Capitolo 34

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Il telefono suona, allungo la mano ancora assonata, sono di nuovo nel mio letto e nella mia stanza.
"Pronto?" Dico senza nemmeno leggere il nome, ho ancora gli occhi chiusi.
"Aprimi" urla Sophie. La sua energia di mattina è anomala.
Scendo velocemente le scale rischiando di morire.
"Lisa" urla appena apro la porta.
"Buongiorno" mi guarda e apre la bocca per parlare ma la richiude.
"Stavi ancora dormendo?"
"Si, che ore sono?"
"Sono le 7.45! Sbrigati che ti porto io a scuola" oh cavolo, non ho messo la sveglia ieri sera, sono crollata nel letto e non ho nemmeno pensato che oggi sarei andata a scuola. Sono ancora stanchissima e preferirei rimanere a casa a dormire, oggi sarà sicuramente l'inferno.
"Corri" salgo velocemente le scale e prendo le prime cosa che capitano e vado in bagno. In meno di cinque minuti esco e torno giù da Sophie.
"Andiamo"
"Aspetta, ma con cosa andiamo?"
"Bus?" So che lo ha fatto per me, ha capito che io in macchina con Andrew non ci voglio stare.

Usciamo di casa e ci incamminiamo verso la fermata poco distante, oggi fa più caldo del solito e io ho messo jeans neri, la solita fortuna.
"Lisa, tu devi tornare da noi. Andrew non ha nemmeno cenato ieri sera e stamattina è uscito prima di tutti. Mia madre è rimasta male e mio padre ha subito capito che è stata colpa di Andrew" mi dispiace davvero tanto per loro, mi hanno accolta come se fossi una di famiglia, mi hanno dato tutto e io sono andata via lasciando una lettera.

Le parole di Andrew rimbombano nella mia mente, mi ha cacciato via dalla sua casa e dalla sua vita, è stato più che chiaro. Ha frainteso tutto , io stavo dicendo a Lucas di andarsene e lui è arrivato e subito ha pensato male.
"No, io sto bene da sola. Non credo che Gordon torni a casa, sa che la polizia lo sta cercando" l'ultima volta è venuto senza troppi pretesti, ho ancora i segni sulle gambe.
"Lisa ascoltami, sai anche tu che Andrew quelle cose non le voleva dire. È uno stupido e parla prima di pensare."
"Va bene così Sophie, starò un po' a casa mia e ti verrò a trovare." Mi continua a guardare, so che questa cosa non le va bene, ma non posso farci niente se suo fratello è un ragazzo difficile. So che non lo diceva veramente ma le sue parole mi hanno comunque ferita, prima eravamo felici, poi si mette a picchiare uno e poi se la prende con me, quando io cercavo di allontanare Lucas da me.

In cinque minuti arriviamo davanti alla fermata del bus e subito arriva fermandosi davanti a noi. Ci sono troppi ragazzi, certi ci continuano a fissare e certi parlano tranquillamente fra di loro.
"Vuoi sederti?" Un ragazzo si offre di farmi sedere dove è seduto lui. "No tranquillo, grazie lo stesso" sorrido e lui ricambia.
Sophie mi lancia un'occhiata ma io faccio finta di non vederla, so che dirà che questo tipo sta cercando di filtrare con me, la conosco troppo bene.
"Mi chiamo Fred karpen" allunga la mano verso me e io la guardo. "Lisa Smith" ricambio il saluto.
Non posso fare a meno di vedere Sophie guardarmi e mimare un 'non mi scappi'.
"Ti ho vista i primi giorni di scuola e poi basta, adesso rimarrai qua?" Ma questo è uno stalker, non l'ho mai notato e non so nemmeno chi sia. "Si rimarrò qua" sorrido leggermente.
Un ragazzo si avvicina a me e mi sussurra un 'ci vediamo dopo negli spogliatoi', io apro la bocca scioccata e prima che possa rispondere Fred mi precede. "Ehi Michael, cerca di fare meno il coglione" sorride sotto i baffi e scende, scendiamo anche noi.
"Grazie"
"Figurati, è fatto così. Si porta a letto anche una briciola se fosse possibile" sorrido e penso a Lidia, starebbero bene insieme.
"Andiamo" dice Sophie attirando la mia attenzione.
"Si, grazie ancora, ciao Fred" lo saluto con la mano e lui ricambia subito.

"Fai strage Smith" mi da una spallata Sophie, se solo fosse un ragazzo lo pesterei davanti a tutti.
Alzo lo sguardo e vedo Trevor ridere e scherzare con una ragazza, non posso fare vedere questo spettacolo a Sophie, ci rimarrebbe troppo male.
"Andiamo a prendere un caffè? Mancano dieci minuti e non ho nemmeno fatto colazione" annuisce e ci dirigiamo nella parte opposta di Trevor.
"Ciao Sophie" saluta un ragazzo dietro di noi, ci giriamo e lei tutta sorridente lo saluta con la mano. Il suo sguardo cade dietro di lui e ferma la mano in aria e il sorriso sparisce.
"Trevor" sussurra lei. Guardo male il ragazzo davanti a me e lui continua a camminare, se non l'avesse salutata non avrebbe visto niente.
"Sophie, andiamo" la prendo per il polso e la porto via con me, non la lascio a guardare.
Mi avvicino a Trevor con Sophie, naturalmente lei non voleva venire, ma ho usato la forza.
"Che bello vederti amico mio" do una pacca sulla schiena a questo brutto coglione. Lui, appena vede Sophie, sbianca.
"Cara, ora puoi anche andare. Il tuo lavoro da passatempo è finito" sorrido e lei mi guarda da capo a piedi e se ne va via senza dire niente.
"Tienila" le porgo Sophie che si dimena e lui la prende per il polso, mi giro e vado dalla parte dell'entrata, le cose le devono affrontare loro da soli.

