Capitolo 43

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Non riesco a dormire. Purtroppo, ancora una volta,le immagini di me e Demir l'altro giorno mi attraversano la mente. Lo so,può essere una cosa insensata ma per me è importante. Non ricordo nulla ed entro in paranoia. Perchè prima mi faccio tremila problemi su di lui e poi quando mi è vicino dimentico tutto? Giro la testa verso l'orologio accanto al letto,le 2:55. Scalcio via le coperte e raggiungo la cucina.
Cercando di essere il più silenzioso possibile,riempio un bicchiere di acqua e raggiungo il giardino sul retro appoggiandomi al tavolino difronte alla piscina.

Alzo lo sguardo verso il cielo,le stelle sono così luminose e così belle che sembra mi vogliano far capire che si può essere splendidi anche quando si è in silenzio. Loro sono zitte eppure urlano il loro bagliore.

Dietro di me dopo un po' di tempo sento dei passi,giro appena la testa e la figura di Demir mi è accanto. Deglutisco silenziosamente e gli faccio posto sul tavolino,accanto a me

<<Non riesci a dormire?>> Domando mantendo lo sguardo sulle stelle

<<No>> risponde guardandomi <<Paige,se solo mi dicessi cosa ti succede potrei aiutarti...potrei chiarire i tuoi dubbi>>

Abbasso la testa a guardare il suo profilo, illuminato dal chiarore della luna. Mi soffermo anche sui suoi capelli scombinati e sulla sua posizione leggermente ricurva che mette in risalto le clavicole e i bicipiti.

<<Demir...>> inzio quasi mormorando <<In realtà c'è una cosa che potresti fare per togliermi ogni dubbio>>

<<Ti ascolto>> dice girando il busto verso di me

<<Io,io non ricordo assolutamente nulla dell'altra sera. Non ricordo cosa è successo,non ricordo cosa ci siamo detti>> sospiro profondamente

<<Vai al punto Paige>> mi guarda serio

<<Non riesco più a dormire Demir, ho questo pensiero fisso nella mia testa e anche se sono con te e magari trascorriamo momenti felici,questo pensiero mi corrode l'anima>>

<<Qual'è questo pensiero? Dimmelo>> sussurra spostando il suo sguardo sulla mia bocca

<<Demir,c'è stato qualcosa tra di noi l'altra sera?>> chiedo finalmente,sento gli occhi bruciarmi

Sì raddrizza e deglutisce silenziosamente spostando lo sguardo sulla piscina

<<Allora è questo?>> dalla sua bocca esce una mezza risata come se già avesse capito quello a cui miravo
<<Intendi la sera in cui ti sei ubriacata?>>

<<Si>> mormoro <<Non ricordo nulla>>

<<Non ricordi nulla?>> scuoto la testa <<Forse è meglio così>>

<<Perché cosa è successo?>> Domando agitata

<<Paige sappi che no,non ti ho portata a letto, se è questo che vuoi sapere>>

Sorrido sollevata
<<Davvero?>>

<<Davvero>> ripete serio

<<E allora cosa è successo?>>

<<Mi hai chiesto cosa provassi per te>> risponde

<<Cosa? Sono stata io a dirlo? Che razza di domanda è? È una cosa così inappropriata>> sento il cuore battermi forte <<Io non me lo ricordo>> alzo le spalle

<<Tu ricordi solo ciò che vuoi>> mi rimprovera

<<E tu cosa hai risposto?>> Domando strofinando il palmo della mano destra sul dorso della mano sinistra,sono agitata.

<<Devo andare Paige,e dovresti farlo anche tu>> si allontana dal tavolino e si incammina lungo il sentierino di rientrata

<<Demir>> gli urlo dietro

<<Ah e comunque...>> si gira e rimane fermo a guardarmi <<Se pensi che avrei approfittato del tuo stato e della situazione per portarti a letto vuol dire che tu,allora,non hai capito assolutamente niente di me>> conclude ad alta voce puntandomi l'indice contro. Poi sparisce in casa.

Bel guaio Paige,ancora una volta hai sbagliato. Devi trovare un rimedio contro la sfortuna.

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