Capitolo 48

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"Cosa vuoi?" domandai io nervosa.

"Sei stata cattiva." dichiarò lui sorridendo.

"Che...?"

Non mi fece nemmeno parlare che si avvicinò al mio volto.

"Hai fatto la cattiva. Ora dovrò punirti." sussurró lui serio.

Non feci in tempo a scasarlo che sentii qualcosa di caldo e umido sfiorarmi il collo.

Ero incosapevole di quello che stava succedendo finché il tocco non diventò più intenso.

Quando capii che stava cercando di farmi un succhiotto lo spintonai via da me con uno schiaffo sulla sua fronte.

Aveva l'espressione divertita di sempre.

"Almeno fammi finire." mi prese in giro lui.

"Sei un deficente! Mi fai schifo!" esclamai io arrossendo.

"Come no." affermò lui accompagnato da un evidente ghigno.

"Dov'è Suga?" chiesi ripensando ai fatti precedenti.

Lui reagì subito male e mi squadró in modo altezzoso.

"È stato qui fino a poco fa e poi è andato con gli altri a prendere Jin." disse distogliendo lo sguardo.

"Jin?" ripetei subito perplessa.

"Già, oggi torna." rispose indifferente.

Io balzai in piedi e iniziai a saltellare per la stanza allegra.

"Dobbiamo festeggiare! Raggiungiamoli!!!" esclamai felice.

Lui mi venne subito in contro e mi prese in braccio buttandomi sul letto.

"Noi restiamo qua, scema." spiegò ridendo.

Io misi il broncio e sparii completamente sotto le coperte facendo finta di piangere.

Jimin prese un angolo delle lenzuola e le buttò a terra facendomi sentire fin troppo scoperta.

"Comunque," continuò lui in modo perverso. "Dovrai farmi da schiava per una settimana."

Quella frase mi lasciò di stucco.

"Sì, convinto tu." cercai di non dare peso alle sue parole.

"Sei obbligata, se non vuoi che gli altri sentano questo." disse provocandomi.

Mi voltai di scatto verso di lui.

Appena sentii l'audio quasi non gli strappai il telefono dalle mani.

COME AVEVA FATTO?

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