Capitolo 12

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In quei giorni mi ero messa a lavorare molto, avevo creato quasi tutti gli outfit per fire e a dirla tutta stavano venendo davvero bene.

I bangtan erano andati avanti con le prove nonostante la mancanza di jin e tutto andava a gonfie vele.

Tranne con Jimin, ovvio.

Stava sempre lì a guardarmi con la faccia di un pervertito che sta escogitando un piano per stuprarti. E invece l'unica cosa che sapeva escogitare erano stupidi scherzi che, potevano sembrare sciocchezze, ma erano davvero malvagi.

Mi aveva spalmato una sostanza strana dentro alle scarpe che tutt'ora non riconoscevo, aveva riempito la boccetta di shampoo con una crema per piedi e mi aveva sporcato il letto di ketchup raccontando a tutti che avevo il ciclo.

Alla fine mi aveva regalato un pacchetto di Tampax.

Ormai stavo alla larga da Jimin il più possibile, adoravo invece passare del tempo con Suga e mi divertivo un mondo con V. Solo che la mia vita era costantemente pervasa dalla paura dei giochetti dello scemo e piano piano mi stava andando sui nervi.

La mia valigia era tornata a suo posto, però non mi ero accorta che lui ci avesse frugato dentro. Quella mattina stavo cercando una semplice maglietta da poter metter durante i loro allenamenti, quando la trovai automaticamente la buttai sul letto alzandomi innervosita.

Non era una maglietta molto importante, non me ne importava più di tanto, ma quella era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso.

Jimin aveva usato un pennarello rosso per scrivere sul suo retro.

"JIMIN'S BITCH, DON'T TOUCH PLEASE."

Living with BTSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora