Capitolo 21

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Non lo guardai nemmeno in faccia, mi alzai e scappai via.

Perché l'aveva fatto?

Pensava forse che fossi una ragazza facile?

Magari puntava a portarmi a letto.

Stupidi maschi, quanto li odiavo.

Corsi al piano di sopra e iniziai a percorrere velocemente i corridoio, volevo chiudermi al bagno e restare lì. Correvo senza guardare né avanti né indietro, così senza volerlo andai a sbattere contro qualcuno.

Alzai gli occhi sulla figura che mi ostacolava e riconobbi subito lo sguardo nei suoi occhi. Era Jimin.

Ci mancava solo lui.

Quello scemo sicuramente guardandomi in quello stato si sarebbe messo a ridere. Almeno era quello che mi aspettavo.

Invece no.

Mi scrutò perplesso mentre con gli occhi lucidi cercavo di trattenere le lacrime. Non sorrise, non accennò nessun ghigno e non mi prese in giro.

Posò semplicemente una mano sulle mie labbra.

Quando la rialzò vidi anch'io che sulla punta del suo dito c'era del sangue.

Oh cavolo.

Le nostre espressioni cambiarono contemporaneamente.

La mia era preoccupata, la sua infuriata.

Mentre cercava di trattenere la rabbia gli passai accanto sperando di riuscire ad evitare le sue domande, ma come previsto lui mi prese per un polso bloccandomi.

"Chi è stato?" Disse con una calma inquietante.

Il mio silenzio lo fece innervosire ancora di più.

"CHI È STATO?" Chiese nuovamente digrignando i denti.

Non glielo avrei detto, poco ma sicuro.

In quel momento sentimmo i passi di qualcuno salire le scale. Ci girammo entrambi.

V ci fissava mordendosi il labbro per la nervosità e io sperai con tutta me stessa che non avrebbe aperto bocca. Ero arrabbiata con lui, ma non volevo avere problemi. Fece per dire qualcosa ma io scossi la testa senza farmi notare da Jimin che ancora mi teneva la mano.

Non potevo crederci.

Living with BTSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora