Capitolo 34

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non feci nemmeno in tempo a pararmi davanti a lui che Federico corse su per le scale e diede un pugno dritto in faccia a V.

Io spalancai la bocca dallo stupore.

Jimin fece altrettanto e mi guardò sbalordito.

"Federico!" Esclamai correndo verso di lui.

Lo presi per un braccio e lo strattonai via da V. Quando mi accorsi di aver urlato il suo nome ad alta voce mi girai per controllare le reazioni degli altri.

Suga ci scrutava cupo dal divano e per la prima volta mostrò un falso sguardo d'indifferenza.

Jimin invece si avviò verso di noi con di sicuro le peggio intenzioni.

"Fermo." Dissi bloccandolo.

Cosa stavo facendo?

Una mano teneva ben stretto il braccio di Federico per allontanarlo da V, l'altra era poggiata sul petto di Jimin per allontanarlo da Federico.

Che situazione ridicola. E tutto questo per me?

"V vai di sopra, Jimin torna al tuo posto." Cambiai lingua e mi rivolsi al mio ragazzo. "tu tornatene a casa"

Lui incrociò le braccia al petto studiandomi in modo altezzoso.

"Io non ti lascio da sola con questi tizi." Affermò ferreo.

Ero esausta. Non avrei mai trovato una soluzione a questo casino, se non ci fosse stato Suga. Mi voltai verso di lui e gli sorrisi un po' imbarazzata.

"Dimmi, è un problema se rimane qui?" Chiesi indicando Federico.

Lui prima mi guardò contrario, poi cambiò espressione e si alzò dal divano sospirando.

"Dobbiamo parlare con il manager, per oggi fallo restare. Non possiamo buttarlo per strada." Concluse serio.

Come avrei fatto senza di lui?

Jimin non si era mosso di un millimetro, ma quando sentii la nostra piccola conversazione mi saltò praticamente addosso.

"NON VOGLIO QUESTO DEFICENTE PER CASA." Urlò lui come un bambino.

"togliti."

Quanti problemi dovevo avere nella vita?!

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