Non riesco a sentire bene quello che Zhen sta dicendo a Keller e non mi interessa, Natalie mi osserva come se si aspettasse o desiderasse intimamente solo di vedermi scoppiare in lacrime da un momento all'altro.
I suoi occhi, che potrebbero sembrare dello stesso colore dei miei, passano da me a Nash e poi da lui a me in continuazione.Ma gli occhi della mia sorellastra non sono come i miei, sono identici a quelli di mio padre, brillano di una luce perennemente insoddisfatta ed è strano perché per anni mi sono chiesta come sarebbe stato conoscerla, tentavo di immaginare la perfezione di chi mi aveva fatto sentire tanto imperfetta e adesso che me la trovo di fronte non provo niente, neppure la voglia di correre al cesso a vomitare, il che è una bella novità.
Mentre lei mi studia senza risparmiarmi il suo sguardo di rimprovero, sento il desiderio di avvicinarmi a lei per avvertirla di quanto pericolosamente simile sia a nostro padre. Quello che mi sorprende è che vorrei metterla in guardia dal futuro che l'aspetta proprio come farebbe un'osservatrice esterna, che si sia trovata per caso di fronte ad una scintilla che con tutta probabilità diventerà presto un incendio.
Non ho mai visto mio padre felice una sola volta nella sua vita, so bene che sperimentava il perenne desiderio di voler essere altrove a fare qualcos'altro e l'onnipresente frustrazione di credere di essere vittima degli eventi. Non è mai stato in grado di prendersi la responsabilità di nessuna delle sue azioni, né quelle che avevano a che fare con Natalie, né quelle che avevano a che fare con me o con la morte di mia madre.
Quando per mio padre la situazione diventava insostenibile semplicemente spariva dalla circolazione, raffreddandosi all'istante e assumeva la stessa posa che mia sorella ha in questo momento, su di lui calava la stessa maschera di insoddisfazione che vedo esibire adesso a Natalie per la mia mancata reazione.
Alla fine tanti anni di psicologia, o di dolore, se non altro sono riusciti a farmi vedere le persone per quello che sono.
E infatti quello che ha detto su Keller, sul fatto che siano stati a letto insieme, non mi ha stupita poi così tanto, scioccata sì, ad essere del tutto onesti, ma non sorpresa come lei avrebbe sperato.
C'è così tanta verità nel dolore, vorrei dire a Nat, così tanta come non ce n'è in nient'altro, e lo so perché è la prima volta che mi sembra di non essere più schiava delle circostanze ed è la prima volta che la libertà fa così male.
Quello che Zhen mi ha detto poco fa sul loop infinito che imprigiona alla stessa maniera la mia sorellastra e l'uomo che credevo di amare, mi sembra ora molto più che una teoria.
Zhen ha smesso di parlare con Keller e si volta verso di me, la sua stretta è lieve sul mio polso ma non serve più, le lacrime ormai sono del tutto asciutte.
<<Earnestine!>> Mi è sempre piaciuto come Keller pronuncia il mio nome, come incede sulle consonanti, sembra prima accarezzarle con la lingua per poi lasciarle andare troppo in fretta.
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Once Upon Three Times
General FictionQuando Nash Keller incontra Earnestine Cox per la prima volta non si rende conto che è perfetta. Quando ha l'opportunità di incrociare di nuovo la sua strada, però, fare finta di niente è impossibile: i suoi occhi verdi sono solo leggermente più chi...