Capitolo 16

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Mi sveglio di colpo, guardo la sveglia e noto che non è ancora suonata. Ho tutto il tempo di farmi una doccia e prepararmi per il mio primo giorno di scuola.

Scendo le scale e vedo mamma che sta facendo la colazione, apro la porta del bagno e apro l'acqua.

Finisco di farmi la doccia e mi avvolgo dentro un asciugano salendo in camera.
"Cosa metto? Non ne ho idea." Penso tra me e me. "Tesoro, ieri ti ho comprato dei vestiti nuovi, erano troppo carini. Se non li metti tu li metto io"

Apro l'armadio e vedo una maglietta bianca a maniche corte, finisce sopra l'ombelico, una gonna a vita altra lunga fino le caviglie a strisce bianche e nere.
Mamma si è davvero superata.
Provo il tutto, non mi sono ancora guardata allo specchio e preferisco farlo alla fine.

Mia mamma mi porge delle scarpe con il tacco, sono nere e abbastanza basse, ma veramente bellissime.
Vado davanti allo specchio del bagno e vedo solo la mia faccia.
Metto un po di cipria, eye-liner e mascara. Sistemo i capelli in una coda alta.

Vado allo specchio grande e vedo la mia immagine.
Non mi riconosco, mi piace veramente tanto come sto.

Sono le 7.40 e Lucas è già arrivato, scendo velocemente le scale e trovo mia mamma intenta a leggere il giornale.
"Mio dio, sei bellissima" la ringrazio ed esco.

Lucas stava giocherellando con la moto. Appena mi vede rimane a bocca aperta.
"Lisa tu sei,sei" è la prima volta che lo vedo in difficoltà a parlare.
"Sei bellissima" è una nota di sollievo si nota nel suo viso.

"Dai andiamo o faremo tardi"
Mi passa il casco e partiamo subito.

In meno di 10 minuti arriviamo davanti ad un edificio, presumo che questa sia la scuola.

"Arrivati" guardo la struttura con i ragazzi fuori, certi fumano e certi parlano normalmente.

"Eccoci alla Word" sospiro pensando a come andrà questo anno.
Iniziamo a camminare dentro il cortile. È veramente grande, c'è una parte di erba e una di cemento.
"Lucas" una ragazza dai capelli castani saluto Lucas e poi si presentò con me. "Piacere, Sophie" ricordo le parole che mi aveva detto Lidia. "Piacere,Lisa"
"Oh ma devi ancora vedere la scuola? Dai ti porto io" sorride e la seguo. Sembra piuttosto simpatica, forse non è la stessa Sophie di cui parlava Lidia.
Entriamo dentro la scuola e tutti salutano Sophie. Forse è una popolare.
"Questo è il laboratorio di chimica, l'anno scorso ho fatto scattare l'allarme antincendio" inizia e ridere e io la seguo.
"Hei" un ragazzo di avvicina a Sophie e la saluta. "Questa è Lisa, è nuova di qua" mi guarda e mi saluta con una stretta di mano. "Piacere io sono Traver" stringo la mano.
"Hai visto mio fratello?" Sophie chiede a Traver. "Si, prima era fuori con Lidia"

"Quella oca, aspetta tu sei andata a sbattere contro Andrew?" Si gira scioccata.
"Si ma per uno sbaglio, e poi è stata colpa sua."
"Oh lo so. Sai io ho detto a Lidia che tu eri andata a sbattergli contro. Non l'ho fatto per cattiveria ma quella mi sta proprio sul" si blocca.
"Lisa, allora hai già conosciuto questa rimbambita di mia sorella" mi giro e vedo Andrew. Sophie era sua sorella?
"Oh parla lui" urla lei al fratello.
"Ci vediamo" gira e se ne va.
"Beh si lui è mio fratello se te lo stavi chiedendo" in effetti sono rimasta scioccata.
"Non lo immaginavo" inizio a ridere per la sua faccia.
Camminiamo verso la segreteria per chiedere i moduli delle lezioni.

Una volta presi ci dirigiamo nelle seguenti classi.
"Buongiorno Ragazzi" entró il prof di inglese. "Sono il professore Madrik" noi in coro diciamo un buongiorno un po' stancato.

"Hei, ciao sono Didi" la ragazza vicino a me si presenta e mi presento anche io.
La lezione passa velocemente e io e Didi ci siamo veramente divertite a prendere in giro il professore.

"Cosa fai a pranzo? Io vado al ristorante dei miei, ti va di venire?"

