Capitolo 42

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So dov'è andato Andrew, spero per lui che non sia a casa.
Busso la porta e mi apre.
"Lisa" lo guardo e alzo un sopracciglio, è ridotto peggio di Andrew ed ha ancora sangue in volto.
"Perché vi siate dati?"
"Entra" voglio solo risposte ma non voglio fare una scenata davanti a tutti i vicini.
La casa è accogliente e subito vicino all'entrata  ci sono delle scale di legno e vicino il soggiorno.
"Siediti. Vuoi qualcosa da bere?"
"Voglio risposte" le voglio ora.
"Ero all'ospedale quando i medici hanno detto a tua mamma che Melany era morta" un groppo alla gola si forma, ma cerco di ignorarlo.
"Ho visto Andrew seduto lì e sono andato a dirglielo e lui ha iniziato a picchiarmi. Oggi si è presentato a casa mia e gli ho detto semplicemente di calmarsi, ma lui mi ha aggredito di nuovo" rimango impietrita, perché si comporta cosi? La rabbia che provavo verso Lucas si trasforma in compassione e preoccupazione.
"Scusa. Credevo che.." Ma cosa credevo? Si è sempre comportato bene con me, non ha motivo di prendersela con Andrew per niente.
"Tranquilla. Sai, mi dispiace che ora noi non siamo nemmeno più amici" io e lui ci siamo separati, non so bene cosa fare.
"Ti va di andare a bere qualcosa?" Voglio andare da Andrew, voglio capirci qualcosa. Sapere che ha preso a botte Lucas mi fa male, è tornato a casa con quel livido e mi sono venuti i brividi.
"Con piacere, ma magari un altro giorno" annuisce e io lo saluto. Non vedo l'ora di sapere cosa ha da dire o deve difendersi.

Entro dentro casa e Bernice fa segno che è in camera sua. Corro subito su e spalanco la porta, dalla sua reazione mi aspettava.
"Cosa hai fatto a Lucas?"
"Adesso lo difendi?" Dice guardandomi dritta negli occhi. Non so perché sia così calmo ma mi fa ancora di più imbestialire.
"Non lo sto difendendo. Ma hai un briciolo di cervello? Cosa cavolo ti ha fatto?" Si siede sul letto e abbassa lo sgaurdo.
"Credi a lui e non a me?" Si alza in piedi ed alza la voce.
"Ma infondo vai da uno all'altro eh? Prima ti avvinghi a lui e poi vieni da me. E ora? Ora sei andata da lui e gli hai creduto" rimango a bocca aperta. Le sue parole mi fanno male, nessuno mi ha mai trattata così.
"Mi stai dando della puttana?"
"Lo hai detto tu, non io" gli tiro una sberla e lo schiocco si sente in tutta la stanza. Non ho intenzione di stare impalata qua ad incassarmi gli insulti che mi dice.
"Vaffanculo" lo spingo ed esco dalla stanza. Sento le lacrime negli occhi ma le ritraggo, non voglio piangere, non voglio sentirmi fragile.

**********************
Ormai è ora di cena, non ho per niente fame e non voglio vedere quella faccia in giro per casa, è meglio se sto chiusa in queste quattro mura.
"Lisa, la cena è pronta" dice Sophie aprendo lentamente la porta. Ha l'aria preoccupata e triste, ma rivolge comunque un sorriso.
"Non ho fame, tu vai tranquilla" entra nella stanza chiudendo la porta, senza dare peso alle mie parole.
Si siede vicino a me nel letto e mi metto una mano sulla gamba.
"Devi mangiare qualcosa, piuttosto ti porto dei dolci qua." Sorrido all'offerta di Sophie ma declino l'offerta.
"Lisa ascoltami. Appena vorrai parlare di quello che sta succedendo tra voi, io ti ascolterò. Però ora non puoi stare qua a guardarti le dita dei piedi" ha ragione, ma ora non me la sento di stare in compagnia, tanto meno di mangiare.
"Magari scendo più tardi" sorrido e lei annuisce. "Ti aspetto" ed esce dalla stanza. È sempre stata così compressiva con me, è un ottima amica.
Senti vibrare il telefono e mi arriva un nuovo messaggio, guardo il display ed è di Lucas.

"Che ne dici di andare a fare colazione domani mattina?"

È molto gentile, ma non me la sento proprio di uscire, sopratutto con lui.
Digito velocemente che sono a dormire da una mia amica e starò fino tardi, dopo tutto è una mezza verità.
Ho gli occhi pesanti, le parole di Andrew mi passano nella testa.

Ma infondo vai da uno all'altro eh? Prima ti avvinghi a lui e poi vieni da me. E ora? Ora sei andata da lui e gli hai creduto.

Lo hai detto tu, non io.

Fa male, io non volevo che succedesse questo. Non ho detto che gli credevo ma lui è andato lì senza pretesto è l'ha picchiato, era ovvio che la mia reazione fosse stata quella.
Decido di calmarmi e andare a prendere un bicchiere d'acqua. Scendo le scale e mi dirigo in cucina, non c'è nessuno e ne sono grata.
"Anche tu, amore" sento queste parole provenire dalla bocca di Andrew, ma non riesco ad individuarlo, finché noto la porta del terrazzo aperta e lo vedo con il cellulare. Un senso di vomito mi avvolge, e poi sarei io la puttana? Perché non voglio capire che mi sta solo usando per divertirsi? Non lo capirò mai.
Faccio un passo ma becco qualcosa e faccio rumore, d'istinto mi tiro indietro ed Andrew mi passa davanti come se niente fosse.
Apro il frigo e mi verso in un bicchiere un po' d'acqua, mi aiuterà a stare fresca.
Torno in camera e in poco tempo mi addormento.

ANDREW POV

Sicuramente Lisa mi ha sentito al telefono, almeno può percepire quello che ho provato io poche ora prima. Non ho mai chiamato amore Lidia, ma sapevo che era lei in cucina e mi sono affrettato a dire la prima cazzata che mi veniva in mente. L'ho chiamata per sapere dov'era suo fratello, ma naturalmente lei ha iniziato a provarci.
Sbuffo, non voglio farla soffrire. Sono stato talmente rincoglionito da farla uscire di casa, sapendo che avrebbe sospettato qualcosa. Ma non posso vederla mentre va da lui e torna giudicandomi, non lo accetto.

Torno a letto dopo aver chiuso la chiamata, penso alle parole dure che le ho detto. Sono stato proprio un coglione, non so nemmeno come farmi a scusare.
Portala a nozze a questo punto.
Stai zitta coscienza, vieni fuori sempre dove non servi.
Quando sono con lei provo delle emozioni che prima erano lontane anni luce da me, non mi fregava quasi di nessuno se non della mia famiglia. Tenevo sempre un muro tra me e gli altri, ho amato solo una persona, ma con Lisa è tutto diverso, ogni volta sento cose diverse.
Le sta passando di tutti i colori e io non l'aiuto per niente, devo pensare anche a lei, non posso essere così egoista con la persona che amo.
La ami? No cazzo. Non la amo.

The house (#WATTYS2017) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora