26 - Nash Keller - What it Is

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<<Non ha importanza il motivo, Cox, dammi retta. Non farlo.>>

<<Se ti dicessi che voglio farlo? Se ti dicessi che non c'è un buon motivo per dire di no?>>

Non vede un buon motivo per dire di no! Dannazione! Sposto l'attenzione all'interno del locale, quel coglione è ancora seduto al bar e la sta aspettando. Per un fugace momento osservo le labbra senza rossetto di Cox, il suo vestito viola, semplice e accollato come quello di una suora, i capelli biondi e corti identici a quelli di Nat e semplicemente capisco con ogni fibra del mio essere che Scaliota impazzirà, così come sto impazzendo io.

Che diavolo mi è venuto in mente di metterla in mezzo a questo casino?

Mi avvicino a lei, poi ci ripenso e faccio un passo indietro.

<<Pensi davvero che non ci siano buone ragioni?>>

Dio, ha gli occhi più verdi che io abbia mai visto, è un verde diverso da quello di Nat, gli occhi di Cox mi colpiscono da qualche parte, fanno male e bene nello stesso tempo.

Le sono sempre più vicino, immagino stia tentando di spaventarla col mio corpo, con la mia superiorità fisica per farle capire che Scaliota non ci andrà leggero con lei, che con lui non potrà abbassare lo sguardo come sta facendo in questo momento. Tenta di fare un passo indietro ma incontra la resistenza del muro.

Andiamo, lo sappiamo entrambi che non è in grado di reggere lo stress di una situazione simile.

<<Cox, cristo santo, guardami.>>

<<Ma che diavolo ti sei messo in testa stasera?>>

La sua voce esce stridula, implorante.

<<Cos'è che ti sta imbarazzando tanto? Questo è uno zuccherino rispetto a quello che ti aspetta con lui. Sei così sprovveduta da pensare che ci andrà piano come sto facendo io? Che ti rispetterà? Non lo farà. Ma puoi ancora tirarti indietro.>>

<<Quando inizierà questa specie di missione mi comporterò in maniera adeguata.>> Mi rivela con una voce leggermente insicura, sospiro spazientito. <<Stasera però sono venuta qui per divertirmi, non pensavo si trattasse di un ulteriore lezione. Quindi per come la vedo io ti stai approfittando della situazione, vuoi mettermi in difficoltà Dio sa solo per quale motivo, Keller, visto che sei stato proprio tu, se vogliamo essere precisi, che mi hai messo in mezzo. Quindi smettila e per favore e allontanati da me. Questa cosa, non ha alcun senso! >>

Non fa che respingermi, maledizione! Non fa che dirmi di andarmene. E' la prima donna che oppone una resistenza tanto ferma e la cosa che mi fa ridere, ridere amaramente s'intende, è che non si rende assolutamente conto che io voglio aiutarla, che lo sto facendo per lei.

O per te, Keller?

Le prendo una mano, stringe la stoffa del suo vestito pesante facendo resistenza e conficcandoci le unghie. Insisto, i miei occhi finiscono sulle sue belle cosce e mi eccito. L'ultima cosa che ci voleva in mezzo a questo casino. Le accarezzo le dita ora libere, finalmente mie. Faccio in modo che smetta di contrarre la mano a pugno, le allargo gentilmente le dita facendole capire che di me può fidarsi, che può aprirsi con me.

Once Upon Three TimesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora