Capitolo 10

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Siamo usciti di casa e ora devo salutare Lucas, sento che dopo oggi molte cose cambieranno tra noi.
"Bhe,domani passo per vedere come stai così parliamo di quel che è successo"
"Oh...certo" sorrido e lui ricambia.
Lo guardo mentre va via,speravo in un bacio ma dopo tutto non stiamo nemmeno insieme.
"Lisa mi hai ascoltato?" Dice mia madre. "Scusa ero con la testa da un'altra parte,dimmi" e in effetti ho ancora la testa su Lucas...magari un giorno ci sposeremo, avremo tanti figli. Heiheihei frena Lisa, siamo appena all'inizio.
"Ho detto che,mentre io vado dal dottore,tu potresti andare a prendere qualcosa al mercato". Sinceramente non ho voglia di andare in giro da sola,anche perché non conosco ancora il posto,ma non posso dire di no a mia madre. Sono sicura che se torno a casa, lei arriverà con trecento buste della spesa, me ne pentirò. Non ho scelta.
Annuisco e vado dalla parte del supermercato.

Ho preso tutto il necessario,devo andare veloce in fila prima che diventi interminabile.
"Cavolo" mi giro e vedo che la ragazza dietro di me aveva fatto cadere le cose che aveva in mano.
"Aspetta che ti aiuto" dico mentre raccolgo tutte le cose da terra.
La ragazza non dice niente ma barbotta qualcosa.
Se la gente è tutta così, allora spero vivamente di rimanere sola a vita.
"La prossima volta stai più attenta,stupida" mi rigiro credendo che qualcuno avesse detto queste cose alla ragazza, ma mi meraviglio quando scopro che la voce da oca proveniva proprio da lei. E sta guardando me. Sta davvero guardando me?
"Scusa,parli con me?"
"Ti sembra che ci siano molte ragazzine con cui parlare? No,cioè"
Inizia ad irritarmi. Ma cosa sta dicendo? Se mi viene a dire che è colpa mia che le è caduta la roba...giuro la ribalto.
"Cosa guardi? So che sono tutto ciò che tu non puoi essere ma insomma, così mi guardi veramente troppo" la sua voce sembra il rumore delle unghie sulla lavagna. Così stridula è insopportabile.
"Se io voglio essere una barbie? Oh no grazie non ci tengo. Io non sono un gioco per bambini da levare e mettere i vestiti addosso." Sono fiera della mia risposta. E scoppio a ridere vedendo la sua faccia, sembra che nessuno le abbia detto queste cose. Eppure mi sorprendo.
"Oh cavolo...questa mi è proprio nuova" dice una voce alla mia destra. Un ragazzo alto,capelli castani e un po' ricci. Occhi nocciola intensi. Un bel figo insomma.
"Andrew l'hai sentita? Insomma, questo essere come si è permessa!"
Mi irrita da morire. Ma io sto ancora guardando quel ragazzo. Mi sono persa veramente guardandolo negli occhi.
"Eccome se l'ho sentita. La barbie qui non è Lidia, sia chiaro"
Ma questo da dove è uscito? Mi ha fatto tornare alla realtà con le sue parole da 'so bello e posso dire tutto io'.
"Ah e tu dovresti essere ken giusto? Beh di a barbie che la prossima volta la roba da terra se la prende da sola. Almeno che la sua gonna lunga un mignolo non si alzi." Lisa stai calma. Lisa stai calma.
"Brutta stronza, te lo do io il mignolo" Lisa stai calma un corno.
Si avvicina a me più di quando non lo era già. Il suo profumo lo può sentire anche un barbone raffreddato in Messico. Ma si lava?
"Hei bella, non sono venuta qua per litigare ma per prendere cibo. E non quel insalatina che hai tu in mano. Vorrei tanto uscire con tutta la mia spesa ancora dentro la confezione e non in testa a te"
Sento Andrew,almeno credo si chiami così, ridere. Ken sta davvero ridendo di barbie?
"Senti ragazzina smettila di infastidire la mia ragazza. E girati che è già il tuo turno. E se non vuoi che quella bellissima spesa andasse a male e non in testa alla mia ragazza, muoviti" oh no. Questo prima se la ride e poi attacca. Mi giro e pago. Uscendo alzo il dito medio a ken e barbie, con il cavolo che li lascio lì con la loro vittoria.
Esco e fa caldissimo. Forse sarà ancora per la rabbia che mi hanno fatto venire quei due bambolotti.
Decido di prendere l'autobus per tornare a casa. Mia mamma sarà già li sicuramente. Ci ho messo un ora per trovare il mercato e un ora a litigare con gente non normale.
Vado alla fermata e mi guardo in torno, giusto per capire il posto semmai dovessi tornare un giorno. Sicuramente dato che non vivo d'aria.
Salgo in bus e scendo davanti al bar dove ho incontrato la prima volta Lucas. Mi avvio per il bosco e subito mi riempio di brividi, non batte il sole e l'aria è più fredda.

The house (#WATTYS2017) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora