Capitolo 135

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Riunirsi fa male. Dirsi addio ancora di più. Lasciare alle spalle tutti i momenti passati insieme è impossibile. Eppure siamo qui. Tutti riuniti intorno al fuoco in una foresta ai confini di Manhattan.

<<Ma sapete che mi mancherete da morire?>> piagnucola Mary

<<Be' non vorrai piangere mica oggi>> interviene ridacchiando Demir
<<Eddai>> sussurro <<Penso solo che sia una reazione del tutto accettabile>> sorrido guardandola

<<Ma ci pensate? Ci divideremo tutti. Università diverse,amici diversi...mi ero quasi abituata all'aria di Manhattan>> continua Leila

<<Già. Ma voi ragazze non avete diritto di parlare con nessun ragazzo>> sbotta Scoot puntandoci il dito contro

<<Neanche voi>> ribatto scherzosamente e sposto lo sguardo verso Demir che mi dice "Ti amo" in silenzio,lo leggo dal movimento delle labbra. Sento dentro di me una sensazione di benessere,ma la paura di lasciare tutti sta prendendo il sopravvento.

Eppure è strano. Sembra che io sia l'unica a star male,gli altri sembrano tranquilli, oppure sono troppo bravi a fingere la parte.

<<Non fate questi musoni tristi,non ci dividiamo oggi. La partenza è prevista tra un mese, quindi, godiamoci questi ultimi giorni insieme>> interviene Scoot

<<Ha ragione>> dico alzando le spalle

<<C'è una festa tra due giorni, ci saranno le giostre e molta musica. Che ne dite? Ci andiamo? Magari dopo possiamo accamparci nel boschetto giù al bar>> continua Leila

<<Una sorta di campeggio?>> Domando

<<Si,ci sto>> dice Demir <<Sarà divertente>>

***

Sono già passati tre giorni dalla cerimonia di diploma. Ancora non riesco ad entrare nei panni della perfetta diplomata ma ammetto che provo una strana sensazione. Questa sera c'è la festa organizzata nel centro di Manhattan, non so bene cosa si celebri ma credo che sia importante perché deve accorrere molta gente.

<<Demir...cosa stai facendo?>> Domando guardandolo vicino allo specchio,intento ad aggiustare il colletto della camicia che fuoriesce dal maglioncino bianco

<<Nulla di importante>> risponde girando gli occhi su di me

<<Davvero? È così che ti sei conciato per raggiungere gli altri al bar?>>

<<Amore,tu come ti sei conciata?>> domanda girandosi verso di me

Abbasso gli occhi sul mio aspetto. Indosso un semplice jeans color bordeaux con un maglioncino bianco sopra.

<<Noi ragazze accettiamo qualsiasi occasione per sistemarci. Amore,dovresti sapere che ho molta cura di me>> poso le mie mani sul suo colletto sotto il suo sguardo confuso <<I ragazzi ci aspettano al bar. Ci sarà molta gente,molte ragazze...>> alzo lo sguardo su di lui

Torna a guardarmi e un sorriso impercettibile compare sul suo viso.

<<È una minaccia?>>

<<No. Io ti conosco, ma non conosco le altre,e sono sicura che ti ronzeranno intorno>>

<<Paige,il cielo mi ha donato un fascino che viene apprezzato da più donne,non è colpa mia se arrivano uno dietro l'altro>>

Sta cercando di provocarmi. Ho capito il suo giochetto. Sta calma Paige, sta calma.

<<Forse non ci siamo capiti>> stringo il colletto al suo collo facendolo sobbalzare <<Cerca di tenere a bada la tua bellezza,o te la farò pagare cara>>

<<Paige...>> mormora in un fil di voce togliendomi le mani dal suo collo mentre si allarga il colletto per riprendere a respirare

<<Anche il allora utilizzerò il mio fascino con gli altri uomini. Non credere che mi manchino>> alzo lo sguardo al cielo

<<Davvero?>> Sorride

<Davvero. Non ci credi?>>

<<Certo che ci credo. Una ragazza bella come te non può passare inosservata>>

<<Ecco. Non ho bisogno di te Demir>> mi allontano

<<Paige>> sento dietro. Si avvicina a me finendomi alle spalle. Si abbassa sul mio orecchio
<<Credo che tu abbia bisogno di me più di quanto pensi>> conclude allacciandomi un bottone dietro la spalla

Sospiro pesantemente. Nel suo tono riconosco l'aura di soddisfazione. Il campanello suona salvandomi dalla situazione

<<Grazie>> dico piano uscendo dalla stanza

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