Capitolo 11

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Quando si tratta di sedersi a un buon tavolino per spettegolare mentre si mangia qualcosa,Mary è la numero uno. Nonostante la temperatura sia molto fredda è riuscita a convincermi a seguirla nel cortile delle scuola per mangiare qualcosa,aspettando la campanella dell'ultima ora.

<<Così ti sei trasferita dalla St. Joseph's College per frequentare la Manhattan College?>> Domanda Mill

<<Si,te l'ho appena detto>> ridacchio esasperata dalle sue continue domande

<<Be' a me non piace. In quella scuola non c'è nulla di divertente da fare e se non ti metti nei casini per una volta e non finisci dal preside con rischio di espulsione,puoi considerarti un perdente>> interviene Louis

<<Io mi ci trovavo bene>> mormoro staccando con i denti dalla forchetta un pezzo di cotoletta

<<Non posso mangiare la cotoletta senza la maionese>> piagnucola Mary

<<Te la prendo io>> mi affretto a dire cercando di salvarmi dalla conversazione con Mill e Louis, non mi lasciano un momento di tregua.

Mi avvicino al bancone in vetro e non posso non lasciarmi tentare da una ceescake alla fragola esposta,adoro le fragole. Afferro la mia bustina di maionese e mi giro in fretta cercando di farmi largo tra gli altri studenti. Qualcuno mi piomba addosso e io non posso non sperare che non abbia rotto niente. Alzo lo sguardo lentamente sperando che nessuno si sia accorto della scena. Ancora lui,il ragazzo di ieri sera

<<Ancora tu!>> mormoro esasperata spingendolo dal petto

<<Anche a me fa piacere rivederti>> dice quasi offeso

<<Ma si può sapere perché mi capiti sempre davanti?>> Domando infastidita

<<Ehi,io stavo solo prendendo il mio cornetto>> alza le mani innocentemente <<Sembra che il destino ci faccia incontrare sempre>> sorride di lato

<<Ma lo sai che...>>

Calma Paige. Sai bene cosa vuole ottenere. Vuole solo infastidirti con il suo bel sorrisino e tu non vuoi sprecare altro tempo con lui. Cerca di rimanere calma,prendi ciò che ti serve e và via.

Questa vocina fastidiosa si ripete costantemente nella mia testa. Possibile che capitino sempre tutte a me? Mi sembra di essere in uno di quei libri che leggo sempre io. Alla fine però si finisce con l innamorarsi. Scaccio via questo pensiero arrossendo timidamente.

<<Va bene, va bene>> mormoro tra me e me sotto i suoi occhi che mi guardando confusi
<<Me ne vado>> gli sorrido falsamente

<<Noto che stai meglio...>> lo sento dire dietro

Mi giro verso di lui lentamente

<<Insomma ieri eri a pezzi,sei più bella qundo le lacrime non ti rigano il volto>> continua sorridendomi e posso affermare che il suo è un sorriso sincero <<La tua amica ti ha richiamata?>>

<<Sto meglio,grazie>> sorrido appena rispondendo solo alla prima domanda
Uffa. Non mi capisco. Un attimo prima non lo voglio sentire parlare e quello dopo le sue parole sciolgono il mio cuore,mi fa piacere ascoltarlo. È l'unico che mi manda in confusione in poco tempo.
Alla fine lo ignoro continuando a camminare tra i tavolini e ritornando al mio posto,insieme a Mary,Mill e Louis

<<Che cosa ti ha detto?>> Domanda Louis serio guardandomi

<<Di chi parli?>> Domando confusa passando a Mary la maionese che inizia a spargere sulla cotoletta come una forsennata. Immagino quante calorie ingerisca in un solo pasto.

<<Di Aydin>> risponde secco facendomi segno con la testa verso il bancone

<<Non mi ha detto nulla...gli sono finita addosso per sbaglio>> continuo guardandolo ancora al bancone

<<Butta mossa>> Scuote il capo Mill

Li guardo perplessa e ammetto che sono un po' ansiosa. Cosa è successo di così grave?

<<Ragazzi state esagerando. Demir è un bravo ragazzo ed è mio amico,sembra che lo dimenticate ogni volta che si parla di lui>> interviene Mary mentre lecca la maionese dalla forchetta

<<Non esageriamo affatto>> sbotta Louis <<Sai com'è fatto>>

<<Mi sono persa qualcosa?>> intervengo timidamente

<<Ti spiego. Demir Aydin è conosciuto in tutta la scuola come il ragazzo più affascinante e duro>> interviene spiegando Mill <<Qui l'unico affascinante sono io>> ride

<<Il classico bad boy?>> Domando continuando a ridere ancora alla sua battuta

<<Esattamente. Guarda il tavolo dove è seduto>> ordina e io lo faccio

Intorno al tavolo ci sono numerosi studenti tra ragazze e ragazzi e ognuno di loro ha un'aria superficiale,come se a comandare nella scuola fossero loro. Ammetto che vederlo circondato da così tante ragazze mi irrigidisce. Ora che ci ripenso la sua aria,il primo giorno al taxi, era superficiale.

<<Quello è il suo tavolo e tutti quelli che ha intorno sono i suoi amici>>

<<Non è brutto avere molti amici>> sbuffa Mary. Annuisco dandole ragione.

<<A causa della sua bellezza ogni ragazza della scuola cade ai suoi piedi e lui non perde occasione di usarle quando vuole per poi lasciarle sole non appena finisce di giocarci un po'. Non perde occasione di atteggiarsi con qualche altro ragazzo...è un cretino Paige. Stagli lontano>> continua serio e deciso Louis

<<Non ho intenzione di farmi coinvolgere da lui>> sorrido agitata

<<Bene>> dice lui

<<Bene>> ripete Mill

Giro la testa verso il tavolino,è ritornato al suo posto e mi sta guardando impercettibilmente

<<Sul serio Paige, lascialo perdere>>

<<Non avevo intenzione di fare altro>> balbetto

<<Ragazzi>> interrompe Mary esasperata <<Sapete che Demir è un mio caro amico e per qualche pugno di troppo o per qualche cuore spezzato non è una brutta persona. Si è vero,non si è mai innamorato,ma questo non vi permette di criticarlo>>
La campanella dell'ultima ora suona e tutti si alzano dai loro tavolini rientrando nella scuola per l'ultima lezione. Accidenti. Cosa stava dicendo Mary?

<<Dobbiamo andare>> dice Louis seguito da Mill <<A dopo ragazze>> dicono in coro

<<A dopo>>risponde Mary salutandoli con la mano

<<Ehm...Mary...da quanto tempo siete amici tu e...?>> Domando avvicinandomi a lei

<<...Demir?>> risponde lei <<Da molto tempo ormai. È stato il primo con cui ho parlato appena arrivata in questa scuola>>

<<Ah ho capito...>>

<<Devo scappare,ciao tesoro>> si affretta a baciarmi la guancia e corre nella scuola

Giro la testa verso il tavolino di Demir. Che bel nome,bello come lui o forse lui lo è di più. Ad ogni modo, il tavolino è vuoto e di Demir non c'è nemmeno l'ombra. Sarà meglio che rientri anche io se non voglio farmi beccare dal preside ancora qui fuori.

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