Capitolo 3

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Mi sveglio di colpo, ho la fronte sudata. Ho sognato che la mia amica Deb era morta, non ricordo molto. Noto che il computer è acceso, mi sono scordata di chiuderlo, quindi, mi alzo controvoglia e lo spengo. Decido di vestirmi in modo casuale, tanto non farò niente per il resto della giornata.
Scendo in cucina e noto mia madre seduta sul tavolo con una rivista in mano, non è mai senza quella, è diventata una droga per lei.

"Mamma, cosa c'è di buono per colazione?" La mia pancia brontola e non vedo l'ora di vedere del cibo davanti a me.
"Andiamo a farla al bar, Gordon ci aspetta lì" sbuffo. Non ho nessuna voglia di uscire, oggi la mia giornata era pianificata nel dettaglio. Colazione, Tv, letto.

Usciamo di casa e ci immergiamo in questo bosco, ci sono tutti questi insetti schifosi, li odio.
"Fa freddo,no?"mi chiede mia madre.
E in effetti c'è un vento gelido che mi sfiora tutto il corpo, da capo a piedi.
Usciamo dal quel bosco e ci ritroviamo davanti una città deserta, ma pacifica. Ci sono case bellissime in vendita, e noi abbiamo preso l'unica casa desolata da tutto e vecchia di 100 anni fa.
Vedo un piccolo bar infondo alla strada, sembra che tutta la città sia lì. Sarà solo un bar dove si riuniscono per pettegolezzi o quelle robe che fanno i vecchi, ma ammetto che anche io li faccio.
Entro e vedo che in mezzo a tutta questa gente c'è un ragazzo seduto in una sedia. Cavolo è bellissimo, ha un non so che di romantico. Lui mi guarda , o meglio mi fissa, e mi sorride. Sta sorridendo, aiuto. Si alza dalla sedia e mi viene incontro. Oddio fa che ci sia un'altra persona dietro di me.

"Hei, ciao" lo guardo e si, sta parlando con me.
"Hei, addirittura due saluti" rispondo ridendo. Cos'altro posso fare? Dirgli che sto morendo dall'imbarazzo? Sì certo glielo dico subito. Aspetta, ma che risposta gli ho dato? Qualcuno deve venire in mio soccorso.

"Io sono Lucas, abito qui a Nutan, non ti avevo mai visto in giro"
I suoi occhi,cavolo sono di un blu intenso e mi vedo dentro, sembra di navigare in un oceano. Ma mi riprendo subito. Non devo fantasticare. Non ora.

"Eh si...sono arrivata ieri" rispondo con un lieve sorriso guardandomi in torno. Non voglio incontrare gli occhi. Oh no.
"Che bello,finalmente qualche bella ragazza in giro" Arrossisco di colpo, lui lo nota e cambia discorso. Colpo di grazia. Meno male che ha capito che ero in allarme rosso. Che vergogna.

"Bhe, dove abiti?" Magari è uno stalker, durante la notte mi prende e mi porta via. Nessuno mi ritrova più perché saró dentro un frezeer.
Ma cosa penso? È la stanchezza Sisi.

"In una casa vicino al bosco, è desolata da tutto e mette piuttosto paura" Lui mi guarda e fà cenno di 'sì' con la testa. Forse conosceva la famiglia che viveva lì. Ma prima che io apro bocca, lui mi anticipa.

"Ah si, quella casa, sai dobbiamo parlare di un pò di cose, perchè non vieni da me un giorno di questi?" Mi ha veramente invitato a casa sua? Uhuhu uso la scusa del cellulare. Almeno non può contattarmi. Ma che mi prende?

"Certo, ma in quel posto non funzionano i cellulari"
"Cavolo è vero, è orribile quella casa" aspetta perché lo sa? Potrei andare a fondo. Ma non a casa sua. Questo è ovvio.
"Come fai a saperlo tu?" Sono troppo incuriosita.
"Non lo so, ma in molti lo dicono, ma tranquilla, conosco qualcuno che può sistemare questi problemi" mi mormora nell'orecchio. Sento dei brividi. Ma pensa che io sia sorda che me l'ha dovuto dire nell'orecchio?
"Ah grazie mille Lucas" sono in imbarazzo e non so più cosa dire, vorrei sotterrarmi.
"Tu invece,come ti chiami?" Non mi sono ancora presentata. Ma non importa, dai. Meno cose sà meno probabilità ho di morire

"Lisa" rispondo tutta intimorita
"Bhe piacere Lisa. Comunque se vuoi ci ritroviamo qua domani alle 9.30 di mattina, così rimani anche a pranzo da me" Io mi domando come ho il coraggio di dire no. Ma non lo conosco, magari è uno di quei ragazzi strani o i suoi genitori sono omicidi. No non posso andarci.

"Si" rispondo tranquillamente. Aspetta. Perchè cavolo ho detto si?
"Bene, ora vai dai tuoi che ci stanno guardando da tutto il tempo, tua madre ci sta guardando con un sorrisino che  a me personalmente non piace proprio" sorride a va via. Io sono ancora qua come incantata.
"Lisa, cara vieni qua" dice mia madre.
Bene. Ora mi devo beccare la storia di mia madre di quando aveva la mia età e aveva conosciuto mio padre.
"Sai, quel ragazzino è molto carino" io non lo avevo notato guarda.
"Mamma, ti prego so ormai la tua storia come se fosse la mia "

"Va bene,Lisa, ma come si chiama?" Mi chiede come se dovessi presentarglielo.
"Lucas"
"Lucas? Che bel nome. Anche tuo nonno si chiamava così"
Vabbe ormai la giornata è tutta di domande.
Probabilmente adesso organizzerà anche il matrimonio.

The house (#WATTYS2017) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora