Capitolo 56

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I miei occhi assunsero un'improvvisa lucidità.

Rimasi ferma a contemplare la foto per qualche istante e poi rimisi tutto a posto mentre la rabbia mi tormentava insistente.

Avevo torto. Non mi stavo affezionando, e non avrei assolutamente permesso a quel tizio di sfiorarmi di nuovo.

mai più.

La mattina dopo mi svegliai con una lentezza incredibile. Jimin ancora dormiva, come d'altronde tutti gli altri. Eccetto Suga, il suo letto era vuoto.

Questa sarebbe stata l'occasione perfetta.

Scesi velocemente le scale e lo trovai esattamente dove mi ero aspettata. Stava facendo colazione. Appena mi vide fece un cenno di saluto e continuò a bere indifferentemente dalla sua tazza.

"Buongiorno." risposi alquanto imbarazzata.

Mi preparai un cappuccino e lo raggiunsi cercando di calmarmi, dovevo solo trovare il modo di parlare di quello che stavo provando senza fargli male.

"Posso sedermi accanto a te?" chiesi sorridendo maldestra.

"Se proprio devi." disse con freddezza.

Senza dire nulla mi sedetti e iniziai a scrutarlo curiosa. Mi odiava proprio così tanto?

"Volevo..." iniziai io decisa.

"Lo so che Jungkook era sonnambulo." mi interrupe continuando a sorseggiare la sostanza senza guardarmi.

"Ma allora...?" 

"Non serve che tu mi dia spegazioni, vai da lui." continuò lui fissando il tavolo.

A quell'affermazione seguii un momento di silezio. Sapevo esattamente chi intendeva.

Ad un certo punto le immagini dell'altra notte mi tornarono in mente. Osservai Suga stringendo i pugni in una stretta ferrea e mi morsi il labbro inferiore.

"Non ho nessun interesse nei confronti di Jimin." puntualizzai io facendo girare di scatto Suga.

"Sì invece, e smettila di nasconderlo a te stessa." Esclamò subito evidentemente arrabbiato.

Mi alzai ancora più furiosa di lui e mi voltai intenta a lasciare la stanza.

Ma subito dopo mi bloccai inibita.

Non ci potevo credere.

Jimin.

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