Capitolo 39

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Entriamo dentro il parco, subito noto il vecchio anziano nell'albero vicino ad una panchina.
Tutti i pensieri che avevo prima spariscono, secondo me questo posto è magico.
"Mi spieghi perché sei voluta venire qua?" Dice Sophie a bassa voce. Alzo le spalle, sinceramente non so nemmeno io, ma questo posto mette serenità.
"Cosa sta facendo quello?" Indica il vecchietto che è intento a dipingere.
"Dipinge Sophie, un bellissimo albero" non voglio fargli capire il significato, ma è abbastanza intelligente per capirlo.
"Un albero? Si alza così presto per dipingere un albero?" La faccia di Sophie è buffa, non la biasimo.
"Amore per l'arte" faccio spallucce.
Continuano a camminare verso il vecchietto ed è già in un buon punto del lavoro, come sempre ha varie prospettive.
"Salve" si gira e mi sorride, un sorriso caldo e amorevole.
"Hai portato un'amica?" Annuisco, sinceramente non so se gli sarebbe piaciuto o meno, ma vedo che è concentrata sulle altre prospettive.
"Non lo capirà mai" il vecchio signore mi dice a bassa voce e mi da una pacca sulla spalla.

"Perché tutti questi disegni uguali?" Rido, non posso non farlo.
Anche io credevo che più o meno non avesse senso tutto questo, eppure ho capito che erano prospettive diverse.
"Lo capirai" dico a Sophie e lei mi fa la linguaccia.
È bello stare qua, ma il tempo vola e tra una chiacchierata e l'altra è già ora di andare via.
"Beh è stato un piacere conoscerla" dice Sophie. "Piacere mio Cara"
"Posso chiedergli come si chiama?" Domando all'anziano.
"Mi chiamo Willy e tu?"
"Lisa" rispondo. Lo salutiamo ed usciamo dal parco, adesso mi aspetta una giornata impegnativa, dopo andrò a trovare Andrew.
"Simpatico Willy" sorride Sophie ed annuisco.
Quell'uomo mi aiuterà sicuramente, le sue parole sono sempre sagge.
"Oh" Sophie si agita e subito capisco perché. Trevor e Michael si trovano davanti a noi.
"Ragazze" annuncia Michael. Trevor sorride a Sophie e da un occhiata a me.
"Possiamo parlare un secondo?"dice Trevor rivolgendosi a me.
"Si" dopo devo dire a Sophie perché, altrimenti penserà male.
"Ti dico dopo" dico a Sophie e lei mi fa un sorriso, non sembra preoccupata.
Raggiungo Trevor che intanto si mangia le pellicine del pollice.
"Devi stare lontano da Andrew e da Sophie" dice secco.
"Cosa?" Perché mi sta trattando così.
"Mi hai sentito bene" rimango spiazzata, non me lo aspettavo.
"Perché?" Metto un piede in avanti verso lui.
"Tu stai lontana e basta" torna da Sophie e io sono ancora ferma lì. Se pensa che rimango lontana da loro si sbaglia, poteva darmi almeno una spiegazione.

"Tutto bene?" Si avvicina Michael. "Si tranquillo, Sophie ci vediamo a pausa" mi giro rivolgendomi alla mia amica, mentre Michael m segue.
"Cosa di ha detto?"
"Niente di che" mento. Non posso dire a nessuno quello che mi ha detto, almeno per ora.
"Sei così complicata" sorrido perché è vero, ma sapesse quante cose ho in testa ora.
"Ci vediamo dopo" mi lancia un occhiolino e va via.
Mi suona il telefono e nel display compare il nome di Andrew.
"Pronto"
"Hei, sei a scuola?"
"Si" anche se vorrei essere da lui ora, ma non glielo ammetterò mai.
"Qualcosa non va?" Resto in silenzio, non so cosa dire. Ho troppe domande da chiedere, risposte perse nel vuoto e dubbi nascosti.
"Tutto bene" non voglio che si preoccupi per me, anche perché deve rimettersi.
"la tua faccia non lo direbbe, cosa ti ha detto Trevor?" Mi guardo in torno ma non riesco a vederlo, com'è possibile?
"Dove sei?"
"Non mi farò vedere da tutta questa gente, poi in giro ci sono anche i prof. Io ho i miei informatori" sorrido, forse ha chiesto a Sophie.
"Cazzo"
"Cosa?" Sento rumori strani e foglie che si muovono e gente che passa e parla. Riconosco la voce del prof Drei e lo vedo passare vicino ad un ragazzo con il cappuccio dietro un cespuglio.
"Hei, scusa mi è caduto il telefono." Rido perché lui continua a guardarmi e non si accorge che lo sto fissando.
"Andrew" dico in tono serio. "C'è un tipo con il cappuccio che mi sta fissando" vedo che sorride ma torna subito serio girandosi.
"Sarà qualche studente che avrà fatto festa ieri, magari sta facendo fantasie su di te" divento rossa.
"Dai, ormai ti ho visto" ammetto. Si gira e mi dice di andare verso lui, lì vicino non c'è nessuno

