Alexia Paxton ha insistito affinché raggiungessi lei e Cox dal parrucchiere. Devo ammettere di aver accettato solo perché ci sa fare con la bocca. Quando l'ho portata a cena fuori è stata così insistente che siamo finiti nel suo appartamento. Mi piacciono le donne di polso come lei, negli ultimi anni mi sono attenuto a queste due categorie: o mi scopo qualche collega con le palle o qualche donna il più possibile volgare, come Rox della palestra che frequento, che è sempre vestita come una puttana. Di solito anche le donne che rimorchio con Doug sono facili e non si lasciano certo scandalizzare dai miei modi. Non ho vie di mezzo, o do la caccia a donne disilluse, con lo sguardo perso o a donne che sanno quello che vogliono come Alexia, e quest'ultimo tipo, di solito, è a me che dà la caccia. In ogni caso nessuna di loro mi fa venire. All'inizio mi imponevo io di non farlo, di non dare a nessuna donna che non fosse Nat questa soddisfazione, era il mio modo per esserle fedele e lo è ancora. Mi piace sempre la faccia che fanno dopo, soprattutto quelle come Alexia, quelle abituate ad ottenere quello che vogliono. L'ho scopata fino alle due, poi l'ho mandata via. Il suo ghigno è stato strepitoso, mi ha ripagato di tutto lo sforzo che ho fatto. Non mi piace Alexia, anche se è bellissima, non posso negarlo. Ma non scatta niente con lei, odio ammettere di aver pensato alle gambe della ripulita Cox, per farmelo diventare duro.
Le sue gambe lunghe con quel muscolo in rilievo, i suoi fianchi torniti da donna, molto diversi da quelli stretti e ossuti di Nat. Mi sono sentito in colpa, un coglione traditore. E' perché mi masturbo e vengo pensando a lei e non più a Nat, perché ho ricorso alla sua fantasia e non a quella di Nat, mentre ero con Alexia, e questo è insopportabile, ma quello che è peggiore, la cosa più assurda, è che la voce di Cox sta già diventando quella di Nat nella mia testa e che quando finalmente Alexia se né andata, la prima cosa che ho fatto, è stato mandare la buonanotte a Earn, aspettare come un cane in calore che mi rispondesse e quando l'ha fatto, quando dopo dieci giorni di messaggi a senso unico, finalmente quell'aggeggio diabolico mi ha riportato quell'unica notifica che ormai non aspettavo più, la mia eccitazione è esplosa.
Cosa ci sia di tanto eccitante in un sms è stato un mistero. Ho preferito credere che fosse perché non ero ancora venuto, che fossi sotto pressione come una fottuta bottiglia di coca cola sbattuta di qua e di là.
È l'unica cosa ragionevole da pensare, in più, non c'è niente che odi più della tecnologia e dei social network, tutta violazione sulla privacy insopportabile, tutte distrazioni inutili.
Io sono vecchio stampo, per me il fatto che abbia ricambiato la mia buonanotte è un chiaro invito a gettarmi addosso a lei, a guidare nella notte, raggiungere il suo appartamento e bussare alla sua porta finché Cox non decida di aprirmi e poi... mordere quel muscolo pulsante della coscia e risalire, risalire fino alle mutandine.
Farla gridare, far accendere i suoi occhi impenetrabili.
Ecco un'altra cosa che mi basta pensare per sentirmi come una bestia eccitata.
Ho preso il telefono in mano:
Da Earn Cox:
02:37
Notte anche a te Keller.
Due parole, due maledette parole che mi hanno fatto sentire perso e poi un coglione in colpa. Due parole su cui mi sono masturbato a più riprese immaginando che fosse lei a dirmelo.
Due parole che alla fine, verso l'alba, mi hanno gettato nello sconforto più assoluto. Ho guardato il sole illuminare Philadelphia sentendomi come non mi sentivo da tempo. Quando Alexia mi ha chiamato e mi ha chiesto freddamente di raggiungerla dal parrucchiere, ho inventato una scusa per non farlo.
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Once Upon Three Times
General FictionQuando Nash Keller incontra Earnestine Cox per la prima volta non si rende conto che è perfetta. Quando ha l'opportunità di incrociare di nuovo la sua strada, però, fare finta di niente è impossibile: i suoi occhi verdi sono solo leggermente più chi...