Capitolo 51

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E senza fiatare iniziai a seguire Jimin, anche se controvoglia.

Iniziammo la giornata facendo colazione. Lui parlava e mi raccontava di tutto mentre io ascoltavo annoiata.

Mi usava come serva, proprio come avevo intuito. Gli preparai la colazione, gli cucinai il pranzo, la cena, giocai alla Wii con lui e così via.

In fondo ci stavamo divertendo, nulla di così devastante.

Era ormai sera e stavamo ancora giocando alla Wii.
I bangtan avevano lavorato tutto il giorno ed un po' mi sentivo in colpa. In quel momento stavano componendo alcuni pezzi per il loro nuovo album, e tutto questo senza noi due al loro fianco.

Persi di nuovo la partita.

Non riuscivo proprio a vincere contro di lui.

Buttai il telecomando sul divano e incrociai le braccia al petto furiosa.

"Basta, non ce la faccio più!" esclamai sbuffando.

"Non ti piace perdere, eh?" disse divertito Jimin.

"Per niente, problemi?" chiesi nervosa.

"No, affatto. Questo tuo lato ti rende ancora più sexy del solito."

A quest'affermazione si lecco le labbra e mi scrutó sogghignando.

Io lo rimproverai con lo sguardo e gli diedi uno schiaffetto in fronte.

"Non ricominciare." dichiarai sospirando.

"Non devi menare il tuo padrone." spiegò lui scandendo le parole in modo perverso.

"Non sei il mio padrone, scemo." precisai perplessa.

"Non contraddirmi. Tu sei la mia schiava, io sono il tuo padrone." abbassò sempre di più la voce avvicinandosi lentamente al mio corpo.

Io lo bloccai bruscamente con una mano.

"Cosa credi di fare?!" gridai stupita.

"È colpa tua se mi hai fatto eccitare." si lamentó rimettendosi a sedere.

"Hai fatto tutto da solo." affermai stufata.

"Sai una cosa?" aggiunse lui come se avesse avuto un improvvisa illuminazone. "Ti ordino di stare ferma."

"Eh?" sbottai confusa. "Ehm... Okay?"

Cosa stava dicendo?

Quando si avvicinò nuovamente verso di me capii: non poteva chiedermi cose perverse, ma poteva farle se io fossi stata ferma.

Si avvicinò talmente tanto da poggiare una gamba sopra alla mia facendo sfiorare le sue labbra e il mio collo.

Una marea di brividi mi percorse la schiena.

Living with BTSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora