Capitolo 30

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Suga non mi parlava piú, V non lo volevo nemmeno vedere e Jimin mi aveva rubato il telefono.

Dovevo escogitare un piano per riprendermi il cellulare.

Scesi qualche scalino e mi affacciai per controllare se lo scemo stesse ancora sdraiato sul divano. Era lì, nella stessa posizione in cui l'avevo lasciato, solo che stava dormendo.

Okay, era l'occasione perfetta.

C'erano cose che nessuno poteva leggere in quell'aggeggio, ma ne valeva davvero la pena?

Sgattaiolai lentamente per il soggiorno avvicinandomi a lui, allungai una mano verso i boxer, e mi bloccai.

Non volevo farlo.

Ma dovevo.

Avvicinai le dita ancora di più distogliendo lo sguardo imbarazzata.

Poi sentii subito il tocco della sua mano bloccare la mia. Mi girai verso di lui, evidentemente sveglio.

"Un altro millimetro più in là e ti salto addosso." Disse rimproverandomi con uno sguardo d'intesa.

Io indietreggiai spaventata.

"ERI SVEGLIO?!" Esclamai arrossendo velocemente.

Lui in tutta risposta infilò una mano dietro la schiena e mi allungò il sacro telefono.

"Non stava nemmeno più dentro ai boxer!" Urlai afferrandolo schifata tra il pollice e l'indice.

Feci per girarmi e andarmene offesa quando Jimin mi afferrò per un polso.

"Chi è Federico?" Domandò freddamente cambiando argomento.

Ci rimasi di sasso. Come aveva osato leggere le chat con Federico? Cercai di liberarmi dalla sua stretta che intanto diventava sempre più ferrea.

"Dimmelo." Insistette.

"Non sono affari tuoi." Sussurrai abbassando lo sguardo.

"È il tuo ragazzo?" Chiese ancora.

"Si." Affermai decisa.

Il mio cuore martellava sempre più veloce nel mio petto, le lacrime minacciarono di scendere e una bruttissima sensazione di vuoto mi stavano avvolgendo. Cos'era questa infinita tristezza?

Living with BTSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora