The Dark Side Of The Moon|| Remus Lupin (COMPLETA)

Nine

I miei tre migliori amici ed io entrammo nell'aula per primi e ci sedemmo in un banco con quattro posti nella seconda fila accanto alla finestra ed iniziammo a tirare fuori le piume per scrivere, l'inchiostro, il libro e le pergamene.
"Buongiorno ragazzi." Ci salutò Remus con il suo solito tono cortese.
I miei tre amici risposero al saluto, mentre io finsi di essere molto occupata nel ripassare le poche pagine che Remus ci aveva assegnato per quella mattina. Percepii con chiarezza il suo sguardo indugiare su di me, e la conferma arrivò poco dopo, quando Hermione si schiarí rumorosamente la gola. Mi costrinsi a non cedere, e continuai imperterrita a mantenere gli occhi sul libro di testo, leggendo le parole e dimenticandole subito dopo. La classe intanto si era riempita di studenti Grifondoro e Serpeverde, che prendevano posto parlando animatamente tra loro, e spostavano rumorosamente le sedie per sedervisi sopra.
"Dov'è adesso?" Chiesi a bassa voce alla mia migliore amica.
"É voltato verso la cattedra, puoi smettere di far finta di leggere." Rispose lei ridacchiando.
Alzai lo sguardo, e in quel momento anche Remus si voltò verso la classe.
"Molto bene, vedo che siete tutti presenti." Esordì lui passando in rassegna i nostri volti, e quando si soffermó sul mio, feci molta attenzione a non incrociare il suo sguardo nel modo più disinvolto possibile.
"Tirate fuori i temi che vi avevo assegnato la settimana scorsa per favore, ci darò un'occhiata adesso alla svelta." Disse Lupin, iniziando a passare tra i banchi. In un momento di debolezza cedetti, e mi concessi di guardare almeno una volta nella sua direzione. Portava gli stessi vestiti eleganti e semplici del solito, e soprattutto aveva stampato sul volto quel sorriso cortese che non permetteva a nessuno di capire quali fossero i suoi veri sentimenti.
Neville gli porse con mani tremanti il suo tema e Remus lo lesse brevemente, per poi dire "Molto bene, Neville. Mi piace molto il modo in cui lo hai sviluppato."
Neville sorrise debolmente e riprese il suo lavoro con le guance color porpora.
Remus controlló brevemente tutti i temi della prima fila, per poi passare alla seconda e avvicinarsi al nostro banco. Harry gli porse il suo tema fiducioso, e convinto che fosse fatto bene, dato che l'avevamo fatto tutti e quattro insieme.
"É davvero un ottimo lavoro Harry, bravo." Si complimentó l'uomo.
"Grazie professore, io, Hermione, Ron e Sophia abbiamo lavorato insieme." Ammise Harry, troppo sincero e modesto per prendersi il merito di qualcosa che non aveva fatto lui.
Dopo il tema di Harry, Remus controlló quelli di Ron e di Hermione, e si complimentó con entrambi per l'accuratezza delle ricerche e la stesura delle informazioni, e quando ebbe finito, si avvicinò al mio banco e chiese con una nota di divertimento nella voce "Potrei vedere il suo tema, signorina Hayden?"
L'ironia nel suo tono mi fece venire i nervi, e per un momento fui tentata di guardarlo negli occhi e cancellargli quel sorrisetto sfacciatamente educato che non lo abbandonava mai, ma mi controllai, e dissi solamente "Certo." E gli porsi il tema senza degnarlo di uno sguardo.
Remus lo prese, ed iniziò a leggere attentamente le due pergamene che avevo scritto accuratamente sull'argomento dell'Occulomanzia. Impiegó più tempo di quanto avesse fatto con gli altri, e non potei fare a meno di sperare che fosse soddisfatto del mio lavoro. Anche se non ricambiava i miei sentimenti, la sua appravazione come insegnante contava molto per me, anche se probabilmente non lo avrei mai ammesso.
"Questo tema non é stato svolto in modo soddisfacente, signorina Hayden." Disse lui ad un tratto, con tono impassibile. Infrangendo la promessa che avevo fatto a me stessa, alzai lo guardo e i miei occhi incontrarono i suoi. Fui pervasa da un misto di delusione e tristezza, nessun insegnante aveva mai detto che i miei compiti erano stati svolti in modo insufficiente.
"I contenuti sono scarsi e sviluppati in modo approssimativo e solo in parte, mi dispiace, probabilmente non eri sufficientemente concentrata." Continuò lui risoluto, puntando i suoi occhi nei miei.
"Ma non é possibile!" Intervenne Hermione "Sophia ed io abbiamo fatto praticamente lo stesso lavoro, non può essere."
"Signorina Granger." La interruppe con gentilezza lui "Ho sempre avuto stima della sua intelligenza e del suo impegno scolastico, ma sono anche sicuro del fatto che non é ancora a conoscenza dei metodi di valutazione di noi insegnati. Confido quindi che capisca che se dico che il lavoro della signorina Hayden non é svolto in maniera corretta, allora vuol dire che é così." Rispose lui, con tono che non ammetteva repliche, ma senza mai essere rude. In quel momento suonò la campanella, e tutti gli studenti iniziarono a radunare il proprio materiale sparso sui banchi e a riporlo nelle proprie borse per recarsi a pranzo.
"Ragazzi, per la prossima volta ripassate il capitolo uno e fatene il riassunto, voglio almeno un foglio di pergamena scritto interamente, arrivederci." Disse rivolto agli alunni, per poi avviarsi verso la sua cattedra.
Io rimasi immobile per alcuni secondi a fissare il mio tema, non riuscivo ancora a capacitarmi di quello che era appena successo.
"Non aveva il diritto di dire così." Disse Ron, cercando di chiudere la sua boccetta di inchiostro sporcandosi un dito.
"Già, e poi per che cosa? Sa benissimo anche lui che il tuo tema é perfetto, l'ha fatto solo per umiliarti." Disse arrabbiata Hermione, mettendosi a tracolla la borsa nera.
"Non preoccupatevi ragazzi, sono sicura che se ha detto così avrà avuto le sue ragioni." Dissi, cercando disperatamente di ricacciare indietro le lacrime che pulsavano dietro alle palpebre.
"Signorina Hayden." Disse Remus, voltandosi verso di me e facendo incrociare i nostri occhi "La aspetto stasera alle sette e mezza nel mio ufficio, mi aiuterà a correggere alcuni compiti dei ragazzi del primo anno." Concluse con tono pacato e tranquillo.
Io sgranai gli occhi "É una punizione?" Chiesi con voce incrinata.
A quel punto il suo sorriso si allargò "La chiami pure come preferisce, l'importante è che arrivi puntuale."