Capitolo 44

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ANDREW POV

"Andrew come va con Lidia? Stamattina mi ha detto che vi sentite" dice Trevor sorridendo. Bernice e Sophie guardano Lisa, ma lei non alza la testa dal suo piatto, sente troppi occhi puntanti su di lei.
"Si, ci sentiamo" non è vero. Ma voglio che lei creda così, forse sono egoista, ma lo sono sempre stato.
"Bene" sussurra Trevor. Non poteva stare zitto?
"Raccontaci anche a noi" dice Sophie con il tono chiaramente nervoso.
"Non stiamo ancora insieme, ci frequentiamo" Lisa non ha ancora alzato la testa, non voglio vedere i suoi occhi, non lo sopporterei.
"Non lo sapevo" mormora Bernice. "Io vado a prendere il dolce" dice Lisa alzandosi, so che non è per il dolce, non riesce a stare qua, con me.
"La vado ad aiutare" la seguo.
Entro nella piccola stanza frigorifera, fa troppo freddo. Lei ha la torta in mano, non si è ancora accorta di me.
"Ti aiuto"
"No" dice girandosi verso di me, sta congelando.
"Smettila" odio vederla così con me, fredda e senza la solita luce negli occhi, ma è colpa mia.
"No smettila tu. Smettila di farmi credere cose che non sono vere, che prima ti piaccio, ci provi, mi fai cascare ai tuoi piedi e poi mi lasci stare così. Ma per te è facile no? Vai da Lidia, lasciami stare" dice urlando.
D'istinto faccio un passo indietro, come se mi avesse spinto, eppure lei è da più di un metro da me.
"E tu con Lucas? Sei andata da lui, gli hai creduto e sei venuta a criticarmi. Ma naturalmente io qua sono il cattivo e lui il buono giusto? Sai una cosa? Preferisco stare con Lidia che con una come te" la lascio con le lacrime agli occhi ed esco. Sono un mostro.
Perché è così dannatamente difficile averla, perché provo questi strani sentimenti che non mi stanno bene addosso? Non li conosco.

"Mamma io esco" dico mentre entro nella cucina, Sophie capisce subito e corre di là. Ora non mi può fregare la sua ramanzina, voglio stare lontano da lei e da quello che mi fa provare.

LISA POV

Sto congelando, ma questa è l'ultima cosa che mi preoccupa. Perché continua a parlarmi in quel modo?
"Lisa, cosa ti ha fatto?" Entra Sophie sbattendo la porta.
"Vieni qui" dice abbracciandomi. Ho ancora le lacrime, non so perché non me ne frego delle sue parole, ma non ci riesco.
"Usiamo da qua, ti ammalerai"
"Si"
Usciamo e saliamo in camera sua, non voglio che stia con me quando giù ha Trevor.
"Adesso ti riposi e mi racconti ok?" Mi sistema le coperte come se fossi una bambina, un po' mi diverte.
"Grazie"
"Se mi ringrazi di nuovo, giuro che ti spedisco al polo nord" sorride e io ricambio, è sempre così buona.

Sono sola nella stanza, i miei problemi iniziamo a farsi spazio nella mente.
Gordon mi odia e mi ha fatto del male, sono andata via con Andrew e mia madre ha perso mia sorella, Andrew non vuole più avere a che fare con me, mio padre è morto, devo nascondermi altrimenti chissà cosa mi succede, non ho più nessuno. Il dolore mi lacera.
Corro in bagno e vomito, la testa mi gira, è tutto così diverso.
Cerco qualche aspirina, ma trovo delle lamette, probabilmente di Richard.
Mi passa un'idea nella testa ma la scaccio, non voglio.
Esco dal bagno e mi scontro con Trevor.
"Lisa" dice sorpreso. Sto piangendo e odio farmi vedere così dalla gente.
"Lascia stare Andrew okey? Non voglio che ti avvicini a lui, combini solo casini tu"
Combini solo casini tu. Combini solo casini tu. Combini solo casini tu.
Al diavolo. Torno in bagno e mi chiudo a chiave, sento qualcosa sbattere sul muro ma faccio finta di niente.
Prendo quella cazzo di lametta, non sono lucida, non l'ho mai fatto ma non ci penso. Lo faccio e basta.
Alzo la manica della maglietta e posiziono la lama sotto alla vena, non voglio morire.
Spingo e tiro. Il sangue cade nel lavandino, il bruciore mi assale e gli occhi mi bruciano, ma non mi fermo ne faccio altri tre.
"Lisa" la voce di Trevor mi porta alla realtà, ma cosa sto facendo? Mi accascio sul tappetino del bagno ancora incredula.
"Lisa, apri" bussa. Ma non è la voce di Trevor sta volta, ma quella di Michael.
Mi alzo di scatto in piedi e pulisco il lavandino, metto un po' di carteigienica sul polso e apro la porta come se niente fosse.
"Hei bimba, vado velocemente in bagno" dice Michael. Trevor è vicino a lui.
Vedo Michael entrare in bagno e chiama immediatamente Trevor. Un altro rumore echeggia nella mia stanza, uguale a quello di prima.

