Capitolo 31: Una nuova vita - I

336 43 63
                                    

Kalfer entrò nella stanza di Fabian, seguito da Teddy. Nel vedere il malato, trasse un profondo respiro e strinse i pugni per farsi forza, quindi si accostò a lui, sedendosi sul bordo del suo letto.

Teddy si inginocchiò al suo fianco, osservandolo in silenzio mentre abbassava le scoperte e scopriva il torso pallido di Fabian. Suo fratello respirava emettendo dei sordi rantoli e le sue labbra erano esangui. Teddy strinse una delle sue mani inerti fra le proprie e se la premette sulle labbra, pregando che quel contatto potesse infondere un po' di calore nel suo corpo. Avvertiva la morte dentro di lui.

Kalfer sciolse le bende e storse le labbra. Le ferite avevano un aspetto orrendo: quattro squarci attraversavano la schiena di Fabian da parte a parte. Avevano preso una brutta sfumatura verdastra e puzzavano di carne marcia.

– Non so quanto potrò fare per lui, ma ci proverò. - sussurrò, con un filo di voce. Immaginava già quale sarebbe stato l'esito se avesse tentato di guarire una ferita tanto grave, ma poco gli importava ormai. Vivo o morto, lui era condannato.

Teddy si profuse in una serie di ringraziamenti, stringendogli una manica della felpa. Kalfer lo rassicurò con un sorriso e gli fece cenno di spostarsi affinché potesse avere più spazio per agire.

Pose le mani sulle ferite di Fabian, che ebbe un leggero sussulto, e chiuse gli occhi, concentrandosi sul proprio respiro, che si sincronizzò con quello del malato. Per un istante, furono una cosa sola, poi Kalfer lasciò che la propria energia fluisse dentro di lui, accogliendo in sè il male. In genere il suo corpo riusciva a sopportare quel genere di trattamento, ma quella era una ferita che andava oltre le sue possibilità, e avvertì un sordo dolore alla schiena. Era come se stessero replicando la ferita di Fabian sul suo corpo. Le sue forze scemarono, si sentì risucchiare nell'abisso... poi, un fiotto di energia fluì dentro di lui.

Teddy, pensò, percependo che lui gli aveva messo una mano sul braccio, permettendogli di usare la sua energia. Forse così ce la faremo.

Ad un tratto, avvertì un sospiro. Teddy era caduto al suo fianco, esaurendo le sue forze nel tentativo.

Kalfer avvertì una fitta di panico: se fosse morto, sarebbe stata solo colpa sua. Ma non poteva recidere il flusso di energia. Non ora che c'era quasi. Presto del veleno del demone non sarebbe rimasto nulla nel corpo di Fabian, e lui sarebbe guarito.

Presto... presto...

Fabian aprì gli occhi di scatto, emettendo un singulto. Aveva la sensazione di essersi svegliato da un brutto sogno.. Abbassò lo sguardo e vide che c'era un uomo ai piedi del suo letto, steso a pancia in su. I suoi vestiti erano zuppi di sangue. Il suo sguardo era vacuo, ma, ad un tratto, venne rianimato da un barlume di consapevolezza, come se stesse guardando qualcuno chino su di lui, sebbene non ci fosse nessuno. Fabian ebbe la vaga impressione di scorgere un leggero movimento nell'aria, come il guizzo di una veste.

– Immagino che mi lascerete morire. - sussurrò l'uomo a terra, con un colpo di tosse.

Ascoltò una risposta inudibile, ed eruppe in una risata muta, scuotendo leggermente la testa.

– La solita gentilezza.

Il suo volto si congelò e non si mosse più,.

Sotto lo sguardo incredulo di Fabian, il suo corpo si sbriciolò, come se fosse stato divorato dall'interno da un migliaio di tarme, riducendosi ad un mucchio di cenere. Ricordava quello che era successo ad Erasmus, solo che da esso non uscì alcun mostro, grazie al cielo. Ci fu solo una leggera, quasi impercepibile luce blu, che guizzò un attimo e si spense, inghiottita dall'aria circostante, come un fuoco fatuo.

La Via delle Rune [completa] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora