Dopo aver ulteriormente rassicurato gli altri, Raven si inoltrò nel corridoio buio, mettendosi in testa al piccolo gruppetto. Fece comparire una piccola luce nella mano destra e la usò per rischiarare il corridoio.
- Dove stiamo andando di preciso? - chiese Teddy, aggrappandosi forte al braccio di Lilith per non cadere.
- Non lo so. - ammise Raven, fermandosi di fronte ad un bivio.
Una delle due vie era franata e una montagna di sassi bloccava la strada. Dovettero per forza imboccare lo svicolo di sinistra. L'energia che emanava dal suo palmo sottoforma di lieve luminescenza metteva in evidenza ogni singola asperità della roccia, e sembrava di intravederci degli occhi minacciosi che scrutavano ogni loro mossa.
- Cosa pensi di trovare qua sotto? - chiese Lilith, annoiata.
- Questo posto è talmente antico... è come se avesse una coscienza propria. Avverto un grande respiro percorrere l'edificio.
Lilith guardò il Creatore con aria dubbiosa, un sorrisetto impresso sulle labbra. Spostò lo sguardo su Teddy con l'intenzione di sussurrargli una battuta sarcastica su Raven ed il suo fare mistico, ma ammutolì nel vedere che lui aveva la stessa espressione rapita.
- Lo sento anche io - sussurrò Teddy, con un filo di voce. - Valerie, tu non senti niente?
Lei fece una smorfia di insofferenza. Doveva davvero prestarsi a quelle baggianate?
- Assolutamente niente. - sbottò, seccata.
- Perché non sai ascoltare. - la apostrofò Raven, con una risata irritante.
Lilith sbuffò: le parole di quel Creatore non volevano dire niente. Vuote, proprio come i suoi vaneggiamenti.
Camminando, raggiunsero un enorme salone. Guardandosi attorno, Lilith si rese conto che aveva già visto quel posto. Era come la sala principale del Palazzo di Giustizia, dove avevano luogo i Concili Ristretti e i processi ufficiali. Aveva la stessa forma semicircolare e le gradinate di marmo, sebbene tutto fosse stato corroso dal tempo e dalla natura. Folte infestazioni di rampicanti rossi avevano incrostato la pietra e molti gradini erano spezzati o mancanti, con macchie di colori sbiaditi che - ne ebbe il presentimento - un tempo erano state fluidi corporei. Doveva essere avvenuta una catastrofe, per ridurre quel posto in un tale stato.
Ciò che la colpì di più furono i bassorilievi incisi su un'enorme cattedra a semicerchio, dietro la quale c'erano dieci troni intagliati nel marmo. Alcuni erano ricchi di crepe, altri ricoperti di macchie come le gradinate e screpolati come le rovine stesse, ma erano inequivocabilmente troni.
- Sono dieci. - sussurrò Raven, dando voce ai suoi pensieri.
Passò le mani su uno di essi e si ritrasse subito, come se si fosse scottato.
- Sento ancora il loro potere.
- Sono degli scranni, come quelli dei Creatori? - chiese Lilith, avvicinandosi.
- Di cosa state parlando? - fece Teddy, confuso.
Gli altri due gli descrissero la scena e i suoi occhi si fecero via via più sgranati per la meraviglia.
- Dieci scranni? Una volta i Creatori erano dieci?
- Questa storia è più antica di me. - sospirò Raven - Non la conosco, purtroppo. Forse Thanatos avrebbe saputo dirci qualcosa al riguardo, ma le sue memorie sono morte con lui.
Si guardò attorno e sorrise, nel vedere che, appesi alle pareti, erano rimasti alcuni vecchi specchi da divinazione ed altri strumenti. Le armi erano tutte scomparse - si potevano ancora scorgere i loro contorni sul muro, dove avevano giaciuto -, ma gli specchi erano rimasti. La maggior parte erano rotti o sbeccati, ma alcuni erano ancora integri. Aveva fatto bene a scendere là sotto, anche solo per quelli. Avrebbe potuto usare qualsiasi superficie riflettente come recettore delle immagini, anche quella di un corso d'acqua, ma gli specchi erano di gran lunga migliori.
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La Via delle Rune [completa]
FantasiGli Immortali sono un popolo illuminato, la legge del cosmo. Asessuati, vivono di puro intelletto, e non cedono agli istinti più bassi. In effetti, di istinti sembrano non averne affatto. Questi si sono concentrati interamente nei demoni, il loro op...