Fifty-six

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La sveglia suonò qualche ora dopo per l'inizio delle lezioni mattutine, le ultime di quella settimana. Cercai di stamparmi in faccia un sorriso quando Hermione, stiracchiandosi rumorosamente, mi disse "Buongiorno, hai dormito bene?"
"Molto in effetti, e tu?" Deglutii saliva acida sperando con tutte le forze che non si accorgesse che mentivo. Il suo sguardo si posò immediatamente sul mio viso, esaminandolo.
"Un altro dei tuoi incubi?" Mi chiese comprensiva, alzandosi dal letto ed infilandosi la giacca da camera. Valutai per qualche istante cosa dirle, poi mi morsi il labbro e mi passai una mano tra i capelli.
"Io...devo dirti una cosa." Balbettai, tirando le ginocchia al petto e circondandole con le braccia. Hermione lanciò un'occhiata alla sveglia sul comodino, poi si sedette sul bordo del mio letto e disse "Salteremo la colazione, questo è più importante."
"No no, non è così importante, possiamo parlare dopo le lezioni." Protestai debolmente, non volevo che Hermione saltasse la colazione per colpa mia.
"Sì che è importante. Appena ho visto la tua faccia stamattina ho capito che lo era, e se guardo le tue occhiaie mi sembra di essere tornate indietro di un mese. Riguarda lui scommetto." Asserí, prendendomi una mano tra le sue. Annuii, bagnandomi convulsamente le labbra screpolate con la lingua "Stanotte...è venuto a farmi visita il patronus di Remus."
Hermiome si coprì la bocca con le mani e spalancó gli occhi, pregandomi di continuare.
"Lui ha detto che ha ucciso Grayback e che sarà presto di ritorno a Londra...e mi ha chiesto di vederlo."
Lei si passò una mano tra le onde castane con espressione di sgomento, poi annuì con rassegnazione "Scommetto che hai accettato." Asserí solamente.
Non ci fu risposta da parte mia.
Lei annuí di nuovo "Quando?"
"Domani sera."
Seguì un silenzio carico di tensione in cui nessuna delle due disse niente, ma poi Hermione scosse la testa.
"Non ci posso credere Sophia. Quell'uomo ti ha quasi uccisa, sei diventata talmente magra che quasi ti si vedono le costole e per colpa sua non riesci neanche più a studiare, e adesso che è tornato tu cadi di nuovo e volontariamente tra le sue braccia? È assurdo."
Il suo tono di voce era controllato, ma pieno di risentimento malcelato. Sentii le lacrime lottare per scendere. La complicità e l'appoggio della mia migliore amica avevano sempre significato tantissimo per me.
"Io voglio solo rivederlo, anche se dovesse essere l'ultima vol..."
"Non sarà mai l'ultima volta Sophia! Perché tu sei solo una bambina innamorata e lui è un pazzo!" S'infervoró lei, alzando la voce.
"Hermione, Remus ha ucciso Grayback! L'ha ucciso per noi, perché sapeva che quel mostro non ci avrebbe mai lasciati in pace!"
Lei si alzò bruscamente dal letto "Vedo che ti è bastato solo sentire la sua voce per farti regredire di nuovo. Hai fatto la tua scelta, la rispetto, ma non chiedermi di entrare di nuovo in questa storia. Questa volta stai sbagliando di tua spontanea volontà, e per quanto ti voglia bene e mi faccia male vederti in questo stato, non voglio saperne più niente, mi dispiace." E così dicendo, prese i suoi vestiti ed uscì dalla stanza. Probabilmente sarebbe andata a farsi la doccia in camera di Ginny. Le parole di Hermione mi ferirono molto, ma non potei biasimarla. Era stata lei, più di ogni altra persona a starmi vicino in quel periodo, e probabilmente adesso si sentiva tradita e come se le stessi mancando di rispetto. Mi feci una doccia calda e mi infilai l'uniforme pulita e il gilet di cotone con i polsini rosso e oro. Le temperature erano salite notevolmente e, mentre attraversavo il grande portico colonnato che conduceva all'aula di Trasfigurazione, vidi attraverso le grandi bifore il prato verde pallido coperto di brina, con i piccoli steli appena nati che si piegavano sotto a una pioggerella sottile. La mattinata passò tranquilla, anche se Hermione iniziò ad evitarmi visibilmente. Infatti a lezione non si sedette tra me ed Harry, come al solito, ma si sistemó accanto alle gemelle Patil, al primo banco vicino alla finestra. La McGranitt inizió a spiegare l'argomento del giorno, e quando Harry e Ron mi chiesero se sapessi il motivo dell'allontanamento di Hermione, mentii dicendo che non ne avevo idea.
Sapevo che se avessi detto la verità avrei dovuto dire loro che Remus stava tornando, ed inoltre avevo una paura tremenda di perdere anche Harry e Ron.
Dopo Trasfigurazione ci furono doppie pozioni con Lumacorno, il quale, dopo il mio calo nella sua materia, aveva smesso di invitarmi ai suoi festini privati. Non che la cosa mi dispiacesse, anzi, forse quello fu l'unico aspetto positivo di quella orribile situazione. L'ultima lezione prima della tanto attesa ora di pranzo fu Aritmanzia, in cui Hermione ed io ci sedemmo negli angoli opposti della piccola aula, lanciandoci occhiate furtive di tanto in tanto. Hermione ed io avevamo litigato pochissime volte nel corso di quei sei anni, di cui principalmente a causa dei nostri voti, ma poi tutto si era risolto in pochissimo tempo. Mi sentivo vuota senza Hermione, e sperai che anche per lei fosse così, almeno un po'. Quando suonò la campana che segnava l'ora di pranzo, tutti si precipitarono fuori dall'aula, mentre la professoressa Babbling stava ancora dettando i compiti per la volta successiva. Io ed Hermione fummo le uniche a rimanere fino alla fine, dopodiché rimettemmo i nostri libri nelle borse ed uscimmo dall'aula, senza dirci una parola.
Percorremmo insieme, ma a distanza, un pezzo di corridoio, fino a quando lei proseguì in direzione della Sala Grande ed io presi la scala che portava alla biblioteca.
"Sophia?" La sua voce mi fece fermare non appena ebbi messo un piede sul primo gradino.
"Si?" Mi voltai.
"Non vieni a pranzo?" Mi chiese, alquanto imbarazzata.
"No, non ho fame grazie, vado in biblioteca." Lei osservò per un istante il mio cardigan leggermente largo, che prima seguiva perfettamente le forme del mio corpo, e per un istante fui certa che avrebbe iniziato a ricordarmi quanto fossi dimagrita e da quanto non mangiavo. Invece disse solamente "D'accordo." E si voltò, tornando a camminare a passo svelto verso la Sala Grande.
Sospirai e salii la scala di marmo, fino a quando questa, invece di rimanere ferma per condurmi al quarto piano, si mosse lentamente facendo un semicerchio ed unendosi ad un altra scala, che portava al sesto piano.
Sospirai, irritata, e mi ricordai che al mio primo anno avevo trovato decisamente divertente il fatto che le scale cambiassero a loro piacimento. Quei tempi mi sembravano lontanissimi ormai.
Chissà cosa avrebbe pensato la me del primo anno, se mi avesse vista in quello stato.
Sarebbe stata fiera di me, nonostante tutto? O le avrei fatto pena, ed avrebbe fatto di tutto pur di cambiare il proprio destino?
Scossi la testa scacciando quel pensiero, ed iniziai con rassegnazione a salire la lunga scala che si era appena formata, con l'idea di arrivare davanti al corridoio che portava all'infermeria e di infilarmi nel passaggio collegato alla biblioteca, nascosto dall'arazzo di un famoso medimago, che avevo scoperto al terzo anno grazie ai gemelli Weasley.
Non appena fui arrivata nel corridoio, iniziai a camminare in direzione dell'infermeria, ma, mano a mano che mi feci più vicina, sentii delle voci oltre la pesante porta di quercia. La curiosità mi spinse ad accostare l'orecchio alla serratura per sentire meglio. Due persone stavano discutendo là dentro, un uomo e una donna. Mi concentrai per capire le loro parole.
"Professore parli piano ed esca di qui, ci sono dei malati che devono riposare!" La voce di Mamada Chips giunse attuita, ma perfettamente udibile alle mie orecchie.
"Mi dia la risposta a quello che le ho chiesto e lascerò l'infermeria immediatamente."
Spalancai gli occhi, mentre improvvisamente le mie gambe si fecero talmente molli che dovetti appoggiarmi alla porta per non cadere.
La terra sembrò svanire sotto ai miei piedi e il cuore prese a battere freneticamente nel mio petto, mentre le mie viscere avevano iniziato a contorcersi dolorosamente.
Mi coprii con forza la bocca con una mano per non gridare.
Una goccia di sudore gelido corse lungo la mia schiena, mentre la mia pelle scottava.

The Dark Side Of The Moon|| Remus Lupin (COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora