Capitolo 37

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Jimin si precipitò su Federico e iniziò a prenderlo a pugni.
Suga gli corse subito dietro cercando di spostarlo da lui mentre V veniva verso di me.

Io ero seduta sul materasso e guardavo la scena a bocca aperta. V si avvicinò sempre di più al letto, poi si inginocchió accanto a me esaminandomi sconcertato.

"Non dovresti farti toccare da un tizio del genere. Mai più." affermò scrutando il mio volto. "Andiamo."

Mi prese la mano e mi fece alzare in piedi.
Io mi bloccai cercando di capire le sue intenzioni.

"Cosa vuoi fare?" chiesi confusa.

"Ti porta in camera nostra." si intromise Jimin ancora con il fiatone.

Doveva smettersela di sfogare la rabbia picchiando la gente.

Federico si alzò in piedi toccandosi la testa per il dolore.

"MI SPIEGHI COSA VOGLIONO QUESTI TIZI?!" domandò scansando la mia mano da quella di V, che lo guardò malissimo.

Jimin sospirò esausto e lo spintonó via mettendosi davanti a lui.

"Se non chiude quella fogna lo meno davvero." disse con disgusto.

"Dormiremo tutti in una stanza." dichiarò suga guardando a terra. "Così non ci saranno altri problemi."

Alla fine Federico accettò la cosa, ma Jimin si mise tra me e lui per evitare altri "stupri", come li chiamava lui.

Nel mezzo della notte io ero ancora sveglia. Non riuscivo a dormire. Tutti questi avvenimenti mi facevano venire il mal di testa. Anche se ero felice che quei tre fossero venuti ad intromettersi.

Scansai le coperte avvicinando le ginocchia al mio petto e sbuffai.

Poi posai il mio sguardo sulla finestra semiaperta. C'era la luna piena e il cielo era completamente scoperto, le stelle splendevano una ad una.

Che spettacolo.

Quando mi girai a guardare Jimin quasi non caddi a terra dallo spavento.

Era sdraiato con il volto verso di me e le coperte che coprivano persino il naso. Avrei pensato che stesse dormendo se non fosse stato per i suoi occhi.
Aperti.
A fissarmi curiosi.

Inquietante.

Quando vide la mia faccia spavenata trattenne una risata per non svegliare gli altri.
Che scemo.

"Ma... Che cavolo, fai paura!" sussurrai ridendo.

"Sei bellissima." sussurro lui diventando improvvisamente serio.

Io spalancai gli occhi per l'affermazione improvvisa e arrossii.

Ma che stava dicendo?

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