<<Vuoi che me ne vada?>>
È difficile sentirla in mezzo ai battiti furiosi del cuore e al rumore della pioggia che picchietta sulla finestrella che illumina appena la seconda rampa di scale del mio appartamento. La guardo come se non avessi capito. È zuppa, piccole gocce si stanno formando ai suoi piedi, i capelli biondi sembrano più scuri ora che sono appiccicati al viso e i suoi occhi, Dio, mi sembra che non siano mai stati tanto torbidi.
Earn...
Mi osserva accigliata, mordicchia le labbra e si appoggia alla balaustra. Indossa uno dei suoi castissimi abiti blu, deve avere freddo.
Scendo alla sua altezza. L'ultima cosa che voglio è che se ne vada. Anzi no, l'ultima cosa che voglio è vederla di nuovo con lui, tanto pericolosamente vicina a quel maledetto bastardo.
<<No,>> i nostri visi sono vicini, << no.>> Con la mano le sfioro la guancia. Lei mi toglie la vista di quel verde e il tempo torna ad essere quello che è, una serata minacciosa e grigia come a Philadelphia ce ne sono tante.
La lascio andare.
<<Sali, non puoi rimanere conciata in questa maniera.>>
Si guarda come se si rendesse conto all'improvviso di essere stata tanto a lungo sotto l'acquazzone e annuisce. Vorrei che non sembrasse così indifesa e vorrei non sentirmi responsabile di tutto questo.
In fondo lei per me è un'estranea.
Saliamo lentamente, lei mi precede e tutta la mia attenzione è per il suo culo glorioso.
Faccio una specie di verso che per me è un'imprecazione, per Cox invece è un'ulteriore segno della mia indecisione.
Il silenzio ci avvolge mentre tiro fuori le chiavi dalla tasca interna della giacca da poliziotto.
È troppo tardi quando mi accorgo di cosa vedrà. Avanza titubante nell'appartamento guardandosi intorno. Si ferma di fronte al materasso buttato a terra e ai resti di un'ottima cena cinese da asporto.
So cosa sta pensando. Che è tutto terribilmente provvisorio.
Benvenuta a bordo, Cox.Cerco di contenere il sarcasmo ma odio il modo in cui continua a scrutare dentro questo posto come se si trattasse della mia dannata anima.
<<Niente da dire? Ti piace l'arredamento? Non è il tuo genere, vero? Sai, sono per lo stile minimalista.>>
Smettila di essere odioso, dannazione!
Alza un sopracciglio.
Mi dispiace, piccola Cox, non tutti siamo figli di papà come te e come quel manichino che ti piace tanto.
STAI LEGGENDO
Once Upon Three Times
General FictionQuando Nash Keller incontra Earnestine Cox per la prima volta non si rende conto che è perfetta. Quando ha l'opportunità di incrociare di nuovo la sua strada, però, fare finta di niente è impossibile: i suoi occhi verdi sono solo leggermente più chi...