Capitolo 145

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La gente non capisce. Giudica e basta. Ti ferisce e basta e tu resti lì,incerta su cosa fare davanti ad un paio di serpi che non perdono occasione di rinfacciarti tutto.

<<Ho perso la strada per ritornare indietro>> sbuffo guardandomi intorno <<È buio ormai. Sono sola. Possibile che nessuno mi venga a cercare? Forse non sono così importante per nessuno>>

Cammino in avanti strofinando le mani sulle spalle per riscaldarmi.
Sento il petto muoversi velocemente, inizio ad avere paura che nessuno mi trovi. O che potrebbe accadere qualcosa di peggio.

<<Ma dove mi trovo?>> piagnucolo fermandomi sotto un albero <<Non sono poi così distante. Non ho camminato molto. Se solo quella aria mi avesse fatta restare sola>> borbotto <<Andiamo Paige, prova a ragionare>>

Così,affranta dalla paura di restare sola durante la notte e da tutto il resto,ho cercato di pensare alla possibile strada percorsa per arrivare qui. Sono uscita da questo arco,quindi dovrei ripercorrerlo. Non ho altre possibilità, provare non nuoce.
Tiro un lungo respiro correndo verso l'arco di pietra,lo sorpasso ed inzio ad incamminarmi.
Non ho bei ricordi legati al bosco. Qui Liam mi portò,mi feci male ma arrivò Demir. Ora lui non c'è,sono sola.

<<Aiuto>> urlo lasciando scorrere le lacrime sulle mie guance <<C'è qualcuno?>> urlo guardandomi intorno

Non posso evitare di piangere. Sono invasa dalla preoccupazione. Non so come venire fuori da qui. È come un grande labirinto. Ci entri dentro ma non sai come uscirne fuori. Solo alberi e alberi intorno a me,nemmeno uno spiraglio di luce.
Mi lascio cadere ai piedi di un albero,non ho più forze per continuare. Sono ore che non bevo acqua o che non tocco cibo,non riesco a reggermi in piedi.
Nel vuoto rimbomba solo il mio pianto,le lacrime mi cadono sulle mani.

<<Paige>> sento in lontananza

Una voce maschile. Dal tono dolce ma al contempo disperato capisco che si tratta di Demir. Solo lui riesce a pronunciare il mio nome in quel modo.
Mi alzo in fretta guardandomi intorno

<<Sono qui>> urlo correndo nella direzione dove più o meno sento la voce

<<Paige>> ripete. Forse non riesce a sentirmi <<Dove sei?>>

<<Sono qui>> urlo tra le lacrime correndo più in fretta che posso.

Poi finalmente vedo una torcia in lontananza,nascosta tra gli alberi e una figura ferma tra gli alberi.

<<Demir>> sussurro felice di vederlo <<Demir>> urlo correndogli incontro

<<Paige>> mi corre incontro

Credo di non aver mai corso così tanto. Sembra che voli sui miei passi.

<<Paige>> Urla con tono spaventato quando siamo più vicini

Corro più veloce che posso scontrandomi con lui. Finisco tra le sue braccia,affondando la testa sul suo petto. Sento le sue braccia stringersi intorno a me e la sua testa cadere sulla mia spalla. Spinge la mano sui miei capelli per azzerare completamente la distanza tra noi. Respira pesantemente, sento il suo fiato sul mio collo. Mi alzo sulle punte stringendo le mie mani intorno alla sua larga spalla.

<<Demir>> sussurro nel suo orecchio

<<Mi hai fatto morire di paura>> mormora non lasciandomi andare

Sorrido sulla sua spalla. Ne ero sicura. Mi ama ancora e la sua è solo una scenetta che ha messo in atto.

Allontano la testa dalla sua,ma lui continua a tenere le sue braccia intorno a me. Mi guarda negli occhi. Ha le pupille rosse a causa del pianto. Ha pianto per me. Sento il cuore perdere un batto sempre più. La sua espressione è sofferente,come se nel guardarmi stia così male da non riuscire nemmeno a sorridere.

<<Hai pianto?>> Domando passando i pollici sulle sue guance per asciugargli le lacrime

<<Solo un po'>> risponde fingendo una smorfia

Altra prova del fatto che è ancora innamorato di me.

<<Tanto lo so che mi ami ancora>> dico piano sorridendo

Deglutisce silenziosamente, ma resta in silenzio.

<<Tu mi ami molto e mi amerai per sempre>> continuo alzando la testa per guardarlo meglio

<<Hai freddo?>> domanda serio

<<Perché non mi rispondi?>>

<<Perché non...non ne ho voglia>> risponde <<Allora,hai freddo?>>

<<Un pochino>> abbasso la voce

Sì toglie la felpa pesante e mi aiuta ad infilarla. Strizzo gli occhi al suo gesto.

<<Adesso farà freddo a te>> mormoro guardando solo la maglietta leggera che ha addosso. È di colore bianco e sin da qui riesco a vedere i suoi pettorali.

<<Non preoccuparti per me. Pensa solo a te>> dice lui

Dicono che non ci si sente mai al sicuro se non tra le braccia della persona che si ama. Le braccia di Demir sono come un rifugio per me. Ci scompaio dentro ma non provo paura. Il cuore batte sempre all'impazzata, non c'è minuto o secondo in cui pensi alla mia vita senza di lui. E quando penso alla sua partenza mi ritrovo sommersa tra i miei pensieri.

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