39 - Earnestine Cox - Be Careful

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Io e Kat abbiamo parlato tutta la notte, Doug si è fermato a dormire da noi ed è stato molto gentile, anche quando è arrivato il messaggio di Nash e io ho fissato quelle semplici parole come una scema per tutto il tempo

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Io e Kat abbiamo parlato tutta la notte, Doug si è fermato a dormire da noi ed è stato molto gentile, anche quando è arrivato il messaggio di Nash e io ho fissato quelle semplici parole come una scema per tutto il tempo. È stato Doug che mi ha strappato il cellulare dalle mani nemmeno si fosse trattato di un'arma con cui ero in procinto di farmi saltare le cervella.

Non è un mistero per nessuno che siamo andati a letto insieme, ormai lo sa tutta la centrale e la verità è che abbiamo dato ad un bel po' di gente qualcosa di cui parlare per i mesi a venire. Ho l'impressione che ci siamo comportati come due persone ridicole per tutto il tempo della cena, visto che anziché attenerci ad una tabella perlomeno professionale non abbiamo fatto altro che litigare e far diventare quell'appuntamento un pretesto per sfogare tutta la rabbia che avevamo incanalato.

Più quella di Keller, forse, se vogliamo proprio essere onesti.

Ma so che il suo modo di fare è più sano del mio, lui mi vomita addosso tutto quello che non gli sta bene e io... io vomito e basta.

Sembra non riesca a trattenere più niente dentro di me. E nemmeno questo è un mistero per nessuno, nemmeno per Kat che con voce affettuosa ma ferma mi ha detto che devo smetterla di farmi del male mentre io fissavo Doug e mi sentivo tradita dal fatto che la mia migliore amica lo avesse detto davvero davanti ad un estraneo.

Doug è stato zitto per cinque minuti buoni e subito dopo, col solito modo bonario ma molto meno scherzoso del solito, ha rivelato quello che in fondo sapevamo tutti; che Keller è incasinato. Punto. Incasinato. Il che è praticamente come dire che la torre Eiffel è un po' alta.

Ho passato la notte quasi del tutto sveglia perché dopo aver promesso a Doug e Kat che non avrei risposto a Nash, la verità è che non ho pensato ad altro che a scrivergli una qualunque cosa.

Cosa volessi ottenere non è facile da spiegare, immagino fosse solo un tentativo di creare una qualche intimità con lui, specialmente adesso che tutto mi sembra stia andando a rotoli.

Non sarai mai meglio di lei, risparmiati la fatica.

Mi ha detto prima che ci separassimo. Ma questo io l'ho sempre saputo, che non ci fosse uno spazio per me nella sua vita, che lui non mi avrebbe mai dato davvero una possibilità e a questo punto nemmeno la voglio. Me lo ripeto mentre gli occhi a mandorla di Zhen, o Julius o chiunque sia davvero quell'uomo, sembrano sondarmi persino adesso che sono sola, come se si fossero infilati da qualche parte dentro di me.

Keller è geloso di lui, e non è a causa mia che lo è, è tutta una questione di principio, l'amore non c'entra niente e tento di ficcarmelo in testa mentre finalmente il sole riscalda la mia stanza da letto e solo in quel momento mi accorgo di non aver chiuso occhio.

Decido che devo ricordarmi che qualunque cosa voglia Keller da me la vuole solo per fare un torto all'uomo che secondo lui gli ha sottratto Natalie. Nient'altro, eccolo il mio ruolo.

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