"Adesso mi dici cosa ti ha detto Trevor per farti stare così?" Alzo gli occhi al cielo, non voglio dirglielo.
"Mi ha solo chiesto se lo aiutavo a studiare" sorrido. "Non avevo molta voglia ma ho detto comunque di sì" annuisce anche se so che non mi crede.
"Cosa ci fai qua? Ti avevano detto di rimanere lì" sorride e io appoggio lo sguardo sulle sue labbra e sulla sua fossetta.
"Volevo vedere questo" alzo gli occhi e vedo che sta sorridendo ancora di più.
"Ti va di saltare le lezioni?" Ho saltato ormai già troppe lezioni, però posso uscire un'ora prima con qualche scusa.
"Vienimi a prendere alle 12.00, andiamo in qualche posto a mangiare. Così nessuno ti vede" sbuffa ma poi annuisce.
"Non ho mai chiesto ad una ragazza di saltare le lezioni, di solito era solo per scoparmele" abbasso lo sguardo un po' in imbarazzo. "Non voglio dire che con te sia così" sorride ma io non riesco. So che lui è stato con molte ragazze ha fatto di tutto, ma sentirselo dire è dura.

"È suonata, entra altrimenti ti porto via" lo saluto ed entro in classe. Non so che intenzioni ha con me, ma voglio scoprirlo.
"Eccoti, meno male che il professore è in ritardo" dice Didi appena mi siedo al posto.
"Comunque, io esco un'ora prima. Devo andare da mia madre" annuisce e continuano a parlare finché non entra la bidella in classe.
"Ragazzi, attenti" tutti ci giriamo nella sua direzione. "Il professore non è venuto oggi. Dobbiamo dividervi" mi mette l'ansia andare in altre classi, tutti che ti guardano e magari ti fanno anche dispetti.
"Drever, Didi, Lisa e Pablo, venite con me" ci alziamo e seguiamo la donna davanti a noi, sono felice di essere con Didi ed avere qualcuno che conosco vicino a me. Gli altri due non li conosco molto bene.
Entriamo in una classe e con orrore noto che è la classe di Andrew, dove ci sono Lidia, Michael e Trevor.
"Buongiorno, in mancanza del loro professore loro staranno con voi" annuncia la bidella e se ne va.
"Perfetto, già questa scuola fa schifo eppure fanno entrare nella mia classe anche gente del genere" dice Lidia tutta convinta di sè.
"Signorina, moderi il linguaggio. Le ripeto che non è lei che decide e che deve giudicare gli altri" dice il professore dietro alla cattedra. Era ora che qualcuno glielo faccia capire.
La ragazza vicino a Lidia assomiglia molto a lei e cerca di convincerla che ha ragione.
"Accomodatevi" Michael alza un braccio in modo che lo veda, il posto vicino a lui è libero e decido di andare li. Tutti mi guardano e alcuni ragazzi mi sorridono.
"Abbassate gli occhi belli" dice Michael e io trattengo un sorriso.
"Grazie" mi sorride. Lui è un ragazzo molto bello e simpatico e sono felice di essere sua amica, anche se a primo impatto volevo ucciderlo.

Per tutta la lezione rido perché Michael commenta ogni cosa che dice il prof.
"Bene ragazzi, l'ora è finita" il professore esce e noi ci alziamo.
"Beh, alla prossima" dice Michael e lo saluto.
"Che bello è Michael? Sei fortunata a conoscerlo" dice Didi con aria sognante mentre usciamo  e quasi scoppio a ridere. Potrei combinargli un appuntamento.
Entriamo in classe dove la maggior parte dei ragazzi sono già seduti.
Le ore passano veloci e le 12.00 arrivano subito.
"Professore io devo uscire" mostro il permesso falsificato ed esco.

Andrew non c'è da nessuna parte, penso subito ad una possibile buca ma poi mi viene la paura che sia successo altro.
"Scusami" corre verso me e mi esce un sospiro di sollievo.

The house (#WATTYS2017) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora