Capitolo 61: L'ultima difesa - III

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Quella notte, mentre tutti dormivano e Helios era intento a cullare con gli occhi Zoe, che dormiva con la testa poggiata sulle sue gambe, Teddy ne approfittò per sgattaiolare fuori dal nascondiglio che avevano trovato nelle profondità delle rovine, poco lontano dal salone simile alla sala del Concilio Ristretto.

Raven e Kalfer se n'erano andati e lo stesso valeva per gli altri Immortali. Nessuno si sarebbe accorto della sua scomparsa.

Teddy salì la scala che portava all'aperto e avvertì l'aria fresca della notte sul viso. Si sarebbe consegnato a Lucius e, in cambio, gli avrebbe chiesto di lasciare in vita Raven, così lui sarebbe sopravvissuto e avrebbe potuto creare un nuovo erede. Era l'idea migliore che avesse mai avuto da un po' di tempo a questa parte.

– Dove stai andando? - chiese una voce alle sue spalle.

Teddy restò immobile, sperando che non l'avesse riconosciuto.

– Lauviah, ti avevo detto di restare al sicuro con gli altri. - disse Raven con rimprovero, afferrandolo per un braccio.

Lo pilotò verso la scala, ma Teddy si sottrasse alla sua presa con uno strattone.

– Non voglio stare con gli altri. - ringhiò, mentre una rabbia di proporzioni gigantesche si impadroniva di lui, investendolo come un'onda. - Tu pensi che io sia inutile e mi hai relegato nelle retrovie, ma non ti permetterò di affrontare Lucius da solo. Quel demone ti ammazzerà e... e...

Teddy non sapeva più come continuare. Gli sarebbe piaciuto afferrare Raven e scrollarlo finché non avesse cambiato idea.

– Io non ho mai pensato che tu fossi inutile.- mormorò il Creatore, come se gli avesse letto nel pensiero. - Ti ho relegato nelle retrovie, come dici tu, perché ti voglio troppo bene per vederti morire.

Quelle parole andarono dritte al cuore di Teddy, che restò attonito a fissare il punto in cui credeva si trovasse Raven.

– Come? - esalò, con un filo di voce.

– All'inizio credevo anche io che lo scranno avesse commesso un errore, scegliendoti. - fece lui, prendendolo per mano e conducendolo sul bordo del muretto dov'era stato seduto fino a poco fa.

– Ma poi, dopo averti conosciuto meglio, ho realizzato quanto fossi simile a me da giovane. - mormorò il Creatore, continuando a stringergli una mano. - Eppure sei anche diverso. Sei migliore di me, sotto certi aspetti, più aperto mentalmente.

– Ma che dici... sei così saldo e sicuro di te. - riuscì a balbettare Teddy, consapevole di non star facendo una bella figura con i suoi farfugliamenti. - Avresti dovuto scegliere Yalel. Lui era intelligente, forte, magnanimo. Io, ogni volta che cerco di fare qualcosa di buono, combino disastri e ti metto in imbarazzo. Se solo potessi creare un nuovo erede, allora...

Raven scoppiò a ridere, scuotendo la testa.

– Io non voglio un nuovo erede. Il mio unico possibile successore sei tu e tu soltanto. - disse, accarezzandogli benevolmente la testa.

– Ma perché? - gemette Teddy, esasperato. - Non ho niente di speciale, niente!

Raven si alzò in piedi e si mise davanti a lui, osservandolo come se lo stesse giudicando.

– In effetti è vero. Sei un disastro. - disse, in tono completamente diverso, freddo e severo. - Come ho fatto a non pensarci prima?

Teddy si sentì confuso da quel repentino cambiamento, ma non osò rispondere.

– Per me non sarebbe un problema creare un nuovo erede. - continuò il Creatore, sovrappensiero. - Tuttavia, per crearne uno nuovo, dovrei distruggere quello già esistente. Capisci questo cosa significa?

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