'I see you'
Davanti a me trovo una scritta rossa, deve essere da ancora prima che io mettessi piede dentro casa, la casa è stata osservata 24h su 24.Indietreggio per la paura, non c'è motivo per cui Gordon doveva scrivere una roba del genere, non può essere stato lui.
"Lisa tutto bene?" Andrew corre su dalle scale per raggiungermi.
Sono ancora scioccata e nemmeno rispondo, si ferma affianco a me e guarda anche lui la scritta."Andrew non è stato Gordon, la casa era controllata, non ha più messo piede e non c'è motivo di quello che ha scritto." Annuisce
"Vado a chiamare l'agente, sicuramente sarà un suo scherzo." Lo sento scendere le scale e aprire la porta dell'entrata.È tutto così ridicolo, se la me passata viene a sapere quello che le succederà, non ci crederebbe mai.
Io e Andrew nello stesso tetto, stesso letto, con mia madre in ospedale piena di Lividi, con La paura che Gordon torni, mi riderebbe in faccia.Continuo a fissare la scritta finché non sento l'agente e Andrew salire le scale.
"Chiamo il capo, aspettatemi qui."
Andrew mi prende e mi abbraccia forte, non vorrei mai staccarmi dalle sue braccia.
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Dopo pranzo decidiamo di andare a trovare mia mamma, voglio assolutamente sapere come sta la bambina.
"Dove sono le chiavi della macchina?"
"Non lo so" è lui che usa la macchina, le chiavi non me le prendo per bellezza."Trovate, andiamo" urla di fronte alla porta.
Usciamo velocemente di casa ed entriamo in macchina, il solito profumo mi avvolge, io amo i profumi da maschio, questo soprattutto."Ricordati, dopo dobbiamo andare a fare la spesa, prendiamo anche due pizze congelate perché oggi cucini tu."
"Cosa? Nono cucini tu" sorride. "Non ti abituare alla mia cucina, poi quando tu facevi la doccia stavo preparando dei biscotti, mi si sono bruciati." Inizio a ridere "Insomma oggi è la tua giornata no eh?""Si sfottimi pure, Smith"
"Sempre, Dallas"Arriviamo in poco tempo davanti all'ospedale, appena trovato parcheggio entriamo e ci avviamo verso la stanza di mia madre.
La solita infermiera ci saluta e ci dice che è sveglia, corriamo verso la stanza e fuori troviamo Lucas.
"Andrew mi puoi andare a prendere qualcosa alle macchinette?" Non lo ha ancora visto e se voglio evitare risse, è meglio così.
"Dove sono?"
"In fondo a questo piano" annuisce e va dalla parte opposta alla mia.Raggiungo Lucas, voglio avere delle spiegazioni.
"Lisa" esclama appena mi vede.
"Come avevi le chiavi?" Passo subito al dunque, senza giri di parole.
"Oh, ehm...me le avevi date tu, prima che ti scordassi chi ero.""No Lucas, non so chi tu sia, non so niente di te, figuriamoci se ti do le mie chiavi. Cosa volevi fare?" Punta lo sguardo su qualcosa dietro di me e ho paura che ci sia Andrew, ma non c'è.
"Volevo sapere come stavi, non ci rivolgiamo più parola, almeno ricordi cosa c'era tra noi?"
"No, forse non era niente di importante, almeno da parte mia" sono parole dure lo so, ma non voglio essere troppo buona con lui.
"Lisa, noi ci siamo baciati, noi sapevamo cosa succedeva dentro la tua casa."
"Cosa succedeva scusa?" Non so di cosa sta parlando." Ti sei scordata anche quello eh?" Prende una pausa e ricomincia. "Quella casa è posseduta da una ragazzina" inizio a ridere, se crede che ci casco è proprio matto.Mi inizia a girare la testa, forse per la situazione ma invece ho piccoli flashback in testa.
Ricordo tutto.
Le lacrime iniziano a rifarmi il volto, ricordo chi è Lucas, ricordo la casa, ricordo Melany, tutto.
"Lucas, io-io ricordo" sussurro incredula.
"Ti ricordi quello che provavi per me?" Si me lo ricordo, ma non è nulla in confronto a quello che provo quando sto con Andrew.
"Lucas, io non voglio farti illusioni." Annuisce.
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The house (#WATTYS2017)
RomanceLa vita è come un gioco, se sai giocare vinci, altrimenti perdi. Lisa sta giocando molto duramente, giocherà con il fuoco e ,allo stesso tempo, con l'acqua. Lei è la solita ragazza gentile, ma con un presente piuttosto strano. Scoprirà cose, pers...