<perché l'hai fatto?>chiedo con il respiro corto.
Avete presente quella sensazione pesante che si ha quando si sta in ansia?
Quel battito accelerato,il leggero giramento di testa e il respiro pesante?
Beh aggiungeteci le farfalle nello stomaco,la voglia di baciarlo altre mille volte ed il volerlo contemporaneamente prendere a sberle,il tremore e la voglia di piangere e potreste capire come mi sento in questo preciso istante.<volevo>risponde semplicemente avvolgendo le dita di una mano su un mio fianco mentre le altre le porta sulla mia fronte spostandomi dei capelli.
<e...e..e hai provato qualcosa?>chiedo sentendomi così patetica e in soggezione.
Ma ho bisogno di sapere se in qualche modo riesco a fargli riaffiorare anche solo il sentimento di qualche mese fa.<per risponderti dovrei approfondire le mie ricerche>dice ammiccando ma io lo guardo senza batter ciglio.
<sono seria>dico allontanandolo da me e incrociando le braccia.
Le onde si scontrano contro la sua schiena facendo finire degli schizzi di acqua fresca sul mio viso.
L'acqua che si infrange contro il suo corpo lo riempie di gocce che con il riflesso del sole,raramente presente da queste parti,lo rende tremendamente bello. Sembra quasi un modello delle pubblicità dei profumi. Si passa una mano tra i capelli che gli ricadono sul viso spostandoli e alza gli occhi al cielo.
Non posso far a meno di scrutare ogni minimo dettaglio del suo corpo e del suo viso.
Ho sempre pensato e creduto che i bei ragazzi,quelli dei romanzi rosa o delle serie tv o film per gli adolescenti esistessero solo nel mondo della fantasia o dei famosi. Invece ora sono proprio davanti a uno di quei ragazzi e sono totalmente imbambolata.<è stato un bacio,che vuoi che ti dica>risponde dopo qualche istante riportandomi con i piedi per terra o meglio nell'acqua.
<avrei dovuto immaginarlo>sussurro mordendomi l'interno guancia ed evitando il suo sguardo.
<che ti aspettavi?>domanda in tono di scherno.
Scuoto la testa e scoppio in una risatina nervosa.<niente. Ciao>lo saluto dandogli le spalle e andandomene.
Lui non mi chiama e non mi segue e per una volta non mi importa.
Che deficiente.
Non vivo in un romanzo,in una fiction o in una favola.
Non è tutto così semplice.
Come potevo aspettarmi che con un bacio lui potesse ricordarsi di me? Devo smetterla di guardare la televisione.Esco dall'acqua e vado al mio ombrellone,non trovandoci Federico.
Sarà andato a farsi un giro o magari è al bar.
Mi asciugo e cerco di tornare calma.
Stendo l'asciugamano sulla sabbia e decido di mettermi la semplicissima maglia bianca e larga che avevo messo come corpi costume.
Lego i capelli in uno chignon piuttosto brutto ma non mi interessa.
Il cielo si è leggermente scurito e si è alzato un leggero venticello quasi fosse collegato con il mio umore.
Guardo la gente passarmi avanti spensierata.
Alcuni bambini giocare in riva al mare,altri fare castelli di sabbia o polpette; alcune persone giocare con la palla altre a racchettoni; alcune famiglie divertirsi rincorrendosi a vicenda finendo poi nell'acqua e altre fare la lotta a chi cade prima dalle spalle della mamma o del papà; alcuni bambini si tuffano dalle spalle del papà facendo la lotta per stabilire di chi sia il turbo e altri semplicemente abbracciano la mamma.
A questa visione mi sale una tristezza e una malinconia a causa delle quali mi viene difficile non pensare ai miei di genitori. A tutte le estati passate in Italia,in Puglia,a divertirci come non mai. Alle lotte nell'acqua con mio fratello,ai castelli di sabbia con le conchiglie come finestre,ai pisolini sotto l'ombrellone dopo aver mangiato quei enormi panini con crudo,mozzarella e pomodoro(il mio preferito),ai bagni interminabili,ai famosissimi "ancora cinque minuti mamma",alle gare di nuoto,alle gare di chi resiste di più sott'acqua,alle litigate per chi dovesse utilizzare la paletta e il secchiello più grande,alle gare di chi fa la buca più profonda,alle scottature nonostante quintali di crema,ai capelli schiariti dal sole,alle lentiggini che ci ricoprivano il viso al contatto con la luce solare,alle nuotate legati alle spalle di papà e mamma,alla ricerca delle conchiglie più belle,ai miei compleanni in spiaggia festeggiati con tutta la famiglia fino a notte inoltrata. A tutti i ricordi bellissimi ma che fanno male al solo pensiero.
Inevitabilmente il mio viso si riempie di lacrime e le classiche domande,che ormai mi pongo da 4
anni,fatto a botte per chi debba tormentarmi di più.
Se quel maledetto incidente non fosse successo forse adesso sarei in Italia a rivivere tutti quei ricordi.
Forse non avrei litigato con le mie migliori amiche,mio fratello non si sarebbe drogato e non avrei incontrato Nathan.
Già,Nathan.
Non riesco ancora a capire se sia stata l'unica cosa buona in questa vita "mai na gioia" o la cosa peggiore.
Ed ecco qua,ogni pensiero o discorso finisce con me che parlo di lui. È una maledizione.
STAI LEGGENDO
Il miglior nemico di mio fratello.
RomancePerdere entrambi i genitori e doversi trasferire in un'altro Continente è stato difficile per Ashley e suo fratello Troy, all'età di 12 e 14 anni. Ormai sono passati quattro anni e le loro vite sembrano essere tornate quelle di prima: amici, scuola...