8 - Nash Keller - The ghosts of the Past

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Il mio dialogo con la signorina Aurore è stato fittizio, è quello che mi dico

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Il mio dialogo con la signorina Aurore è stato fittizio, è quello che mi dico. Sarebbe la seconda volta che...al diavolo, io e quel fottuto criminale abbiamo decisamente gusti simili, anzi... identici. Mi fanno impazzire le donne come Aurore, quelle con questo preciso ovale elegante, gli occhi quasi timorosi e le labbra morbide, naturali.

Sono quelle da cui mi tengo alla larga, quelle che ti fottono e non per una notte soltanto.

È uno strano gioco del destino questo perverso feticismo che condivido con Scaliota, o forse, forse non è neppure così strano. So che entrambi stiamo disperatamente cercando la stessa cosa o la stessa persona, ma io sono meno ottimista di lui o meno fuori di testa. Dipende dai punti di vista, immagino. L'unica cosa che mi domando è: se sta cercando di rimpiazzarla vuol dire che l'originale non è più disponibile?

Respingo per l'ennesima volta la possibilità della sua morte, no, questo non riesco ad accettarlo. Deve essere scappata, si, so che è così.

Tento di respirare a fondo. Nat è viva ed è da qualche parte, ne sono sicuro. Non può fare la fine di Rob. Eppure questo non basta a far si che non senta un groppo alla gola ogni volta che i miei fantasmi si materializzano di fronte a me. Sento di nuovo l'istinto di rompere qualcosa o buttarmi addosso alla sua controfigura, nel tentativo di ritrovare quell'altra.

No, non posso fare nessuna delle due cose, mi limito a mantenere una posizione di pericolo, i miei muscoli sono tesi. Dannazione, basta notare il modo in cui mi osserva, in cui si umetta la lingua prima di parlare come se le mancassero le parole, sembra sempre sul punto di perdersi, di lasciar stare, di vergognarsi. Sostiene che ama Scaliota. Ne è sicura. Stringo i pugni. Eppure la tonalità infantile e quasi stupefatta con cui parla è pura musica per le mie orecchie e godimento per il mio uccello.

Ascolto la storia di questa biondina ma faccio l'errore di distrarmi. Sostiene che Scaliota l'ha scartata per la sua mente. Io lo so perché l'ha fatto ma non ho il coraggio di dirglielo in faccia, equivarrebbe ad aprire il vaso di pandora e liberare d'un colpo solo quello che mi tengo dentro da anni. So perché non va bene questa Aurore, perché non è lei. Per un motivo semplicissimo; non è persa come Nat, non è dolorosamente triste, disillusa e fragile.
No, non è lei, nessuno lo è.

Inizio a sudare, faccio per alzarmi, potrei azionare quella maledettissima aria condizionata sperando che funzioni, una volta su tre in genere siamo fortunati. Molte cose nella vita non mi paiono ormai che frutto del caso. Scaliota per esempio è il bastardo più fortunato del pianeta, la sua reputazione immacolata, la sua posizione inviolabile. Si, non ci sono meriti e non ci sono castighi, è solo questione di culo. Nient'altro che questo. Ormai non credo più nel mio lavoro, non credo più in nulla. So perché ho votato la mia vita a catturarlo, ad incastrarlo. Non è per pulire le strade di Philadelphia, non ho uno scopo tanto nobile, affatto. Dopo di lui qualcun altro prenderà il suo posto, è solo questione di tempo. No, è solo per regolare i conti, per la mia personale vendetta.

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