"Lisa cazzo" entrano di corsa nella mia stanza. Trevor ha la faccia distrutta, mentre Michael è troppo preoccupato.
"Dove ti sei fatta male? C'è un mucchio di sangue nel tappeto" urla Michael. Cazzo. Continua a tastarmi per vedere dove ho dolore, ma non tocca il polso.
"Michael, devo parlare con Lisa" noto che ha le nocche della mano destra con un po' di sangue. Ora capisco che quei rumori erano i suoi pugni contro la parte.
"Poi dimmi" dice mentre esce. Siamo rimasti soli, io e lui.
"Michael può sembrare stupido ma lo capirà" dice inespressivo.
"Capire cosa?"
"Alza la manica" No. No. No.
"Perché l'hai fatto cazzo!" Sbotta guardandomi dritto negli occhi.
"Ti avrei spiegato il mio comportamento se avessi aspettato. È stata colpa mia. Merda!" Tira un pugno al muro e io chiudo gli occhi per lo spavento. Prima li ha tirati per quello che mi ha detto presumo.
"Non è solo colpa tua"
"Cazzo. Dovevo allontanarti da Andrew, altrimenti Lidia avrebbe detto a Sophie che io" si interrompe. "Che tu cosa?"
"Che io sono andato a letto con Lidia, il giorno prima di essermi dichiarato a lei" rimango a bocca aperta, non me lo sarei mai aspettata da lui, sembrava così preso da lei.
"Ero ubriaco, non lo ricordo neanche. Ma giuro che mi sono sentito una merda per avertelo detto, e ora mi sento morire" abbassa lo sguardo, ma poco dopo lo rialza con una lacrima.
"Non è colpa tua, forse sì in parte, ma non farei mai una cosa del genere per quello che mi hai detto. Non so nemmeno perché cazzo l'ho fatto" urlo mente inizio a piangere. Michael entra nella stanza ma Trevor non se ne è accorto e continua a parlare. "Ti rimangono delle cazzo di cicatrici in quel cazzo di polso" guardo immediatamente Trevor e poi Michael, capendo lui si gira e rimane zitto.
"Cosa..?" Rimane fermo in piedi, senza dire niente ma solo guardandomi.
"Perché" dice in tono duro. Guardo Trevor in cerca di aiuto ed annuisce.
"Amico vieni con me, ti spiego tutto io" lo ringrazio mentalmente e li guardo mentre escono dalla stanza. Ho fatto una cazzata.
Sento Michael che impreca fino al silenzio, poi il disastro più anomalo.
Esco dalla camera e trovo Michael sopra a Trevor.
"Fermi! Staccati Michael!" lo imploro ma sembra non ascoltarmi. Sophie esce dalla sua camera e viene verso di noi.
"Cosa succede? Fermi!" Dice urlando, ma ancora niente.
"Michael" gli tocco una spalla e si calma. "Vieni" si alza di colpo buttando giù Trevor.
Entriamo in camera e si siede sul letto, è infuriato e non so a cosa stia pensando.
"Non è colpa sua, avevo altri problemi." Dico in tono serio.
"Quando ti venivo a chiedere di parlare tu stavi zitta, cazzo! Se mi avresti parlato ti saresti liberata, ti avrei aiutato. Non saresti così" dice indicandomi. Se fossi stata più attenta non avrebbero visto niente.
"Non voglio continuare, la storia deve rimanere tra me, te e Trevor" annuisce pensieroso.
"Tranquilla, ti aiuterò io" dice abbracciandomi, io lo ricambio tranquillamente.
Mi obbliga a raccontargli i motivi e rimango piuttosto generica e più di una volta mi abbraccia, sa essere un buon amico.

"Vado a prendere due bicchieri d'acqua. Aspettami" dico mentre mi alzo dal letto.
Esco dalla stanza e sento qualcuno piangere, proviene dalla stanza di Sophie. Mi faccio avanti ed apro la porta, la trovo seduta sul letto con le mani davanti alla faccia.
"Hei, vuoi parlare?" Lei annuisce e li fa spazio vicino a lei.
"Trevor non mi vuole dire il perché si stavano dando, tu lo sai?"
"No" mento. Ma non voglio dire niente.
"Beh, mi ha detto dell'altro" improvvisamente il caldo si impossessa di me e la paura che le abbia detto tutto aumenta.
"Si è scopato Lidia e nemmeno se lo ricorda" ricomincia a piangere. Glielo ha detto.
"Lo sapevo"
"Cosa?" Devo raccontarle quello che so.
"Prima mi ha detto che non si sentiva bene per questa cosa. Lidia l'ha costretto di dirmi di stare lontana da Andrew, allora lui mi ha avvertito due volte di allontanarmi, ma oggi mi ha detto perché. Se non lo avesse fatto, Lidia te lo sarebbe venuta a dire" mi guarda male, quasi odio.
"Tu non mi hai detto che ti diceva quelle cose? Perché?"
"Non potevo. Non volevo farti stare male, alla fine è stato male lui per avermele dette" sospira. Sembra più calma di prima ed è meglio così.
"Cercherò di perdonarlo, era ubriaco. Ma, stavolta, le regole le faccio io" sorride ed io rido. È sempre così allegra anche dopo aver scoperto certe cose, l'ammiro.

"Uh devo andare a prendere dei bicchieri d'acqua, di la c'è Michael. Vuoi venire con noi?" A Sophie sta simpatico Michael e a lui sta simpatia lei, non vedo perché no.
"Certo" sorride ed usciamo dalla sua stanza.
Salgo con tre bicchieri d'acqua e trovo Michael e Sophie litigare per un film. Lei dice che è orribile, mentre lui sostiene che è il miglior film mai esistito.
È bello vedere certe cose dopo una giornata del genere. Sophie chiarirà con Trevor, io e lui torneremo amici, e io e Michael siamo amici e ho scoperto un l'atto di lui che va ben oltre al suo lato pervertito.

The house (#WATTYS2017) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora