Prologue

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 Tre anni e mezzo prima

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 Tre anni e mezzo prima

Tre birre, tre birre e un Jack Daniels eppure non mi pare causa dell'alcol questo stordimento che provo.

Ha fatto morire mio fratello, mio fratello, porca puttana, il mio piccolo Rob. No, non è vero. Devono essersi sbagliati, non può essere vero.

Per la prima volta nella mia vita sono contento di non avere più una madre e un padre, di non dover dare una notizia del genere a nessuno. Forse potrei telefonare a Igrette, la donna dell'istituto che è stata la cosa più vicina ad un genitore che io e Rob abbiamo avuto.

Ma non lo farò. Non è la stessa cosa, non capirebbe cosa si prova. Igrette è una finta madre, non era davvero legata a noi, faceva quello che doveva fare e lo faceva bene, ma c'è un abisso tra il senso del dovere e l'affetto incondizionato. Lo so perché anche io tento sempre di dare il massimo, mi applico in quello che faccio ma non provo niente. Tutt'altra storia è quello che provo per Rob, che provavo per Rob.

Reprimo un singulto.

Si, mi ripeto, è la differenza tra il farsi una scopata ed essere innamorati. Non c'entra un cazzo, almeno è quello che dicono, del resto io non posso certo saperlo, com'è, essere innamorati. A voler essere del tutto onesti però ho pensato di esserlo qualche anno fa, da adolescente, in quell'istituto del cazzo. Ma come faccio ad averne la certezza? In fondo l'ho solo baciata, non c'ho neppure scopato, magari si sarebbe rivelata una delusione e nient'altro, si, lo sarebbe stata senza dubbio. Natalie, Nat dagli occhi verdi e i capelli biondi, il mio piccolo elfo. La chiamavo così per via di quell'ovale perfetto, ma erano le sue tette ad eccitarmi, le sue belle tette e quelle curve da soubrette che le sono spuntate quando ha iniziato a mangiare come si deve.

Potrei dirlo a lei, a Igrette non fregherebbe un cazzo, ma sono sicuro che a Nat invece importerebbe. Gli voleva bene, voleva bene a Rob. Lo ha aiutato quella volta che ha tentato di scappare, è per questo che l'ho baciata.

No, non sono le birre. Dev'essere il dolore, non certo l'alcol, a farmi questo effetto. Il dolore stordisce più di qualunque cosa e questo non lo so solo per sentito dire, stavolta so di che parlo.

Julius mi ha detto che non ne sa un cazzo, sostiene che non c'entra niente, lui che viene informato pure se una mosca vola su Philadelphia. Mi ha detto che mio fratello ci stava sotto con quella roba, che ormai tutto quello che desiderava si riduceva alle metanfetamine. Che gli ha parlato anche lui, che ha tentato di proteggerlo.
Tutte cazzate. Solo un mucchio di stronzate.

Non gli credo, lui può tutto, se solo avesse voluto lo avrebbe fermato. Nessuno si sognerebbe di andare contro la sua volontà. Nessuno tranne me.

Io non sono più il suo uomo, con me ha chiuso, ecco perché sono qui, ecco perché ho pagato cinquecento bigliettoni. Il mio amico Steve è sicuro che sia lei. Ha giurato su sua madre. Immagino che quando una madre ce l'hai, giurarci su, diventa una cosa seria.

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