Epilogo

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Dodici anni dopo

"E così, dopo averle chiesto di sposarla, il principe e la principessa lasciarono il loro castello sulla collina e andarono a vivere in una graziosa casetta al limitare del bosco, dove vissero per sempre felici e contenti con i loro bambini e tutti i piccoli animali della foresta."
Terminai il mio racconto con un sorriso.
I bambini mi guardarono con espressioni diverse.
"È già finita?" Chiese Selene, incrociando le braccia al petto e mettendo il broncio. Remus diceva sempre che mi assomigliava come una goccia d'acqua.
"Raccontacene un'altra mamma!" Chiese Alexander, tirandosi su a sedere. Gli occhi color ambra luccicarono curiosi.
Dalla sua culla colorata, la piccola Belle agitava i pugnetti per aria e ridacchiava, del tutto ignara di ciò che accadeva intorno a lei.
Mi chinai e la presi in braccio, stringendola al cuore, mentre la piccola mi afferrava dolcemente una ciocca di capelli.
"Sì, ma una avventurosa stavolta, non una di quelle lagne che piacciono tanto a Selene!" Commentò Jacques con fervore, iniziando a saltare sul letto matrimoniale.
"Jacques mettiti sotto le coperte." Lo ammonii dolcemente. Il maggiore, con riluttanza obbedí.
Mi sedetti sul bordo del letto con Belle tra le braccia e rimboccai le coperte ai bambini.
"Mamma?"
"Sì tesoro?"
"Perché non ci prendi più in braccio come quando eravamo piccoli?" Chiese Selene sbadigliando, i capelli neri e ricci erano sparpagliati sul cuscino.
"La mamma sta già portando in braccio troppi bambini in questo momento."
Sia io che i piccoli ci voltammo in direzione della porta.
Remus, in camicia e pantaloni era appena entrato dalla porta.
Sorrisi mentre mi si avvicinava e mi accarezzava amorevolmente il pancione.
"Pa-pa." Belle sorrise, mettendo in mostra i suoi due bei dentini e tendendo le braccine verso Remus.
"Oh buonasera principessina." Remus la prese in braccio e la piccola rise.
"È incredibile che abbia imparato prima a dire papà che mamma." Borbottai, mentre Selene e Alexander si sedevano sulle mie ginocchia. Lasciai un bacio sulla fronte di entrambi.
Jacques si arrampicó sulle gambe di Remus. Nostro figlio maggiore aveva sempre avuto un'intesa speciale con il suo papà, erano quasi come migliori amici.
"Papà papà, sai che mamma ci ha raccontato la storia del principe e della principessa?" Disse Alexander.
"Quella in cui i due innamorati vanno a vivere nella casetta nel bosco?" Si informò Remus, guardandomi di sottecchi e sorridendo.
"Sì, è la mia preferita!" Esclamò Selene, posando la testa nell'incavo della mia spalla.
"Anche la mia." Ribatté Remus, accarezzandole la guancia, e lanciandomi uno sguardo complice.
"Papà tu e mamma siete innamorati?" Chiese la bambina.
Belle rise e agitó i pugnetti contro le spalle di Remus.
Lui mi strinse dolcemente a sé, mentre con io circondavo Selene e Alexander con le braccia.
Baciai mio marito sull'angolo esterno delle labbra, come facevo da tempo immemorabile.
"Sì, tanto." Rispose lui "Giusto mamma?"
"Direi di sì." Sorrisi.
"Allora starete insieme fino a quando sarete vecchi e marci?" Rise Alex.
Sorrisi, non avrei potuto chiedere di meglio.
"Anche di più." Risposi.
Remus mi bació sulle labbra.
"Bleah!" Esclamò Jacques, tappandosi gli occhi e ridacchiando.
"Ti senti bene piccola?" Mi chiese Remus a bassa voce, accarezzandomi la pancia. Il fatto che mi chiamasse ancora piccola mi faceva tremare il cuore.
"Sì, sono solo un po' stanca." Sorrisi, prendendo la sua mano con la mia. Lui annuí con espressione preoccupata.
"Bambini è ora di andare a letto, la mamma deve riposarsi." Disse Remus con tono dolce, ma fermo. I bambini sbuffarono ma gli obbedirono subito. Presi Belle dalle sue braccia e la cullai per qualche minuto fino a quando non si addormentó contro il mio petto. La adagiai dolcemente nella culla e le misi tra le braccia il suo pupazzetto preferito, Mr. Purples, una civetta viola che Remus ed io avevamo comprato a Diagon Alley.
"Buonanotte bambini, fate tanti sogni d'oro." Dissi, baciando la fronte di ognuno di loro e inspirando a fondo il loro odore dolce ed innocente.
Remus ed io ci chiudemmo silenziosamente la porta della camera dei bambini alle spalle.
"Forse dovremmo rimanere ancora un po' con loro." Mormorai, mentre mano nella mano ci avviavamo verso la nostra stanza.
Remus sorrise "Se fosse per te non li perderesti d'occhio neanche un istante."
"Beh cosa c'è di male?" Borbottai. Lui sorrise e mi accarezzó il labbro inferiore con il pollice "Non c'è niente di male amore mio, ma così non cresceranno mai."
