• Erasmus non è ancora tornato. Si intratterrà fuori città più a lungo, perché la scorsa settimana non era andato a fare rifornimento, e poi... questa domenica cade il Samhain, e dobbiamo essere pronti per la celebrazione.
• Non sapevo che anche voi celebraste il Samhain.
• Non ci ritieni degni di farlo, per caso?
• Perché devi sempre rigirare tutto quello che dico?
Teddy si tappò le orecchie, infastidito da quelle voci, ma ormai era sveglio e non sarebbe riuscito a riaddormentarsi. Era sdraiato in un letto singolo, in una stanza che non aveva mai visto prima d'ora. L'avevano avvolto in una spessa coperta blu, rimboccata fin sotto il mento. Sebbene gli dolesse uscire da quel rifugio caldo e confortevole, la scostò e mise i piedi a terra. Non indossava più il maglione di prima, né il giubbotto verde, ma una camicia ed una giacca che mal gli si addicevano e gli stavano anche un po' stretti, soprattutto in vita e sulle spalle. Si divincolò da quei vestiti come un cane cerca di togliersi una museruola, andando a sbattere contro la parete di cartongesso che lo separava dal corridoio.
Il tonfo attirò l'attenzione di chi stava parlando poco fuori dalla stanza, e la porta si aprì.
Fabian entrò giusto in tempo per vedere Teddy sfilarsi rabbiosamente la giacca, disintegrandone le fragili cuciture, e gettare la camicia a terra con un ringhio di soddisfazione. Restò a petto nudo e sospirò di sollievo, passandosi una mano sulla pancia.
• Cosa... hai... fatto...? - rantolò Fabian, raccogliendo i resti dei vestiti come se fossero stati degli animaletti morti. - Hai la vaga idea di quanto mi fossero costati?
Teddy lo guardò con un sorriso, felice della propria nudità.
• Non lo so. Quanto ti sono costati? - chiese, candidamente.
Fabian provò l'impulso di strozzarlo ed emise un basso ringhio minaccioso, voltandosi verso di lui come il serial killer di un film horror. Teddy continuò a sorridere e ci mancò poco che aprisse le braccia per accoglierlo. Margaret decise di intervenire per impedire che Fabian lo linciasse, trattenendolo per una spalla.
• Lui non capisce il valore dell'eleganza. - gli sussurrò in un orecchio – Lascialo perdere.
• Ma la giacca... cinquecento sterline... io...
• Shh. - lo placò Margaret, allisciandogli il pelo – Il patrimonio dei Faust è immenso, potrai ricomprarla.
Fabian pensò che, in effetti, aveva ragione, e riuscì a calmarsi. Scoccò a Teddy un'occhiata in cagnesco e gettò i ruderi di stoffa nel cestino sotto la scrivania.
• Scusa, mi sono fatto prendere dal momento – si scusò suo fratello, tentando di mediare – Non sopporto gli abiti stretti.
• Lo vedo. - sbottò Fabian, con uno strano rumore di gola.
A testa alta uscì dalla stanza, annunciando che sarebbe andato a preparare il the.
Margaret guardò male Teddy e gli pizzicò un fianco per punirlo. Lui la guardò con aria ferita, senza capire.
• Che c'è? Che ho fatto di male?
Era davvero una causa persa.
• Ti avevo detto o no che per Fabian i vestiti sono una religione? - sbottò, seccata.
• Perdonami – farfugliò, imbarazzato – Mi ero appena svegliato e non ero del tutto consapevole di quello che facevo.
Margaret pensò che era inutile insistere e lo spinse a sedere sul letto, mentre estraeva dalla borsa uno dei suoi morbidi pail, che era andata a recuperare siccome aveva previsto una simile eventualità. Teddy lo indossò con gioia e godette del suo calore. Ci mancò poco che si mettesse a fare le fusa.
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La Via delle Rune [completa]
FantasyGli Immortali sono un popolo illuminato, la legge del cosmo. Asessuati, vivono di puro intelletto, e non cedono agli istinti più bassi. In effetti, di istinti sembrano non averne affatto. Questi si sono concentrati interamente nei demoni, il loro op...