Sono seduta su questo divano da ore ormai, ed è quasi ora di pranzo.
Decido di andare a dare una mano a Bernice, sicuramente è ancora ai fornelli, come sempre.
"Hai bisogno di una mano?" Dico entrando in cucina, ma lei non si gira e non mi risponde.
Mi avvicino a lei e noto che il ripiano è leggermente bagnato, sta piangendo.
"Tutto apposto?" Non so come comportarmi, lei mi ha sempre aiutato, si comporta come una mia coetanea e a volte è veramente un bene.
"Cipolla" dice. Ma non c'è nessuna cipolla.
"Bernice, sono qua gratis. Almeno lascia che ti aiuti se hai qualche problema" smette di tagliare le verdure e mi guarda, uno sguardo abbattuto ma con un cenno di gratitudine.
"È strano parlare con l'amica di mia figlia" fa una leggera risata e io sorrido. "Ma ormai non ho nessuno a cui raccontare" è una donna fantastica, è strano che non abbia amiche. Io e Sophie siamo diventate praticamente migliori amiche, e con Didi ho legato un po' meno ma so che diventerà anche lei una delle mie migliori amiche, d'altronde, vivo con Sophie.
"Richard è via per lavoro, è stato..." Si ferma e ci pensa. "Promosso?" Mi guarda come se potessi darle una risposta, ma in realtà credo che volesse dire proprio quello.
"Sisi è stato promosso ed ora è il capo o una cosa del genere"
"È sei triste per questo?" Non credo sia per questo, perché dovrebbe essere felice per lui e guadagnerà ancora di più.
"No, sono felice che lui sia arrivato così in alto. Ma ora, con tutto quel dovere da capo, è più distante." Ora capisco tutto, anche il perché non lo vedevo da più di un giorno.
"Perché non ne parli con lui?"
"Sarebbe imbarazzante, poi ci starebbe male anche lui è deve dare il massimo" ha ragione, ma non può far finta di niente, anche perché così rischia di rovinare la famiglia.
"Magari è solo il primo periodo, deve ambientarsi e sarà sicuramente agitato anche lui. Magari ha bisogno di tempo per organizzare le cose" sorride ed annuisce, sembra più sollevata.
"Hai assolutamente ragione. Aspettiamo e vediamo cosa succede" è più felice di prima e questo mi fa piacere.
"Con Andrew, cosa è successo?" Ripenso alla situazione e non so se sarebbe giusto dire le parole che mi ha detto ieri sera, ma magari posso sintetizzare.
"Beh come già sai ha picchiato Lucas, senza motivo. Io sono tornata a casa chiedendogli cosa gli avesse fatto per fare una cosa del genere. E insomma, ha reagito male" annuisce pensierosa.
"È molto complicato, ha l'aria da duro ma sembra più buono quando è con te, ti protegge pure" sicuramente sta pensando al pranzo con Jadson.
"Basta problemi. Mettiamoci a cucinare" sorride e ci alziamo contemporaneamente. Mi sembra di non mangiare un piatto intero da giorni e qua ho una cuoca eccezionale.
Non ho visto né Sophie né Andrew stamattina, forse sono usciti insieme e questo mi dà un po' di pace.
"Tua mamma come sta?" Dice mentre prepara la tavola. Io sto finendo di cucinare ma per un momento mi fermo, non mi aspettavo una domanda del genere.
"Bene, per quello che può." Non ho il coraggio di vederla in quelle condizioni, ma non posso lasciarla sola.
"Avevo circa vent'anni quando ero per la prima volta incinta" è una donna di quasi cinquant'anni, non può aver fatto Andrew a venti.
"Lo volevano chiamare Gabe, era un bel maschietto" sorride.
"È morto al quarto mese, era una gravidanza impossibile da mandare avanti" tira su il naso. Ma questo Sophie ed Andrew lo sanno?
"Mamma? Lisa?" Sentiamo la voce di Sophie che irrompe della stanza.
"Oddio. Ho interrotto qualche discorso?"
"No tesoro, stavo raccontando di Gabe" butto fuori l'aria che non sapevo nemmeno di tenerla. Almeno Sophie lo sa, sarebbe stato difficile fare finta di niente con la mia migliore amica.
"Ah. Beh basta deprimersi! Mamma puoi aggiungere un posto a tavola?" Tutte e due la guardiamo con un sopracciglio alzato, chi ha invitato?
"Si, chi c'è?" Dice Bernice piuttosto sorpresa.
"Trevor" arrossisce. Mi rabbuio un attimo e poi sorrido. Non posso far sapere a nessuno quello che è successo, nemmeno io so il perché.
"Oh certo, adesso lo aggiungo subito" sorride Bernice e Sophie la ringrazia."Se non vi dispiace vado un attimo in camera"
"Vai tranquilla, hai già fatto molto" dice Bernice sorridendomi.
Salgo velocemente le scale e mi chiudo in camera, voglio stare un po' da sola. Ho già capito che questa giornata sarà complicata.
Mi sdraio sul letto e fisso la parete davanti a me, sembra molto più bella guardarla che fare finta di niente, come se andasse tutto bene. Bernice mi chiama e scendo immediatamente, davanti a me trovo Trevor con Sophie e lo evito andando dritta in cucina.
"Andrew siediti qua" guardo Bernice che mi sorride, lo ha allontanato da me e ne sono grata.
Trevor e Sophie ci raggiungono e si siedono, Trevor è vicino a me.
"Spero che ti piaccia la mia cucina"
"Sicuramente signora, Sophie mi ha parlato delle sue doti" Bernice sorride, so che va fiera della sua cucina.
Il pranzo passa tranquillo, ogni tanto Andrew mi lancia un'occhiata e Trevor non mi ha nemmeno salutato, tutto fila liscio. Ma per ben poco.
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The house (#WATTYS2017)
RomanceLa vita è come un gioco, se sai giocare vinci, altrimenti perdi. Lisa sta giocando molto duramente, giocherà con il fuoco e ,allo stesso tempo, con l'acqua. Lei è la solita ragazza gentile, ma con un presente piuttosto strano. Scoprirà cose, pers...