Gli circondai il collo con le braccia "Vorrei solo che avessero tutto l'amore del mondo."
Remus mi bació, facendo attenzione alla pancia "L'ho sempre saputo che saresti stata una mamma straordinaria."
Sorrisi e lui ricambió subito.
Remus aveva quasi cinquantadue anni, eppure per me era bello come quando ne aveva poco più di quaranta, anche di più, se possibile. Lo amavo ancora con tutta me stessa.
Arrivammo nella nostra camera da letto e ci infilammo sotto le coperte, la mia schiena contro il suo petto e le sue mani che mi accarezzavano il pancione. I rumori attutiti degli uccelli notturni circondavano la nostra casa di campagna, mentre un venticello estivo muoveva dolcemente l'erba alta dei campi.
"Sei felice?" Mi chiese Remus.
"Certo che lo sono." Risposi subito prendendo una delle sue mani tra le mie. Remus mi bació la nuca e si strinse di più a me.
"Credi che sia un maschio o una femmina?" Chiesi, accarezzando la pancia.
"Secondo me è una femmina." Disse lui. In quel momento la creatura nel mio ventre scalció leggermente. Sorrisi "Ti ha sentito."
Remus mi aiutò a girarmi nella sua direzione e mi guardò negli occhi con improvvisa serietà.
"Ti amo Sophia."
Gli accarezzai il viso "Anche io ti amo, ti amo da morire. Certe volte sono così felice che ho paura che qualcosa possa andare storto prima o poi."
"Niente andrà storto amore mio." Disse lui "Nessuno dei bambini è nato con segni di licantropia e la nostra famiglia è meravigliosa."
Sorrisi e gli baciai la spalla "Ti ricordi quando abbiamo fatto l'amore per la prima volta?"
Lui si puntelló su un gomito per guardarmi negli occhi "Certo che mi ricordo." Sorrise e mi accarezzó il labbro con l'indice "Non potrei mai dimenticarlo."
Io mi morsi il labbro e sorrisi "Nemmeno io."
Rimanemmo entrambi in silenzio per un po', il respiro di Remus sulla mia fronte mi cullava.
Stavo per addormentarmi definitivamente, quando lui sussurrò "Ti ho amata dalla prima volta in cui ti ho vista."
Alzai leggermente il viso mentre una strana sensazione si faceva strada dentro di me "Intendi...?" Deglutii.
"Intendo quando avevi tredici anni." Disse lui con un sussurro quasi spaventato.
"Davvero?" Chiesi, cercando di capire quello che stavo provando. Remus mi aveva appena confessato qualcosa che non mi aveva mai detto.
"Mi dispiace." Disse lui.
"Non hai nulla di cui dispiacerti, Remus." Mormorai baciandolo sulle labbra "Probabilmente per me è stato lo stesso, solo che ero ancora troppo piccola per capirlo."
Lui sospirò e mi avvicinò di più a sé "Non so come sarebbe la mia vita a quest'ora se non ti avessi incontrata. Non riesco ad immaginare una vita senza di te e i bambini."
"Ci saremmo incontrati lo stesso." Asserii, convinta "Noi siamo legati in un modo così profondo, che anche se non ci fossimo innamorati dodici anni fa, sarebbe successo comunque prima o poi."
Remus mi sorrise "Tu credi?"
Io annuii e mi strinsi di più contro il suo petto, per quanto possibile.
Rimanemmo in silenzio per un po', mentre io ascoltavo il ritmo regolare del respiro di Remus sulla mia fronte.
Mio marito si addormentó poco dopo, con un braccio stretto dolcemente attorno alla mia schiena.
Prima di chiudere gli occhi, mi concessi un ultimo sguardo fuori dalla finestra.
Non c'erano stelle quella notte, e l'immensitá del cielo blu cobalto era spezzata solamente da una sottile falce di luna.
La guardai meglio, e mi sembrò un sottile sorriso luminoso, che con estremo candore illuminava l'oscurità, facendo scomparire per l'invidia tutte le altre stelle, che non potevano competere con la sua luce.
Ricambiai il suo sorriso nel buio della nostra stanza, come a volerle dire
'Non abbiamo più paura di te'.
Poi chiusi gli occhi e, cullata dal respiro di mio marito, mi addormentai.

ANGOLO AUTRICE

Cari lettori, siamo arrivati alla fine di questa storia. Non so davvero cosa dire, se non un immenso grazie a tutte le persone che hanno letto, sostenuto e soprattutto apprezzato questa storia. Quando ho iniziato a scriverla, quasi due anni fa, era solamente un passatempo.
Non ho mai scritto cercando l'approvazione degli altri, ma sempre e solo per seguire una mia passione, sperando così di trasmettere questa passione anche agli altri.
Adesso che è finita, ho capito quanto questa storia sia importante per me, in ogni capitolo, in ogni dialogo c'è inevitabilmente una parte di me. Mi mancherà tantissimo scrivere di Sophia e Remus, ma sono così fiera dei miei protagonisti, che adesso mi sento quasi di troppo nella loro felicità XD.
Ancora una volta grazie infinite.

Vostra,

BrownEyedSlytherin


The Dark Side Of The Moon|| Remus Lupin (COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora