17 - Nash Keller - Her Braids

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7 anni prima

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7 anni prima

Sono tre settimane che la conosco e mancano appena cinque mesi prima che io lasci il C.E.S.T.

Rob è sparito da due giorni, il suo amico Andrew dice di non saperne niente. Non c'è molto altro da fare se non aspettare. Ho raggiunto Nat nel bagno delle signore, in realtà i cessi comuni del C.E.S.T sono osceni e in ogni gabinetto manca la serratura. La promiscuità, rispetto alle norme igieniche scarsissime che di sicuro violano, mi sembra tutto sommato un fattore trascurabile. Entrando incrocio Miriam più truccata del solito, mi fa un cenno indifferente, è arrabbiata con me perché non l'ho più raggiunta al dormitorio, non mi dice una parola infatti, e se ne va sculettando.

Non me ne frega un cazzo, ho problemi ben più grandi del cuore spezzato di Miriam e dovrebbe essere solo contenta se ho smesso finalmente di prenderla per il culo.

L'unica cosa che mi interessa in questo momento è che la temperatura sia calata così repentinamente che rischio di beccarmi un raffreddore e coi test di resistenza fisica a cui sono sottoposto per entrare nella polizia, è proprio l'ultima cosa che ci vuole, per questo ho la mia felpa preferita sottobraccio, mi piace perché me l'ha regalata il mio insegnante prima di lasciare l'istituto alla ricerca di un posto migliore.

Fanno tutti così, il C.E.S.T è un inferno in cui nessuno si augura di restare a lungo, è solo un luogo di passaggio, un purgatorio dell'esistenza, anche se sempre più spesso mi sono trovato a ragionare sul fatto che noi che ci siamo cresciuti, qui, non siamo mai stati davvero colpevoli di niente.

La seconda cosa che mi interessa è chiedere a Nat se sa dove si è cacciato quella testa dura di Rob.

Appena entro la vedo riflessa nel piccolo specchio sopra al lavandino, mi sorride, poi sembra imbarazzarsi. Ogni tanto la colgono all'improvviso questi stati d'animo un po' contraddittori. Dietro la sua faccia tosta e i modi da dura, si indovinano dei vuoti emotivi che mi lasciano a bocca aperta. Questa tipologia di persona, in un luogo del genere, non è poi così originale, anzi, è quello che si incontra più spesso da queste parti, una corazza dura che nasconde un universo tragicamente fragile. Eppure lei ha su di me un indiscusso ascendente.

Sto tentando di capire se questo avviene perché la capisco a fondo, perché anche io ho i medesimi vuoti e in un certo senso mi pare di rispecchiarmi in lei, o se è perché non sto scopando nessuna da un tempo sorprendentemente lungo e lo sperma mi è andato al cervello trasformandomi in uno sfigato troppo filosofico.

Eppure sono sicuro di averla beccata in uno di quei momenti a cui Nat mi ha fatto assistere molto di rado. Sto per chiederle di Rob ma non lo faccio, noto solo allora che ha la testa piegata e sta continuando a fare qualcosa con i capelli.

<<Che stai facendo?>> Le domando avvicinandomi. In realtà sono seriamente preoccupato perché ogni volta che la vedo mi sembra più magra, nonostante io stia facendo di tutto per accertarmi che lei faccia dei pasti completi. Quindi non mi spiego questa cosa, se non ripensando a ciò che mi ha rivelato Miriam a proposito della bulimia di cui soffre da anni.

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