei mai dovuto intromettere nelle vostre faccende.
Mi sarei dovuta fare gli affari miei,così magari non saresti qui.
Così magari staremmo litigando,ahah.
O magari ci staremmo rincorrendo.
O magari sarebbe stata la volta buona di un bacio decente>dico con un sorriso amaro.Dora è uscita chiudendo la porta.
<non posso pensare che tutto quanto sia finito così.
Tutto quello che hai fatto.
Sia per te,che per gli altri.
Ma sopratutto per me.
Nathan tu non immagini neanche come mi hai resa felice.
Mi hai dato quella felicità che mi mancava.
Quella che mi era stata tolta con la morte dei miei.>continuo,stringendo forte la sua mano contro la mia guancia.<dai,cazzo Nathan!!>grido scuotendolo.
Non voglio crederci.
Lui è vivo.
Lui mi sente.
Lui non ha mollato.
Lui è qui.
Lui resiste.<svegliati! Non lasciarti sopraffare.
Non ti lascerò andare,proprio come tu hai fatto con me.
Eri lì accanto a me,e lo so>continuo.Scuoto il suo corpo,prendendo poi il suo viso tra le mie mani e poggiando la mia fronte sulla sua.
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Il miglior nemico di mio fratello.
RomancePerdere entrambi i genitori e doversi trasferire in un'altro Continente è stato difficile per Ashley e suo fratello Troy, all'età di 12 e 14 anni. Ormai sono passati quattro anni e le loro vite sembrano essere tornate quelle di prima: amici, scuola...