Capitolo 45

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<<Paige tesoro, preparati. È molto tardi e devi andare a scuola>> la voce di mamma rimbomba nella stanza

Apro gli occhi guardando fuori dalla finestra, il cielo è piovoso.
Affondo la testa nel cuscino e stringo la mano sotto le coperte

<<Non ho voglia di uscire>> borbotto
<<Meno che mai di andare a scuola>>

<<È perché sei stanca del viaggio di ieri? Tesoro era un weekend,adesso devi tornare alla vita reale. Quindi preparati e vai a scuola>>

<<Mamma ti sto dicendo che non voglio muovermi dalle coperte,lo capisci o no?>>

<<Ma perché?>> sospira

<<Non c'è un perché>> alzo la voce guardandola

<<Va bene,per oggi puoi restare a casa>> sospira accarezzandomi i capelli <<Cosa ti succede Paige? Non sei più la stessa. Prima ci raccontavamo tutto,ora invece...>>
Resto in silenzio e sento un nodo in gola stringersi sempre più
<<Può centrare un ragazzo? Non lo so,magari quel ragazzo,il figlio del socio di papà? Alla cena dell'altra sera sei rientrata correndo, come se fosse successo qualcosa di grave. Ti ha fatto qualcosa?>>

Giro gli occhi verso di lei ma non le rispondo. Con un cenno del capo però le faccio capire che ha indovinato.

<<Non mi ha fatto nulla>> mormoro stringendo tra le mani la coperta

In realtà ha fatto molto. Ha fatto tutto. Mi ha fatto innamorare di lui.

<<Ne sei innamorata?>> Domanda

<<Io non so come sia potuto succedere ma se ho una certezza è che mi manca molto mamma>>

<<Paige,nella vita bisogna fare una decisione importante. Essere felice o fingere di essere felice. Bisogna guardare attentamente ciò che si vuole essere, ed è allora che bisogna prendere una netta decisione>>

<<Demir mi rende felice,ogni volta che sono in sua compagnia io rinasco, sono una persona diversa con lui>>

<<Bambina mia,è normale essere innamorata alla tua età ed è la cosa più bella che possa succedere ad una ragazza di 17 anni>> socchiude gli occhi <<È per lui che non vuoi frequentare la scuola oggi?>>

<<Si,non riuscirei a sopportare di vederlo con altre ragazze,ridere e scherzare,non potrei sopportare di vederlo nei corridoi e non potermici avvicinare>> piagnucolo <<Non siamo mai stati amici veri,cioè,non ci siamo mai frequentati come amici. Il nostro era un odio,almeno da parte mia>> sbuffo

<<Anche io odiavo tuo padre>> ridacchia

<<Non è vero>> sorrido

<<Oh si che è vero. Paige,odiavo tuo padre perché sapevo che mi sarei innamorata di lui. Lo costrinsi a lasciarmi in pace>>

<<E poi?>> chiedo morendomi l'unghia del pollice

<<Guardaci ora>> sghignazza mostrando la fede al dito

Sorrido felice. Non sapevo che mamma odiava papà. Non ho mai capito come si possa odiare e amare una persona nello stesso momento.

<<Paige tu devi pensare anche a te. Questo inconveniente è come un altro, andrai avanti>>

<<No>> scuoto la testa <<Non è come le altre volte>> continuo mentre mi raddrizzo sul letto. Le lacrime scorrono lungo le guance per poi fermarsi all'altezza del mento
<<Puoi anche andare a lavoro,voglio restare sola in casa>> concludo rinfilandomi sotto le coperte

Dopo poco tempo sento la porta chiudersi e dalla finestra vedo l'auto di mamma allontanarsi nel viale. Strizzo gli occhi cercando di trattenere le lacrime all'interno ma mi risulta difficile.

<<Mi manchi così tanto Demir...>> mormoro a bassa voce tra me e me.

Afferro il cellulare da sotto il cuscino e compongo il suo numero di cellulare. Resto qualche minuto a guardare la schermata illuminata,poi spengo il cellulare e lo reinfilo sotto il cuscino.

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