Una volta rimasto solo, Lauviah pregò che nessuno venisse a trovarlo, così non avrebbe rischiato di svelargli il proprio segreto. Tuttavia, proprio quel pomeriggio, Raven decise di fargli visita. Non si era fatto più vivo dal giorno in cui gli aveva mostrato le sue ferite e, quando Lauviah aprì la porta, trovandoselo davanti, provò una fitta di panico. Il Creatore gli sorrise e gli chiese se poteva entrare. Lauviah si fece da parte, sorridendo a sua volta, ma dentro di sè si sentiva morire. Come sarebbe riuscito a nascondergli la verità? Raven era un telepate esperto, avrebbe capito subito che qualcosa non andava in lui.
Osservò il Creatore mentre si sedeva nel letto, minuscolo in confronto alla sua stazza, rannicchiando le lunghe gambe affusolate in un modo che sarebbe stato quasi comico, non fosse stato per la brutta situazione.
- Scusa se non mi sono fatto sentire per tanto tempo. - mormorò, con un sospiro stanco. - Ci siamo separati in modo un po' brusco, l'ultima volta. Ho pensato molto alle cose che ti ho detto e ho realizzato che sono stato troppo duro. So di averti turbato e mi dispiace, però spero tu abbia capito qual era il mio intento. Non l'ho fatto solo per farti stare male.
- Sì, l'avevo capito. - disse Lauviah, sedendosi a terra a gambe incrociate. - Non preoccuparti, non sono arrabbiato o offeso.
Raven palesò il suo sollievo con un sospiro e rilassò le spalle, fino ad allora contratte in una posizione scomoda. Si chinò su Lauviah e gli accarezzò la testa ricciuta in segno di approvazione.
- Sono felice tu non ci sia stato troppo male. E' solo che non ti abbiamo visto molto in giro in questi giorni e ho cominciato a preoccuparmi. - spiegò, rannicchiandosi ancor di più per non rovinare il soffitto.
Gli offrì una mano per condividere con lui le proprie emozioni e Lauviah la guardò con orrore.
- Qualcosa non va? - gli chiese Raven, aggrottando le sopracciglia.
- No, tutto apposto. Sono solo un po' scombussolato. - disse Lauviah, tentando un sorriso.
- Perché?
- Ecco, io...
Raven non gli lasciò il tempo di terminare la frase, stringendo una delle sue piccole mani fra le proprie, grandi e forti. Lauviah lo osservò in silenzio mentre assimilava informazioni: cercava di non pensare a Gherbert e a quello che si erano detti, seppellendo quei ricordi sotto altri pensieri, pregando che fossero abbastanza rumorosi da nascondere quelli più importanti.
Lo sguardo di Raven, che si era fatto vacuo, tornò a fuoco. Lauviah si stava già preparando ad una sfuriata, quando il volto del Creatore si aprì in un sorriso comprensivo.
- Non devi nascondere il tuo disagio. Capisco che quello che ti ho fatto vedere possa averti angosciato... non augurerei a nessuno di affrontare quello che ho affrontato io. Però adesso sto bene, non devi essere preoccupato per me. Non permetterò a nessun demone di avvicinarsi abbastanza da farmi di nuovo del male. Non ti abbandonerò, non fino a quando sarai abbastanza forte da proteggerti da solo. - lo rassicurò, mentre lo lasciava andare.
Lauviah ebbe l'impressione di squagliarsi per il sollievo e annuì. Non riusciva a credere che Raven non avesse scoperto il suo segreto. Forse non aveva trovato quell'informazione perché non si sarebbe mai aspettato una cosa del genere e non l'aveva cercata di proposito.
- Grazie. - riuscì ad esalare, rivolgendogli un sorriso tremulo.
Raven sorrise a sua volta e si congedò, chinando la testa per uscire dalla porta. Una volta fuori, si stiracchiò, sollevato di potersi ergere in tutta la sua altezza. Ci fu un luccichio blu di ali, mentre sfrecciava verso le sue stanze.
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La Via delle Rune [completa]
Viễn tưởngGli Immortali sono un popolo illuminato, la legge del cosmo. Asessuati, vivono di puro intelletto, e non cedono agli istinti più bassi. In effetti, di istinti sembrano non averne affatto. Questi si sono concentrati interamente nei demoni, il loro op...