Capitolo 51

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L'amore è tutto. È così grande che spesso sotto valutiamo la sua potenza immensa. È giocare con lui come se fossi ancora una bambina, sentire il cuore battere così forte da farti respirare a malapena,sognare e vivere insieme. L'amore è riconciliarsi.

<<Hai anche fatto tante storie per un po' d'acqua>> lo prendo in giro

<<No,semplicemente a me non piace bagnarmi>> fa spallucce

<<Allora,che posto è questo?>> Domando spostando lo sguardo su un grande edificio difronte a noi. È imponente e le pareti sembrano molto nuove,dall'esterno posso affermare che sembrerebbe un edificio moderno.

<<Vieni con me>>

Faccio come ordinato e aspetto che lui faccia il giro dell'auto per raggiungermi. Saliamo le scale ed entriamo.

Mi guardo intorno, le luci sono accese ma non c'è nessuno dentro. Data l'ora mi sembra anche naturale.

<<Una palestra?>> Domando indicando con l'indice i vari attrezzi riconoscibili in moltissime stanze

<<Non è una palestra qualunque>> cammina avanti mentre io rimango ferma dietro di lui a guardarmi intorno <<Questa è un vecchio progetto di mio padre che non è andato come desiderato e così è diventata una palestra>>

Alzo un sopracciglio
<<Non ti capisco...>> faccio spallucce

<<È stato grazie a quel fallimento se poi mio padre è diventato socio di tuo padre. Ci vengo solo di sera,quando voglio stare solo,a pensare,o quando voglio sfogarmi>> ride indicando un sacco da box appeso al soffitto tramite una catena

<<Perché hai scelto questo posto?>>

<<Non vengo qui da molto tempo ormai,non ne vedevo il motivo. Poi però,da quel giorno,quando le nostre mani si sono incontrate sul taxi, ho capito che questo posto mi sarebbe ritornato utile>> tende il braccio e apre la mano. Mi avvicino a lui e gliela stringo mentre lo seguo in una stanza vetrata dove l'unica cosa ad illuminarla sono le migliaia di luci che caratterizzano New York.

Mi posiziona avanti a lui mentre lui,dietro di me, chiude le sue braccia intorno ai miei fianchi. Sorrido sinceramente mandando indietro la testa sulla sua spalla e poi anche io poso le mie mani sulle sue
<<Quando ho capito che è stato proprio questo progetto fallito a farmi incontrare con te ho pensato che in questo posto sarei stato comunque più vicino a te,anche se eravamo distanti>>

Sorrido alle sue parole <<È qui che ti rifugiavi durante gli ultimi giorni trascorsi separati?>> Domando

<<Si...>> risponde annuendo <<Tutti i miei amici conoscono questo posto. Matt,Mary,persino Louis e Mill...ma non vengono mai qui>> mantiene lo sguardo sul panorama <<Sei la prima ragazza che porto in questo vecchio edificio>> gira la testa stampandomi un bacio sulla guancia

<<Grazie...per avermi portato nella tua vita>>

Sorride ampiamente stampandomi un piccolo bacio all'altezza del collo <<Adesso>> alza il tono di voce gloriosamente facendomi girare verso di lui
<<Và a cambiarti,dobbiamo allenarci>>

<<Allenarci?>> Domando incredula

<<Certo>> si allontana per poi ritornare con in mano un pantaloncino blu e una maglietta bianca. Gli afferro titubante
<<Io farò lo stesso>>

<<Demir...>> Apro il pantaloncino e la maglia e gli sbatto nell'aria più volte

<<Fidati di me>> mormora sbuffando <<Mi sembra di averti dimostrato che ti puoi fidare di me>>

<<Non dire così,sai che mi fido di te. È solo che siamo già bagnati e non voglio sudare>> ripeto offesa mentre lo sorpasso

<<Dove vai?>> mi blocca dal polso e mi sorride maliziosamente

<<A cambiarmi, come mi hai detto>>

<<Puoi venire anche svestita,per me non è un problema>> lo guardo storta <<Oppure puoi cambiarti qui>> scherza

Roteo gli occhi.
<<Sei sempre il solito. È proprio vero quando dicono che è difficile sopportare voi uomini>> mi libero dalla sua presa <<Ti piacerebbe,lo so,ma come ti ho già detto in un'altra occasione...questo è il mio corpo e non lo mostro a nessuno>>

<<Io sarei nessuno?>>

<<Già>> Annuisco

Mi sorride sarcasticamente e mi lascia andare in un'altra stanza.

<<Vedremo...>>

<<Uffa>> borbotto rivolgendomi a lui

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