"Certo,ma non ho molto solidi dietro" lei inizia a ridere.
"Non ti preoccupare, mangiamo gratis, dietro le cucine" e iniziamo a ridere. Mi fa piacere avere qualcuno con cui passare il tempo.

Era ora di ricreazione, ci avviamo verso le macchinette, avevo veramente tanta fame, stamattina mi sono dimenticata di fare colazione per l'agitazione.
"Ti va di dividere quella cosa lì" rido perché 'quella cosa lì' aveva un nome impronunciabile. Accetto e lei la prende, ci giriamo per tornare in classe ma vado a sbattere contro qualcuno.
"Ci prendi gusto a sbattermi contro eh?" Andrew, di nuovo.
"Sei tu quello"mi guarda da testa a piedi ma continuo ad andare avanti e lo sento ridere.
"Lo conosci?" mi chiede Didi.
"Si, per modo di dire. Una volta ho avuto un battibecco con Lidia e poi lui mi è venuto a sbattere contro,buttandomi per terra. E poi ho conosciuto sua sorella." Mi guarda come affascinata da quello che ho detto.

"È uno dei ragazzi più popolari di questa scuola, sua sorella è veramente simpatica, ma non ci parlo spesso." Sapevo che Sophie fosse simpatica, forse anche lei è popolare come suo fratello.
"Lei ha sempre odiato essere popolare per suo fratello, ma è una ragazza totalmente normale, credimi" dice come se mi avesse letto nella mente.
"Si ho avuto modo di conoscerla, sembra anche a me una ragazza semplice" sorride a cambia discorso.

Sembra così strano. Il primo giorno sembra passare velocemente.
"Oddio non ti ho fatto i complimenti, sei davvero bella vestita così, certo lo sarai sempre, magari essere io così" aveva una vocina dolce. È davvero una bella ragazza. Capelli lunghi fino alle spalle, biondi e occhi verdi con sfumature grigie.
"Ma ti sei vista? Credimi che tu, anche senza questi vestiti, mi batti di brutto" sorride e ricambio.

"Vi ho trovate" dice Lucas venendo verso di noi.
"Eccolo qua il macho" ride Didi. Si conoscono presumo.
"Lisa, a pranzo che fai?" Ma prima che potessi aprire bocca Didi si intromette. "Viene a pranzo nel mio ristorante, levati Treid" lo chiama per cognome e questo mi fa ridere. 
"Scusa, Simon" questo deve essere il cognome di Didi.
La campanella suona e torniamo tutti nelle nostre classi. Ho tutti i corsi corrispondenti a quello di Didi e sono veramente felice. 

Presto finì il primo giorno di scuola. I ragazzi escono dalle aule per poi varcare la soglia del portone. Io e Didi ci fermiamo a parlare con Sophie e si aggiunge al nostro pranzo in cucina di un ristorante. Rido per quello che ho pensato.

"Bene, se volete ci facciamo dare un passaggio da Andrew, tanto sicuramente andrà da qualche ragazza è casa nostra non è lontana da lì."
Ero un po titubante ma alla fine accetto e così fa anche Didi.
"Andrew, mi devi un favore ricordi?" Lui alza un sopracciglio, sicuramente si aspetta una richiesta da premi Oscar.
"Ci dai un passaggio al ristorante di Didi?" Annuisce ed entriamo in macchina.
C'è il suo profumo ed è veramente buonissimo.
"Allora Smith, ti piace la scuola?" Dice lui guardandomi dallo specchietto.
"Si, niente male" sorride e continua a guardare avanti.
Se non fosse così stronzo sarebbe veramente un bel ragazzo.
"Scendete bambine" odio quando mi danno della bambina.
"Senti solo perché tu hai qualche anno in più di noi, non vuol dire che il tuo cervello sia più sviluppato" intervengo io. Didi e Sophie iniziano a ridere come non mai. Lui mi guarda e basta.
"Sarà veramente brutto il rientro a scuola per te, lo sai? Io sono buono ma non gli altri. Naturalmente se continuerai cosi, Smith" oh ma per piacere.
"Sisi va bene, grazie per il passaggio, ciao ken"  andò via.

Loro mi chiedono spiegazioni sul suo nuovo nome 'ken', spiego tutto e iniziamo a mangiare.

Una volta finito, il papà di Didi ci accompagnò a casa.

"Mamma sono arrivata"
Le raccontai tutto quello che era successo, levando il fatto di Andrew. Era veramente felice di questo giorno, e anche io.

The house (#WATTYS2017) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora