Pov's Ashley
Durante la chiamata ho sentito la preoccupazione e la rabbia nella voce di Nathan.
Io non so cosa provare.
Se dispiacere e pietà nei suoi confronti per essersi cacciato in una situazione del genere oppure rabbia e desiderio di farlo fuori perché è un'emerito coglione e ha fatto finire me in questo casino.
L'unica cosa di cui sono sicura è la paura che mi scorre nelle vene. Non faccio altro che tremare e stare in allerta.Mi hanno portato anche da mangiare e da bere,che carini eh? Ma ho rifiutato. Non si sa mai,magari vogliono avvelenarmi. E poi non ho fame.
Voglio solo che Nathan si sbrighi ad arrivare.
Mio fratello aveva ragione.
Porta solo guai...avrei dovuto dargli retta.<quanti anni hai?>mi sento chiedere da Ryan mentre giocherella con un coltellino svizzero. Non vorrà mica scozzarmi...?
<quasi 17>rispondo brusca.
Ma perché hanno preso me?
Io non c'entro nulla con Nathan,o almeno non più. Potrebbe anche essere che arrivato qui cambierà idea e se ne andrà,e finirò per diventare cibo per i vermi.<sembri più piccola>dice puntandomi la lama contro.
Corrugo la fronte con gli occhi fissi sulle sue mani intenta a controllare ogni suo minimo movimento.
<bene>sussurro sbuffando.
Improvvisamente la porta si apre ed entra un uomo sulla quarantina. È alto e esile,indossa un semplice jeans nero e una camicia dello stesso colore con le maniche risvoltate. I capelli laccati e scuri sono portati all'indietro e le sopracciglia folte gli danno un'aria da gangster. Alle dita diversi anelli di varie dimensioni. Tra le dita ha una sigaretta accesa.
Ryan si alza subito in piedi mettendo via il coltellino,mettendosi sugli attenti.L'uomo porta il suo sguardo su di me e mille brividi mi percorrono la spina dorsale. Incute timore.
<tu devi essere Ashley>dice avvicinandosi.
<a meno che non avete preso la persona sbagliata>dico sarcastica. Che cazzo di domande fa?
Fa un sorriso divertito facendo un tiro di sigaretta.
<ragazzina tu non hai idea di chi sono io vero?>domanda poggiando le mani sullo schienale della sedia su cui sono legata.
<io non so nemmeno chi siano tutti loro se per questo>rispondo alzando gli occhi al soffitto.
<ti conviene smettere di fare la simpaticona>dice girando tra le sue mani i miei capelli e tirandoli,facendomi urlare.
<tu non hai minimamente idea di cosa posso farti>sussurra passando delicatamente le sue dita sul mio braccio destro.
Trattengo il fiato e chiudo gli occhi.
<e tu non vuoi scoprirlo vero?>chiede e una ventata di fumo mi arriva in faccio. Scuoto la testa mentre delle lacrime escono fuori dal mio controllo.
Molla la presa e si allontana,facendo il giro e posizionandosi davanti a me.
Mi squadra e io non ho il coraggio di guardarlo in faccia.<se l'è scelta bene quel bastardo>dice mettendo una mano sotto il mio mento e alzandomi il viso.
Mi mordo il labbro cercando di trattenermi dal gridargli contro.
<occhi azzurri,labbra rosse,pelle morbida...un viso quasi angelico>dice muovendomi il viso prima a destra e poi a sinistra.
<nel tempo libero fai il make-up artist?>chiedo non riuscendo a trattenermi.
<non sembri una delle sue classiche morette>dice ignorando la mia domanda sarcastica.
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Il miglior nemico di mio fratello.
RomancePerdere entrambi i genitori e doversi trasferire in un'altro Continente è stato difficile per Ashley e suo fratello Troy, all'età di 12 e 14 anni. Ormai sono passati quattro anni e le loro vite sembrano essere tornate quelle di prima: amici, scuola...