<<Hai capito tutto?>>
Faccio un segno di assenso con la testa. Ignoro il panico, la tentazione di scappare e la delusione quando vedo che lui non c'è.
Sono tentata di chiedere a Doug dove si trovi. Ma sono tutti indaffarati, sono tutti presi a controllare questo bracciale col fiocco di neve, a fare delle prove. Mi chiedono di parlare per sincerarsi che l'audio funzioni, mi ordinano di camminare fuori dalla centrale per assicurarsi che la telecamera mandi delle immagini abbastanza nitide anche in una condizione di bassa luminosità e che inquadri porzioni sufficienti di quello che vedo.
Doug è uscito fuori con me.
<<Stai meglio?>> Mi domanda. Alzo il braccio verso di lui mostrando il fiocco di neve per ricordargli che tutti possono sentire quello che mi sta dicendo. Annuisce anche lui, molto serio, anche troppo, considerando l'indole scanzonata che esibisce di solito.
<<Volevo solo dirti che quello che stai facendo...>>
<<Lo so. Ti ringrazio.>>
<<Solo una persona forte l'avrebbe fatto,>> continua Doug, << solo una persona altruista e buona come tu sei, Earn.>>
Adesso sono io che annuisco. Sento le lacrime pizzicare gli occhi ma non gli permetto di uscire, non mi dò la possibilità di sfogarmi, equivarrebbe a lasciar andare un altro pezzo di Keller e non è quello che non voglio.
<<Se tutto andasse storto...>> Inizio a dire, il sole sta tramontando, che giorno è oggi? Mi accorgo che l'estate mi è passata sotto al naso senza che me ne accorgessi. Mi riprometto di fare più attenzione alla mia vita, alle piccole cose che la compongono se dovessi essere così fortunata da uscire sana e salva da tutto questo, formulo questo proposito proprio mentre l'illuminazione artificiale di Philadelphia contrasta già gli ultimi raggi di sole. Che stavo dicendo? Ah, di Kat, volevo raccomandare a Doug di avere cura di lei. Non che ce ne sia bisogno, ho visto quando è dolce, ben altra cosa rispetto al suo amico. <<Se stasera qualcosa...>>
Doug mi ferma.
<<Stasera andrà tutto bene, non corri nessun reale pericolo. Si tratta di un luogo pubblico e Scaliota...>> Aggrotta le sopracciglia, so che non è convinto, che nessuno di loro, Harper compreso, può davvero definire l'entità dei rischi corro.
<<Andrà come deve andare, inutile fare delle congetture.>>
<<No, stasera non corri davvero nessun pericolo perché...>> Si interrompe e guarda verso l'uscita della centrale. Keller scende i gradini esterni in quel momento, il passo sicuro mentre si aggiusta il gemello della camicia bianca. È elegantissimo e molto attraente. Arrossisco, la stanchezza della notte in bianco mi sovrasta. Perché è vestito così?
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Once Upon Three Times
General FictionQuando Nash Keller incontra Earnestine Cox per la prima volta non si rende conto che è perfetta. Quando ha l'opportunità di incrociare di nuovo la sua strada, però, fare finta di niente è impossibile: i suoi occhi verdi sono solo leggermente più chi...