"Stai attento!" Dico al ragazzo davanti a me che mi è appena venuto contro.
"Oh, allora la proposta che ti ho fatto?" Lo guardo bene ed è Michael, il ragazzo che mi ha sussurrato quella cosa nel bus.
"Perché non rompi a qualcun altro?" Non ho voglia di giochetti, già questa giornata è iniziata male.
"Sei la mia nuova amica" esclama lui, ma in questa scuola sono tutti così? "Senti, Michael, non so chi tu sia, ma ti conviene cambiare preda prima che questo bellissimo 38" alzo il piede ed indico la scarpa. "Te lo ritrovi dove il sole non batte e non parlo del tuo fondoschiena" sorrido e lui annuisce sorridente.
"Mi piaci" sorride e se ne va. Lo guardo sbalordita mentre se ne va via, chi lo avrebbe mai detto.

Continuo a camminare verso la mia classe, sento subito la voce di Lidia dietro l'angolo e decido di allungare il passo.
"Andrew mi mancavi" sento dirle, non ci posso credere. Sporgo un po' a destra e vedo Andrew addosso a lei che si baciano, con tanta forza.
Lui alza lo sguardo verso me e lo riabbassa affondando le mani nei capelli di Lidia. Sento il cuore andare in mille pezzi, come fa a farmi questo davanti, dopo tutto quello che ho dovuto passare.

"Hei" sento una voce dietro di me, mi giro e vedo Fred. "Hei" cerco di sorridere e di non pensare a quello che ho appena visto.
"In che classe sei?" Mi chiede gentilmente. "Con il professore di chimica, il prof.." Non ricordo nemmeno il nome dei miei prof. "Tuner" finisce lui la frase al posto mio.
"Siamo nello stesso corso" sorride ed io ricambio, mi fa piacere. Anche Didi ha i corsi uguali ai miei, in effetti non la vedo da un po'.
Entriamo in classe e subito la vedo seduta al suo solito posto, alza la mano facendo segno di venirmi a sedere lì e così faccio.
"Mi sei mancata" dice e mi abbraccia. Mi mancava anche a me, vorrei dimenticare tutto per almeno un giorno, ma è impossibile.

Dalla porta entra Andrew, alzo un sopracciglio verso Didi e lei fa spallucce. Lui non dovrebbe essere qui, ha due anni in più.
"Buongiorno ragazzi" entra il prof di chimica. Tutti dicono buongiorno ma io sto ancora fissando Andrew, non mi ha ancora guardata.
"Signorina Smith?" Andrew si gira verso me e io distolgo subito lo sguardo e mostrando interesse verso il prof. "Si, sono io"
"Finalmente ho il piacere di conoscerla" sorride ed io ricambio.
"Si faccia dare tutti gli appunti" annuisco e la lezione continua.
Andrew ogni tanto mi guarda, me lo dice spesso Didi tramite bigliettini.

"Signorino Dallas, la smetta di giocare con quella penna, altrimenti la rimando in presidenza" subito guardo Andrew che a sua volta mi guarda, ma cosa ha fatto adesso?

La lezione passa ed è già ora di ricreazione.
"Andiamo da Sophie" dico e ci dirigiamo verso la sua aula.
Vedo di nuovo Andrew e Lidia insieme, ma stavolta parlando tranquillamente e lei ride ogni volta che lui apre bocca. Evito di guardarli e cammino avanti.

"Sophie" urla Didi, lei è davanti a noi e ha un'aria felice.
"Ehi ragazze" le lancio un'occhiata e lei mi sorride.
Sicuramente hanno risolto, secondo me sono una coppia adorabile.

Le ore di studio finiscono anche per oggi, finalmente. Non ho più visto Andrew e ne sono grata, sono curiosa di sapere cosa ha fatto per andare in presidenza. No, non mi deve importare.
"Andiamo in bus?" Dice Sophie.
"No vai con Andrew, io faccio una camminata"
"Allora vengo con te" sorride e ricambio. Sono felice di averla al mio fianco, ci siamo unite in così poco tempo e non potrei chiedere di meglio.
"Allora con Trevor?" Le chiedo mentre ci incamminiamo. Lei alza lo sguardo e sorride. "È stato tutto un malinteso, lei è Teresa, deve farci un progetto. Mi ha rivelato che è rimasto male quando mi ha visto perché sapeva che pensavo tutt'altro " sorrido all'idea di quei due che chiariscono. Magari anche io e Andrew.

Camminiamo fino casa sua e noto la macchina di Andrew nel vialetto.
"Vuoi entrare?"
"No, vado a casa e poi vado da mia mamma"
"Okey allora magari ci vediamo pomeriggio" annuisco e la saluto.
Non ho nemmeno fame quindi probabilmente mi farò una bella dormita e poi andrò da mia madre.

Entro dentro casa e mi metto subito nel divano, in poco tempo mi addormento, come un ghiro.

The house (#WATTYS2017) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora