Capitolo 48: Raven - II

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– Lo conosci? - chiese Fabian, aggrottando le sopracciglia, perplesso da quella domanda.

– Sì. - disse Thanatos, seccato da quella domanda. - Avevo promesso che l'avrei protetto, ma non ci sono riuscito. Nutro la convinzione che anche lui si trovi nella dimensione demoniaca.

– Ma davvero? - sospirò Fabian, guardandoli con la coda dell'occhio. - Potrei liberare anche lui, se voi me lo permetteste.

Raven ebbe un sussulto e fissò Thanatos, le lunghe dita delle mani attorcigliate in un nodo inestricabile.

– Ti prego, Thanatos. Salverebbe anche Lauviah. - mormorò, con voce flebile.

Quella reazione a Fabian parve sincera: forse Raven non aveva un cuore di pietra, in fondo.

Thanatos incrociò le braccia sul petto, abbassando il capo. I lunghi capelli corvini gli ricoprirono il volto.

Fabian provò una sensazione di panico. Avrebbe di sicuro rifiutato. Non aveva il coraggio di mettersi in ballo.

– D'accordo. - sbottò l'Immortale, all'improvviso, porgendogli la mano destra. - Vi coprirò, a patto che riportiate Timothy sano e salvo a casa.

Fabian gli strinse la mano, osservandolo attentamente. Ma perché avrebbe dovuto essere disposto a sacrificare ogni cosa per quel ragazzo, quando era stato categorico sul non rischiare per Teddy?

– Lui è l'ultimo dei tuoi rimasto in vita, non è vero? - lo pungolò, freddo.

L'espressione di Thanatos da aggressiva divenne vulnerabile.

– Sì. - ammise, lasciandolo andare. - So che suona molto ipocrita, ma Azrael... cioè Timothy, è molto resistente. E' da poco che non sento più la sua energia, deve trovarsi nella dimensione demoniaca da meno di qualche giorno. Lui è sempre stato bravo a respingere qualsiasi aggressione mentale e credo sia riuscito a tenere lontani i demoni.

– Non direi. - lo interruppe Fabian, inarcando le sopracciglia. - Ha lasciato che un demone si impossessasse di lui. E' stato Timothy ad uccidere Teddy.

Gli occhi di Raven si colmarono di furia e si spostarono su Thanatos, che sembrava a disagio.

– Azrael è stato corrotto dai demoni e tu mi avevi convinto ad abbandonare Lauviah per lo stesso motivo? Come hai potuto mentirmi così? L'avrei lasciato laggiù, se fosse stato necessario. Avrei sacrificato la mia prole per salvare la nostra specie, e tu invece avresti messo sul trono un essere dalla mente instabile? - sussurrò, con un tremito nella voce. Sembrava sul punto di mettersi a piangere, ammesso che gli Immortali avessero dotti lacrimali.

Thanatos fece un passo indietro e, all'improvviso, sembrò molto piccolo nonostante i suoi quattro metri.

– Raven, mi dispiace. Azrael è l'ultimo rimasto e io non so più come si faccia a dare vita a nuove creature. Ho a malapena l'energia necessaria per impedire allo scranno di divorarmi. Ti prego, cerca di capire. Non sono mai stato un bravo creatore. Non quanto te, in ogni caso. - sussurrò, evitando il loro sguardo.

Aveva un'aria così patetica che anche Fabian sentì una stretta al cuore.

Guardò Raven, che aveva un'espressione di ghiaccio, colma di disprezzo.

– Sai quali sono i nostri doveri. Non puoi venirne meno quando ti pare. - sibilò, feroce. - In ogni caso, dobbiamo comunque salvare Azrael, se è l'ultimo rimasto dei tuoi, e ne approfitteremo per recuperare anche Lauviah. Non so se lui sarà ancora in sè quando lo troveremo, e forse non potrà più diventare un Creatore, ma almeno potremo riaverlo fra noi. Sarà lo scranno a decidere, alla fine.

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