Capitolo 149

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Un mese dopo

Matt,Leila,Mary e Scott sono partiti la scorsa settimana. Li ho accompagnati personalmente all'aeroporto,ma Demir non è mai venuto,a nessuna delle partenze. Credo che sia partito,forse ha preso il primo aereo e non mi ha nemmeno salutato. Ma ci ho sperato,fino alla fine,di vederlo dietro alla porta. Posso così affermare di essere sola. Sola in Manhattan. Sola nella mia vita.
In tutti questi giorni non si è fatto più vedere. Non l'ho più incontrato per strada,al bar,non gli ho più parlato.
Un rumore proveniente da fuori da dietro la porta interrompe il mio monologo. Giro la testa verso la porta,non voglio alzarmi dal divano,non ho nemmeno la forza di vedere nessuno. Mi manca Demir così tanto da farmi perdere tutte le forze.
Ritorno ad accovacciarmi sul divano. Ancora una volta il rumore. Spalanco gli occhi per poi richiudergli piano. Un'altra volta.

<<Oh insomma>> urlo alzandomi per aprire la porta. Un bambino,non più di 12 anni,è sul pianerottolo e trattiene tra le mani una lettera.
<<Che c'è?>> Domando tornando più serena per non spaventarlo, ma credo sia inutile

Noto che è un tantino rigido. Il mio urlo lo avrà spaventato.

<<Paige Anderson?>> domanda con voce rauca

<<Si>>

<<Per lei>> mi consegna la lettera e corre via svoltando l'angolo. Sembra una lepre che tenta di scappare dal suo predatore. Che cosa avrà da correre così veloce?

<<Ehi! Chi la manda?>> Urlo scendendo i gradini <<Ehi>> ripeto.
Nulla da fare. È sparito.

Rientro in casa girando e rigirando la lettera tra le mani. Non c'è nulla che mi indichi il mittente. Forse il bambino si sarà confuso,chi mai mi invierebbe una lettera? Non ho più nessuno qui.

Mi avvicino al bancone della cucina forzando l'apertura della busta con un coltello. Sfilo due lettere.
Apro la prima,è di colore bianco con un inchiostro nero stampato sopra.
Inzio a leggere:
"Cara signorina Paige Anderson. Come sua richiesta e rivalutando la sua media eccellente di giudizio scolastico, abbiamo ripreso in considerazione la sua ammissione alla University School Of Cambridge.
I corsi inizieranno lunedì mattina. L'aspettiamo in sede per tutte le informazioni riguardo ai corsi e all'orario. La ringraziamo, il capo d'istituto"

<<È impossibile>> mormoro a bassa voce rileggendo la lettera. <<O mio Dio>> esulto saltando sul posto
<<Ma aspetta. Io non ho richiesto l'ammissione...allora...>>

Un lampo di genio mi passa la mente. Ansiosa afferro la seconda lettera della busta. Le mani mi tremano così tanto che non riesco nemmeno a trattenere la lettera tra le mani.

"Ciao Paige,forse non vorrai più leggere più nemmeno una riga da parte mia dopo ciò che è successo in tutti questi giorni,ma mi sento in dovere di spiegarti un paio di cose. Spero che tu abbia ricevuto la mia lettera,ma se stai leggendo queste poche righe immagino che il bambino che ho corrotto per portartela,mi abbia ascoltato. Quella lettera di ammissione al collage ti ha resa molto felice la prima volta,ma hai rinunciato a tutto per me,anzi per noi. Ti ho ferita. Così sono andato personalmente a richiedere la tua riammissione al collage, non avevo dubbi del fatto che ti avrebbero accettata. Sei una ragazza forte,in gamba,con voglia di vivere e gioia in corpo. Non puoi rinunciare e perdere tutto per me. Quando leggerai questa lettera io sarò già pronto per salire sull'aereo e non so quando ti rivedrò dinuovo. La storia con Sarah era una farsa,come avevi detto tu. Come sempre hai indovinato tutto ancora una volta. Mi conosci meglio di chiunque altro. Volevo cercare di farti dimenticare di me,cosicchè tu potessi riprendere in mano la tua vita. Forse ho scelto il modo peggiore,ma sapevo che sarebbe stato l'unico efficace. Voglio però che tu sappia che ti ho amata con tutto me stesso,che ti amo ancora oggi e che continuerò ad amarti per il resto della mia vita. Non ci sarà nessuna donna in grado di farmi dimenticare di te. Ho conservato qualche bacio di riserva per quando mancherai,resterai sempre nel mio cuore Paige. Il mio cuore ti aspetterà e ricorderà sempre.
Con amore,
Demir"

<<Demir>> mormoro piano e sento un capogiro così forte da farmi cadere sul pavimento. Stringo la lettera al petto lasciando scorrere le lacrime senza paura. Porto una mano alla bocca per soffocare un urlo
<<Ti amo così tanto>>

La Memoria Del CuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora