Capitolo 53: Di nuovo insieme - II

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Fabian e Thanatos li pedinarono a lungo, attenti a non perderli di vista e a non avvicinarsi troppo. Ad un certo punto, Lilith e Gherbert si divisero, andando in due direzioni diverse.

Adesso chi seguiamo? si chiese Fabian, bloccandosi dietro l'angolo.

Non c'era tempo per rispondere a quella domanda. Dovevano scegliere e Fabian pensò fosse meglio seguire Lilith, che sembrava di gran lunga più pericolosa di Gherbert, ma non fecero in tempo ad avviarsi che udirono delle voci gutturali avvicinarsi alle loro spalle.

– Nascondiamoci! - sibilò Thanatos, afferrandolo per il bordo del maglione.

– Ma dobbiamo seguirla...

Se ci scoprono è finita, osservò Aides, con una nota tremula nella voce. Qualunque cosa stesse arrivando, se riusciva a spaventare lui, era meglio evitarla.

Si rintanarono in fondo ad uno dei tunnel, attendendo il passaggio della schiera di demoni. Mentre questi si allontanavano, imboccando la strada presa da Gherbert, Fabian si sporse dal nascondiglio per osservarli. Erano tutti particolarmente grossi e brutti e, fra loro, ne spiccava uno che stava ridendo a squarciagola. Fabian sgranò gli occhi, nel riconoscerlo.

– Bonifax? - si lasciò sfuggire, con un filo di voce.

Sebbene si fosse trattato a malapena di un sussurro, il demone volse di scatto la testa. C'era qualcosa di diverso nel suo sguardo, una scintilla folle che fu sufficiente a fargli comprendere che quello non era più il Bonifax amico di Teddy. Thanatos gli tappò la bocca, tirandolo indietro. Bonifax si guardò attorno aguzzando le orecchie, poi si strinse nelle spalle e rise ad una battuta oscena di uno dei suoi amici, riaggregandosi a loro.

Sei stupido, per caso? gemette Aides, emergendo dall'angolino della sua mente dove si era rifugiato. Quello è Bonifax il Sanguinario. Se ci avesse visti...

– Che cosa gli è successo? - sussurrò Fabian turbato, ignorando il suo commento. - Sembrava diverso.

Thanatos capì a cosa si riferisse e trasse un profondo sospiro.

– I demoni si influenzano a vicenda, e quando sono in gruppo si incattiviscono. Temo che Bonifax, dopo la morte di Teddy, si sia lasciato andare. - mormorò, grave.

– Se sapesse che mio fratello è ancora vivo, potremmo convincerlo ad aiutarci. Farebbe qualsiasi cosa per Teddy.

– Lo escludo.

– Tu non lo conosci. Lui e Teddy erano molto legati, Bonifax era il suo migliore amico.

– Non dire stupidaggini. Hai visto tu stesso la sua espressione: se in lui ci sono stati dei sentimenti diversi dalla rabbia e dalla frenesia di uccidere, sono stati soffocati. Avrà provveduto a debellare i ricordi che aveva di Teddy, in modo che non lo facessero soffrire. I demoni sono maestri in questo.

– Capisco. - sussurrò Fabian, senza riuscire a nascondere la delusione.

Nonostante si fidasse delle parole di Thanatos e lo sguardo di Bonifax l'avesse inquietato parecchio, era ancora restio a credere che il demone avesse eradicato Teddy dal suo cuore dopo dieci anni passati assieme.

– Chi erano quei demoni con lui? - chiese a Thanatos, mentre uscivano dal loro nascondiglio ed imboccavano il tunnel preso dalla figlia di Lucius.

– Non erano comuni demoni. - rispose l'Immortale, con una smorfia – Ma molto peggio.

– Esiste qualcosa di peggio?

– Oh, sì. Ci sono creature molto più spaventose di loro sebbene loro si ostinino ad affermare di detenere il primato. Esseri che abitavano l'universo ancor prima del nostro arrivo e di quello dei compagni di Lucius. Noi li chiamiamo Incubi, e sono l'incarnazione del caos stesso. Sono anche conosciuti come l'Orda.

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