36 - Nash Keller - The Confessions

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Miserabile, ecco come mi sento e come mi sono sentito tutto il tempo

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Miserabile, ecco come mi sento e come mi sono sentito tutto il tempo.

Un miserabile pieno di sensi di colpa per la paura, la rabbia e l'incapacità di gestire questa situazione come avrei voluto.

Earn è bellissima stasera, bellissima e elegante, luminosa nonostante la tristezza, affascinante anche se è nervosa.

È così simile alla mia Nat e allo stesso tempo è terribilmente diversa da lei. Come se avessero qualcosa che le accomuna, qualcosa di più profondo del colore dei capelli, persino la voce quasi, anche se la utilizzano in maniera diversa.

Nat la usa per ferire, Earn per proteggersi.

Nat si sforzava di parlare come una cattiva ragazza, come una dura per rendere subito palesi quale fossero i suoi limiti.

Earn non lo fa, Earn mette le persone con cui ha a che fare davanti a tutte le sue debolezze con un coraggio che le invidio, e nonostante la mia maleducazione mi risponde quasi sempre con eleganza, con garbo, con grazia.

È colpa e merito suo se ho capito che noi ragazzi dell'istituto, noi cresciuti allo sbando abbiamo sempre frainteso, che la gentilezza è la peggiore delle armi, almeno contro quelli come me che restano storditi, incapaci di replicare come vorrebbero e finisce che non possono nascondersi o difendersi.

Anche stasera, nonostante i miei modi terribili lei è sempre stata gentile con me.

Non importa che i suoi tutor abbiano fatto di tutto durante l'ultimo mese per prepararla, che si stia sforzando di scimmiottare la mia ex, che tenti di perdere quella grazia.

Non può farlo, non può nascondere quello che è.

Persino Zhen se n'è accorto, persino quel bastardo non è riuscito a resistere e quello che fa più male è pensare che voglia proprio lei, Earn.

Le ho detto che deve mangiare, non sopporto di vederla soffrire e di sapere che ho una parte in tutto questo.

E mi fa impazzire che mi senta responsabile, mi fa impazzire che lei continui a non capire il maledetto effetto che ha su di me.

Odio che mi faccia sentire tanto in colpa, mi sembra di non aver mai tradito così profondamente Nat come in questi giorni.
E non si tratta della scopata. No, si tratta di questo casino, di lei che non capisce quello che rischia, o forse lo capisce fin troppo bene e quello che ha davvero in comune con Nat è l'istinto di autodistruzione.

<<Chase?>> La voce di Earn mi fa trasalire.

Il cameriere ci accompagna di nuovo nella sala principale dove sono allestiti i tavoli. Cox mi sfiora un braccio, chiudo gli occhi e stringo i pugni per non rispondere al contatto caldo delle sue dita. Mi giro verso di lei.

<<Andiamo via?>>mi implora con la voce bassa e profonda.

<<I signori se ne vanno di già?>> Ci domanda il cameriere.

Once Upon Three TimesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora